Chiaramonte Gulfi brucia, insieme a tante speranze

 

Arriva l’estate e con questa fuoco e distruzione. Tornano i problemi legati a errori mai affrontati, questioni rimandate. Forse per pigrizia, forse per comodità, forse per interesse privato. Non ci sono alibi, non ci sono giustificazioni: se qualcuno ha fatto qualcosa per risolvere, questa è la prova che non funziona.
Gli incendi – questo come gli altri e nella quasi totalità dei casi – hanno origine dolosa. Ci si chiede cosa o chi dovremo ancora perdere.

aiuti da Coldiretti

aiuti da Coldiretti

Al “rosso” orizzonte, contro il coraggio di chi prova a cambiare un magro destino, tanta amarezza e tanti pretesti per abbandonare.

Nella tragedia, però, qualcuno si è mosso subito. Da Coldiretti è partita una campagna di solidarietà in favore degli allevatori della zona di Chiaramonte Gulfi le cui aziende sono state distrutte dal fuoco; fuoco che continua ancora a minacciare vaste aree. Domani proprio a Chiaramonte Gulfi si svolgerà un consiglio straordinario della Federazione Coldiretti di Ragusa – afferma il presidente Gianfranco Cunsolo – per pianificare le azioni di aiuto.

 

Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti e Assovini Sicilia

Francesco Ferreri

Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia e di Assovini, dichiara in una intervista al quotidiano La Sicilia: “Qualcuno in questa Regione deve assumersi la responsabilità della tragedia degli incendi. Se ci sono piromani devono andare in galera, ma non è possibile che ogni anno si ripeta la stessa situazione. All’estate bisogna pensarci in inverno con azioni di tutela, di pulizia delle aree ma soprattutto rompendo un sistema che mette a rischio la vita umana e l’attività economica“.

Sotto il drammatico comunicato stampa della Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria, dal Barocco al Liberty.

 


 

CHIARAMONTE GULFI BRUCIA INSIEME ALL’AGRICOLTURA DEL RAGUSANO
Le associazioni del territorio manifestano grande preoccupazione per l’incendio che divampa nelle campagne siciliane

Nelle stesse ore in cui la nostra associazione animava Ibla con la prima edizione del Cerasuolo Ibla Party, evento nato per valorizzare il territorio, i produttori ed operatori economici che vi lavorano ogni giorno, una vasta parte del patrimonio naturalistico che lo rende unico andava perso tra le fiamme.

È un bilancio duro e doloroso quello che stamattina la provincia di Ragusa, e la città di Chiaramonte Gulfi in particolare, si trovano a fare mentre le fiamme che divampano da oltre 24 ore non sono state ancora domate a causa della mancanza di interventi adeguati.

Sono passate moltissime ore prima dell’arrivo dei canadair: l’incendio ha devastato la pineta di Chiaramonte e molte contrade periferiche; numerose attività produttive sono state danneggiate, con la perdita di capi di bestiame, moltissimi ettari di grano e di altre colture che insieme disegnano il paesaggio dei Monti Iblei.

Siamo addolorati per questa ennesima tragedia – spiega Arianna Occhipinti, presidente dell’associazione Strada del vino Cerasuolo di Vittoria – a cui il nostro territorio è condannato per l’incapacità e la mancanza di attenzione che la politica siciliana riserva alle questioni cruciali. È l’ennesimo fallimento a cui la Sicilia assiste impotente: di fronte a tanta devastazione i responsabili devono essere chiaramente individuati perchè non passi il messaggio che nulla cambierà; allo stesso tempo deve essere reso pubblico il piano d’azione affinchè questo non accada più. Se tra pochi giorni un incendio di tale proporzioni cade nel dimenticatoio senza nessuna azione concreta significa che a breve saremo condannati a riviverlo. Moltissimi imprenditori che ogni giorno lavorano per valorizzare il territorio anche al di fuori dei confini dell’isola, si trovano a combattere con delle dinamiche che rendono veramente “estrema” l’agricoltura nelle nostre zone. Parlo anche di continui danni, pressioni e ritorsioni a cui l’agricoltura è sottoposta da alcuni gruppi di potere regionali o locali: la verità è che gli imprenditori agricoli in Sicilia sono una categoria a rischio. È sotto gli occhi di tutti il balzo in avanti che la Sicilia nell’ultimo decennio ha fatto in termini di turismo, cibo e vino e ci meravigliamo che gli operatori del settore siano ancora oggi lasciati in balia di incendi o altri pericoli quotidiani senza nessuna preoccupazione da parte della politica regionale”.

L’ inquietudine per una gestione del territorio poco attenta è condivisa anche da Slow Food, che in queste ore sta seguendo con grande attenzione la vicenda di Chiaramonte Gulfi: “Mi unisco all’accorato dolore del territorio – dichiara Giancarlo Gariglio, co-curatore della guida Slow Wine – il danno che in poche ore si arreca causa una perdita notevole di biodiversità, che difficilmente verrà recuperata. Purtroppo ancora una volta il lavoro instancabile dei molti è mandato in fumo dall’incuria inoperosa dei pochi che governano“.

Comunicato pdf: [SdV] c.s. incendio Chiaramonte 01.07.2017

Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria dal Barocco al Liberty
Via Magenta 154
97019 Vittoria (RG)
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