L’Italia alla Berlinale 2019. In Competition, la Paranza di Bambini

 

La Berlinale, il Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2019, dal 6 al 16 febbraio prossimo nella capitale tedesca, è pronto ad accogliere tutti i competitori e le produzioni internazionali presso le varie sezioni della Kermesse. Noi seguiremo la parte “Competition” e il “Cinema Gastronomico“.

L’Italia – pur tra alti e bassi – ha sempre avuto grandi risultati e una risposta entusiasta da parte del pubblico (ricordiamo che è il primo festival del cinema al mondo in termini di partecipazione del pubblico e apertura non solo agli addetti di settore ma anche agli appassionati).

Il catalogo è quasi definitivo. L’edizione 2019 prevede un film nella sezione competitiva per gli orsi, oro e argento. Si tratta de La Paranza dei Bambini di Claudio Giovannesi, un film tratto dall’omonimo romanzo del giornalista Roberto Saviano, per il quale incrociamo le dita. Di seguito il riepilogo dei film targati Italia, oltre l’omaggio a Letizia Battaglia di cui abbiamo già scritto qui.


LA PARANZA DEI BAMBINI
dal romanzo omonimo di Roberto Saviano
regia di: Claudio Giovannesi
cast: Francesco Di Napoli, Viviana Aprea, Mattia Piano Del Balzo, Ciro Vecchione, Ciro Pellecchia, Ar Tem, Alfredo Turitto, Pasquale Marotta, Luca Nacarlo, Carmine Pizzo
sceneggiatura: Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi, Roberto Saviano

La Paranza dei Bambini

La Paranza dei Bambini

fotografia: Daniele Ciprì
montaggio: Giuseppe Trepiccione
scenografia: Daniele Frabetti
costumi: Olivia Bellini
musica: Andrea Moscianese
produttore: Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
produzione: Palomar, Vision Distribution
distribuzione: Vision Distribution, Italia; Polyfilm Verleih, Austria; Wild Bunch Distribution, Francia
vendite estere: Elle Driver [Francia]
paese: Italia
anno: 2019
durata: 105′
Berlinale 2019: sez. Competition

Napoli 2018. Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò – vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. Giocano con le armi e corrono in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l’illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male. Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell’incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porterà ad una scelta irreversibile: il sacrificio dell’amore e dell’amicizia.

HANNAH
regia di: Andrea Pallaoro
cast: Charlotte Rampling, André Wilms, Stéphanie Van Vyve, Simon Bisschop, Jean-Michel Balthazar, Luca Avallone, Fatou Traore
sceneggiatura: Andrea Pallaoro, Orlando Tirado
fotografia: Chayse Irvin
montaggio: Paola Freddi
scenografia: Marianna Sciveres
costumi: Jackye Fauconnier
musica: Michelino Bisceglia
produttore: Andrea Stucovitz, John Engel, Clément Duboin
produzione: Partner Media Investment, Left Field Ventures, Good Fortune Films, Rai Cinema, To be Continued, con il contributo del MiBAC, in associazione con Solo Five Productions, Lorand Entertainment, Take Five, TF1 Studio, Jour 2 Fête, con il sostegno di Fondo Lazio Cinema International, Fédération Wallonie-Bruxelles, Eurimages, Creative Europe Media Development
distribuzione: I Wonder Pictures [Italia], Imagine Film Distribution [Belgio], Zeta Films [Brasile], Time in Portrait [Cina], Bm Cultures [Corea del Sud], Jour2fete [Francia], Aya Pro [Giappone], Seven Films [Grecia], 606 Distribution [Irlanda], Lev Films – Shani Films [Israele], Kino Pavasaris [Lituania], Cineteca Nacional [Messico], Tour de Force [Norvegia], Imagine Film Distributie Nederland [Olanda], 606 Distribution [Regno Unito], Surtsey Films [Spagna], Parade Deck Films [Stati Uniti], Pathe Films [Svizzera], Mirror Stage Films [Taiwan], Fabula Film [Turchia]
paese: Italia/Belgio/Francia
anno: 2017
durata: 95′
uscito in sala: 15/02/2018
Berlinale 2019: Homage to Charlotte Rampling

