Il Rosé del Marchese di San Giuliano

 

Passione per l’agricoltura e rispetto per la natura sono le chiavi di lettura del progetto agricolo dell’azienda Marchesi di San Giuliano nelle proprietà familiari di Villasmundo, comune siracusano di Melilli.

Giuseppe Paternò Castello, Marchese di San Giuliano, decise negli anni ‘80, assieme alla moglie Fiamma Ferragamo, storica anima del gruppo Ferragamo, di riportare a nuovo le proprietà familiari e intraprendere la coltivazione di agrumeti per la produzione di marmellate e biscotti e miele, secondo antiche ricette di famiglia. La proprietà oggi è forte di 300 ettari prevalentemente adibiti alla coltivazione di agrumeti e circa 13 impegnati nella coltivazione della vite.

Il progetto vitivinicolo aziendale nasce nel 2005 sott’impulso dell’incontro avvenuto tra il marchese e il noto enologo danese Peter Vinding Diers, il quale vede nel territorio un grande potenziale enologico. La produzione annuale è piccola, si attesta infatti sulle 10.000-15.000 bottiglie, ma certamente articolata e ricercata.

Piccola perla aziendale è la villa e, soprattutto, il giardino che si erge attorno alla masseria fortificata. Nato negli anni settanta, si è sviluppato nel corso degli anni sino a comprendere alcune tra le specie più rare e ricercate, tanto da essere stato insignito nel 2013 col “Gran premio Giardini” di Grandi Giardini Italiani (motivazione: per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura di un grande giardino italiano). Ricordiamo, inoltre, che la tenuta vanta un’accoglienza di altissimo livello, non proprio per tutte le tasche. rosemarchesi3Accessoriata sin nel dettaglio, con tanto di cuoche, maggiordomo e piscina, è il perfetto ritiro per chi vuole farsi coccolare da un’ospitalità di eccellenza, tra le bellezze naturali e piaceri enogastronomici. Tra gli ospiti illustri, Carlo d’Inghilterra.

Il Rosé 2014 è ottenuto da uve Syrah coltivate nella contrada di Curcuraggi. Vinificato in acciaio, a tino aperto con follature e rimontaggio manuale, fermenta con lieviti indigeni in barrique di rovere francese dove affina per altri quattro mesi. Alla vista è rosa cerasuolo, luminoso, il passaggio in botte ne enfatizza intensità e profondità di colore. Al naso è piacevole, profumi quasi primaverili richiamano la fragola, le more i piccoli frutti rossi. In bocca è secco e caldo. Di buona struttura e mediamente persistente, è un vino molto versatile. Ottimo per l’aperitivo e indicato anche a tutto pasto. Ottimo compagno della pizza, paella di pesce o il classico pollo allo spiedo con patate.

 

Azienda Agricola Marchesi di San Giuliano 
Contrada San Giuliano
96010  – Villasmundo (Sr)
tel. +39.0931959022
Azienda: www.marchesidisangiuliano.it
Vino: www.vinimarchesidisangiuliano.it

 


 

La scheda sul giardino (tratto da Grandi Giardini Italiani)

A Villasmundo, a metà strada tra Catania e Siracusa, i 60 ettari della proprietà dei marchesi di San Giuliano racchiudono molto della storia di una antica famiglia nobiliare locale e le suggestioni di un territorio siciliano che porta i segni di antiche civiltà, tra necropoli dell’età del Bronzo e vestigia della Magna Grecia. Di tutta la superficie, coltivata ad agrumeto, 4 ettari sono stati destinati al giardino a partire dal 1974, quando l’attuale proprietario iniziò a piantare alberi e arbusti ornamentali. Il giardino accompagna la struttura tardo quattrocentesca della masseria fortificata e prende il posto dell’immensa aia in cui un tempo si batteva il grano e si ammassavano uva e olive per la produzione di vino e olio, prima della conversione esclusiva ad agrumi: ogni anno, da ottobre a maggio, in questa terra fertile si raccolgono arance di 15 diverse varietà per un milione di chili. Negli anni Novanta, anche con l’intenzione di dare sistemazione paesaggistica al piccolo cimitero della proprietà, è stato chiesto l’intervento di Oliva di Collobiano, che ha disegnato il cosiddetto Giardinetto, articolato in quattro spazi delimitati da muretti a secco. I quattro momenti compositivi, che sostituiscono il frutteto e ne sfruttano le saie, ovvero le tradizionali canaline di irrigazione di derivazione araba, comprendono un giardino arabo con vasche di acqua e ninfee; un giardino tropicale di palme e grandi esemplari di cactus; un giardino meditarraneo che associa rose e pompelmi; ed infine un giardino di aromi che si ammanta della vaporosa vegetazione di elicriso, lavanda, timo, salvia, cisto, mirto e altre piante che sprigionano profumo. Giudicato all’apice del suo interesse tra maggio e giugno per le fioriture, il Giardinetto curato dalla capo giardiniera Rachel Lamb, si rivela quasi più affascinante in settembre-ottobre, quando rinasce dopo l’arsura estiva e offre un armonioso e articolato esempio di giardino contemporaneo in terra di Sicilia.

***VINCITORE del GRAN PREMIO GIARDINI 2013 per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura di un grande giardino italiano***

www.grandigiardini.it


 

 

 

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