Il cavaliere Francesco Tornatore lo aveva confidato a Radicepura (Giarre, Ct) ad una ventina di sommelier e appassionati durante la degustazione di Sicilia en Primeur Extended del 16 luglio 2017.
Entrerò in società con Oscar Farinetti per produrre vini sull’Etna. Siamo a poca distanza da Solicchiata e dalla mia cantina. Confido che questa nuova avventura porterà all’Etna grandi benefici.
Non indifferente lo stupore dei presenti, il Cavaliere aveva chiesto, più che comprensibilmente, massima riservatezza.
Ma adesso è ufficiale: Francesco Tornatore ha creato una nuova realtà aziendale con il patron di Eataly e FICO. Le superfici comprendono 20 ettari circa di cui 6 vitati e sei ancora da impiantare, più altri sei di uliveto, si trovano presso Carranco presso Solicchiata, sono state acquistate dalla società che fa capo alla Borgogno, una delle cantine di proprietà dell’imprenditore piemontese (così come Fontanafredda in Piemonte, Vigne di Zamò in Friuli e il Colombaio di Cencio in Toscana).
Le quote di proprietà sono per il 60% di Farinetti – ha precisato – 40% la mia parte. La vinificazione avverrà nella prima fase presso la mia cantina, ne ha la capacità, vedremo successivamente se realizzare altro. La prima vendemmia sarà la 2019, ma faremo alcune vinificazioni già dalla prossima vendemmia.
Individuato l’enologo, più che probabilmente sarà Vincenzo Bambina, già enologo per Cantine Tornatore, mentre alla testa dell’azienda ci sarà Andrea Farinetti, figlio di Oscar.
Le ragioni del riserbo sono il livello crescente di attenzione sul vulcano più alto e più attivo d’Europa, che più che attenzione è ormai una vera e propria febbre che ha come effetto collaterale l’innalzamento dei prezzi delle vigne e conseguentemente dell’assetto fisico-economico del vulcano. Un aspetto che, oltre l’evidenza, è sicuramente positivo.
Dai primi importanti interpreti non-siciliani, si pensi a Marco De Grazia, Andrea Franchetti, Mick Hucknall, Frank Cornelissen, Trente Hargrave, Federico Curtaz, Anna Martens, Silvia Maestrelli, sino ad arrivare ad Angelo Gaja, la fascinazione non solo non si è esaurita ma, anzi, monta da vendemmia a vendemmia e un numero di winemaker crescente vuole provare e cimentarsi sul polveroso lavico ripiddu.
Non possiamo dunque che congratularci con il magnifico duo e augurare ai loro vini uno strepitoso successo.