Hannah è il ritratto intimo di una donna che non riesce ad accettare la realtà che la circonda. Rimasta sola, alle prese con le conseguenze dell’arresto del marito, Hannah inizia a sgretolarsi. Attraverso l’esplorazione del suo graduale crollo emotivo e psicologico, il film indaga il confine delicato tra l’identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali. NOTE DI REGIA: Hannah esplora il tormento interiore di una donna intrappolata dalle proprie scelte di vita, paralizzata da insicurezze e dipendenze, dal suo stesso senso di lealtà e devozione. La disperazione di Hannah mi tocca profondamente, forse perché sono consapevole di quanto il mondo possa essere spietato nei suoi confronti, o forse perché in lei riconosco alcune parti di me stesso. Ciò che so per certo è che con questo film ho voluto sentirmi vicino a lei, tenerle la mano, incoraggiala, rassicurarla. Più di ogni altra cosa ho voluto che il mondo la vedesse, percepisse il suo dolore e che assistesse al suo sforzo di ridefinirsi e riconoscersi, da sola, prima di scomparire.

DAFNE
regia di: Federico Bondi
cast: Carolina Raspanti, Antonio Piovanelli, Stefania Casini
sceneggiatura: Federico Bondi
fotografia: Piero Basso
montaggio: Stefano Cravero
scenografia: Cristina Del Zotto, Alessandra Mura
costumi: Massimo Cantini Parrini
musica: Saverio Lanza
produttore: Marta Donzelli, Gregorio Paonessa
produzione: Vivo film, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Regione Toscana, Regione Lazio, Unicoop Firenze
vendite estere: Rai Com [Italia]
paese: Italia
anno: 2019
premi e festival: Berlinale 2019, sez. Panorama

Il film racconta la storia di Dafne, interpretata da Carolina Raspanti, una trentenne portatrice di sindrome di Down, esuberante e trascinatrice, che sa organizzare da sola la sua vita ma vive ancora insieme ai genitori, Luigi (Antonio Piovanelli) e Maria (Stefania Casini). Quando Maria muore all’improvviso, gli equilibri familiari vanno in frantumi. Luigi sprofonda nella depressione, tormentato dall’ossessione di lasciare sola la figlia quando anche lui se ne andrà… Dafne, invece, grazie anche al lavoro e agli amici di una vita, affronta il lutto con l’incoscienza di una bambina e il coraggio di una giovane donna, e tenta invano di scuotere il padre. Finché un giorno accade qualcosa di inaspettato: insieme decidono di affrontare un trekking in montagna, diretti al paese natale di Maria. Lungo il cammino, scopriranno molte cose l’uno dell’altra e impareranno entrambi a superare i propri limiti. NOTE DI REGIA: un giorno, qualche anno fa, vidi alla fermata dell’autobus un padre anziano e una figlia con la sindrome di Down che si tenevano per mano. Fermi, in piedi, tra il via vai di macchine e passanti mi apparvero come degli eroi, due sopravvissuti. Dafne nasce da questa immagine-emozione, la scintilla che mi ha spinto ad approfondire. Sono entrato con curiosità in un mondo che non conoscevo, finché ho avuto la fortuna di incontrare Carolina Raspanti, con cui è nata un’amicizia fondamentale non solo per il film ma anche per la mia vita.

