Testo tratto dal libro Sicilia Continente Gastronomico edito da Giunti per Le Soste di Ulisse. Foto di Benedetto Tarantino.
(…) Agata, Cristina, Oliva, Ninfa e Lucia furono tutte “spodestate” da una vergine eremita di nobili origini normanne, Rosalia, che concluse la sua vita errabonda nel 1170, in una grotta del promontorio che domina Palermo. Il 15 luglio del 1624 il ritrovamento miracoloso delle sue ossa e la conseguente liberazione della città da una terribile pestilenza furono le cause di tale avvicendamento. I festeggiamenti ogni anno iniziano l’11 luglio, ma il culmine si raggiunge tra il 14 e il 15. La sera del 14 è il Festino vero e proprio, dove sacro e profano si confondono e si intrecciano.
Il nucleo dell’evento è la sfilata di un carro trionfale a forma di vascello con alla sommità una statua della Santa lungo l’asse centrale della città, l’antico Cassaro, la strada che collega la piazza della Cattedrale fino con Porta Felice, l’ingresso della città dal mare. Da una ventina d’anni a questa parte la processione è preceduta da spettacoli teatrali e musicali dedicati alla vita di Rosalia e alla liberazione dalla peste, originata, si dice, dall’arrivo di un vascello tunisino carico di tesori. Momento culminante della manifestazione è la sosta del carro nella piazza dei Quattro Canti, dove sono raffigurate quattro delle vecchie patrone della città e dove il Sindaco rende omaggio alla statua della Santa con il tradizionale grido “Viva Palermo e Santa Rosalia!” ripetuto più volte in coro dalla folla, affidabile test di popolarità del primo cittadino in carica. Il carro prosegue il suo lento cammino rettilineo lungo il Cassaro, fino a Porta Felice e alla Marina, dove finisce la processione e inizia l’attesissimo spettacolo pirotecnico sul mare. La festa religiosa ha invece luogo il giorno seguente, il 15 luglio, quando le reliquie della Santuzza, racchiuse in uno scrigno d’argento, vengono portate in solenne processione per le strade della città. Il corteo si ferma a Piazza Marina, a poca distanza da Porta Felice, dove l’Arcivescovo di Palermo (…) continua
Il libro è un viaggio gastronomico – e non solo – nella bellezza, storia e varietà dell’isola. La Sicilia ai nostri occhi, oggi, è il barocco di Noto e il cioccolato di Modica, i luoghi incantati del commissario Montalbano e il cannolo o la cassata; il mercato del Capo a Palermo e il cous cous trapanese, i ricordi letterari o le immagini del grande cinema, i luoghi del Gattopardo. Frammenti canonici, come il teatro dei pupi, raccontano di tradizioni antiche. Gli scenari danteschi dell’Etna o delle Eolie, a un passo dall’incanto del mare, riassumono la potenza e le armonie della natura, della storia e della cucina siciliane.
Sicilia continente gastronomico
I grandi chef e la tradizione
Editore: Giunti
Collana: Cucina illustrati
Testi: Francesco Pensovecchio
Foto: Benedetto Tarantino
Introduzione: Simonetta Agnello Hornby
Pagine: 288 pagine
Dimensione: 20×27 cm
Lingua: Italiano
ISBN – EAN: 9788809856592
Data di pubblicazione: 2017
Prima edizione: novembre 2017
Prezzo: € 35,00