DOC Sicilia, fine delle polemiche: proposte di modifica verso i più scettici

 

DOC Sicilia: modifiche importanti all’orizzonte includono anche visioni “originali” di prodotto.  L’Assemblea ordinaria del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia di ieri, 22 dicembre, ha infatti deliberato di proporre alcune modifiche all’attuale disciplinare. Tra queste, anche le variazioni all’articolo 6 inerenti le caratteristiche al consumo della tipologia vendemmia tardiva di Grillo, Inzolia e Catarratto.

Le modifiche sono state decise per venire incontro alle esigenze di alcune cantine che avevano segnalato come diversi vini prodotti erano esclusi dalla Doc perché non rientravano nei parametri previsti dallo stesso disciplinare. L’assemblea ha anche deliberato di avviare la sperimentazione su alcune nuove tipologie per consentire, nel giro di qualche anno, di inserirle. Il Consorzio ha mostrato disponibilità e attenzione anche verso queste realtà.

nino barracoTra coloro che hanno partecipato ad una fase di dialogo preassembleareNino Barraco dell’omonima azienda, un piccolo produttore del marsalese di circa 40mila bottiglie all’anno, che molto ha caldeggiato il Grillo in una versione più recentemente nominata “pre-british” (leggasi “pre-Woodhouse”, colui che creò il Marsala, siamo a metà, fine ‘700), il cui recupero potrebbe essere interessante anche ai fini della comunicazione. Ha dichiarato: “Il passo compiuto dall’assemblea della Doc Sicilia è importante: la nostra richiesta era quella di creare un dialogo tra la Doc e i piccoli produttori che erano rimasti esclusi dal progetto Grillo per far sì che diventasse una realtà condivisa da tutti. Sono soddisfatto perché si stanno trovando le soluzioni per poter valorizzare il Grillo sia da parte di chi lavora in maniera artigianale come me, sia per chi ha un’idea innovativa. Da marsalese, il fatto che si riesca a dare visibililtà idonea al Grillo ossidativo con la vendemmia tardiva è un valore aggiunto. Quello che per me è il miglior Marsala possibile, il “Marsala Pre-British”, potrà avere una nuova visibilità grazie alle modifiche del Disciplinare“.

renato de bartoliAnche Renato De Bartoli, attualmente in forse all’azienda Baglio Pianetto (quest’anno ha superato le 550mila bottiglie di venduto con una crescita del 20 per cento rispetto all’anno scorso), conoscitore della questione, ha dichiarato: “Sono contento che ci sia stata un’apertura della Doc Sicilia e che siano state ascoltate le voci di minoranza, in termini numerici, e consentire una modifica del Disciplinare. Il nostro obiettivo era allargare un contenitore che già esisteva per accogliere alcune tipologie di vini che erano rimaste fuori dal Disciplinare della Doc. Il contenitore è quello della vendemmia tardiva secca, che può contemplare vini con un livello alcolico piu alto e un colore piu accentauato. Molti vini – tra questi il Grillo, l’Inzolia, il Catarratto – che prima non potevano essere catalogati come Doc Sicilia, con le piccole modifiche al Disciplinare adesso potranno essere tutelati dal Consorzio. Tra questi c’è il “Natir Inzolia”, un vino sperimentale, didattico“.

Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di tutela Vini doc Sicilia:

La Doc Sicilia ha tra i suoi obiettivi quello di coinvolgere tutto il sistema vinicolo in un progetto che miri alla tutela della qualità. Il nostro lavoro di questi mesi, condiviso da tanti produttori, raggiunge un risultato importante: abbiamo accolto proposte che contribuiscono a valorizzare diverse realtà che compongono il continente vinicolo siciliano. Essere inclusivi, promuovere e difendere il brand Sicilia e garantire il rispetto di elevati standard di qualità, è un percorso che non conosce soste.

antonio rallo donnafugata

Il pResidente del Consorzio di Tutela della DOC Sicilia, Antonio Rallo

L’Assemblea del Consorzio ha anche deliberato i criteri per l’utilizzo del marchio consortile, il regolamento d’uso dello stesso e la sua registrazione a livello europeo.

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