SELFIE
regia di: Agostino Ferrente
cast: Alessandro Antonelli, Pietro Orlando
sceneggiatura: Agostino Ferrente
montaggio: Letizia Caudullo, Chiara Russo
musica: Andrea Pesce
produttore: Marc Berdugo, Barbara Conforti, Fabrice Puchault, Anne Charbonnel, Gianfilippo Pedote
produzione: Magneto, Arte France, CDV Casa delle Visioni, Rai Cinema
distribuzione: Istituto Luce Cinecittà [Italia]
paese: Francia / Italia
anno: 2019
durata: 76′
status: pronto (17/12/2018)
premi e festival: Berlinale 2019, sez. Panorama

Estate, Napoli, Rione Traiano. Qui vennero relegati gli sfollati delle baraccopoli di via Marina, rimasti senzatetto dal dopoguerra. Qui, nell’estate del 2014, un sedicenne morì per un errore di persona durante un inseguimento di polizia. Davide – così si chiamava – come tanti altri adolescenti cresciuti in quartieri difficili, aveva lasciato la scuola e sognava di diventare calciatore. Girava in motorino senza casco, e mai avrebbe pensato che un’infrazione così diffusa fra i suoi coetanei avrebbe potuto costargli la vita. Anche Alessandro e Pietro hanno 16 anni, vivono al Rione Traiano e sono amici fraterni, diversissimi e complementari. Alessandro è cresciuto in assenza del padre, che dopo la separazione dalla madre si è trasferito altrove e continua a fargli desiderare la sua presenza. Ha lasciato la scuola dopo una lite irrisolta con un’insegnante che pretendeva imparasse a memoria l’Infinito di Leopardi. Ora fa il garzone in un bar, e in particolare è addetto alla consegna a domicilio: con una mano guida il motorino (ovviamente senza casco), con l’altra tiene acrobaticamente in equilibrio il vassoio. Guadagna poco, non va in vacanza ma ha un lavoro onesto in un quartiere dove, per i giovani disoccupati, lo spaccio è una sorta di ammortizzatore sociale a cui è facilissimo accedere. Pietro sogna di diventare parrucchiere, ma al momento è disoccupato. Il padre, di mestiere pizzaiolo, ha un ingaggio stagionale fuori città e torna a casa una volta alla settimana. Sua madre è andata in vacanza al mare con gli altri due figli piccoli; lui invece ha deciso di passare l’estate a casa, per fare compagnia al suo migliore amico e liberarsi dei chili di troppo cominciando finalmente una dieta che rinvia da quando, in seguito alla morte di un cugino in un incidente stradale, ha perso il controllo dell’alimentazione. Alessandro e Pietro accettano la proposta di filmarsi con l’iPhone che il regista offre loro perché raccontino in presa diretta il proprio quotidiano, l’amicizia che li lega, lo scenario del quartiere che si svuota nel pieno dell’estate, la tragedia di Davide. L’auto-racconto in “video-selfie” di Alessandro e Pietro e degli altri ragazzi che partecipano al casting del film viene alternato con le immagini gelide delle telecamere di sicurezza che sorvegliano le strade del rione, come grandi fratelli indifferenti che fotografano una realtà immutabile. E il quartiere appare nelle immagini dei ragazzi come nella poesia di Leopardi che finalmente Alessandro prova a studiare e a raccontarci: circondato da un muro che esclude la conoscenza di tutto il resto… NOTE DI REGIA: prodotto da Magneto Film con Arte France e co-prodotto in Italia da CDV-Casa delle Visioni in collaborazione con Rai Cinema, il film, che potrebbe definirsi un gioco di sguardi sullo sguardo, ricerca il linguaggio più adeguato e mimetico per raccontare una realtà che ormai si diffonde da sé sui social. Succede allora che, confronto col regista che li invita a specchiarsi nello schermo dello smartphone, lo sguardo dei ragazzi su se stessi cambia nell’emergere del desiderio di una vita normale, e dunque nel conflitto con un mondo in cui la normalità è l’arruolamento nella camorra, sì che il tirarsene fuori diventa una forma di diserzione. Nella loro singolare autobiografia, fatta solo di sguardi, emerge il rapporto tra i figli e i padri che li hanno messi al mondo, svelando un mondo interiore complesso e doloroso totalmente fuori dall’immaginario criminale comune a tanta narrazione televisiva.

Fonte: filmitalia.org

Una delle locandine ufficiali della Berlinale 2019

Una delle locandine ufficiali della Berlinale 2019

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