Pantelleria adotta la Sicilia, per tutela, promozione e Brand. Funzioni Erga Omnes, eletto il nuovo CDA. Benedetto Renda Presidente

 

Il Consorzio per la Tutela e valorizzazione dei vini DOC Pantelleria si è riunito in Assemblea Ordinaria il 15 giugno scorso. Approvato il bilancio consuntivo dell’anno 2018 ed il bilancio di previsione 2019. L’assemblea ha anche deliberato il passaggio da Consorzio riconosciuto a “Consorzio con funzioni Erga Omnes“. La nuova forma conferisce il potere di agire per la tutela, per la salvaguardia e controllo nei confronti di tutti gli utilizzatori della denominazione Pantelleria Doc. Infatti, con 325 viticoltori e 8 cantine associate, il Consorzio Vini Doc di Pantelleria rappresenta oltre l’85% della produzione Doc dell’isola.

Benedetto Renda

Benedetto Renda

La Doc Sicilia 
Nel disciplinare di produzione dei vini Pantelleria Doc è stata introdotta la facoltà di utilizzare la menzione geografica più ampia Sicilia in aggiunta alla denominazione Pantelleria Doc. Questa decisione è stata deliberata con l’89% dei voti favorevoli (2.333 su 2.618; 266 i contrari; 19 gli astenuti). I vini Pantelleria Doc avranno così la possibilità di usufruire delle attività promozionali svolte dal Consorzio Vini Doc Sicilia.

Il CdA
E’ stato infine rinnovato il Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il quale sono stati eletti Benedetto Renda (Presidente), Salvatore Murana (vice-presidente), Giuseppe Chiaiesi (vice-presidente), Andrea Errera (consigliere) e Fabrizio Basile (consigliere).

Adeguamento al TU
L’assemblea si è poi riunita in seduta straordinaria deliberando l’adeguamento dello statuto del Consorzio ai principi normativi della legge 238/2016 Testo Unico della Vite e del Vino e del D.M. 18/7/2018.


La Doc Pantelleria è una delle denominazioni siciliane più antiche e autentiche. In provincia di Trapani, in vigore dal 1971, il disciplinare indica la zona geografica e le uve – per l’85% Moscato d’Alessandria (o Zibibbo) e per la restante parte da uve adatte alla coltivazione in Sicilia – e le tipologie di vino da prodursi qui.

Fatta eccezione per una piccola produzione di vini secchi, l’enorme fama di quest’isola è legata ai Passiti, una tipologia di vino dolce da meditazione che richiede una tecnica di appassimento artigianale che, tramandata da padre in figlio, si perde nella notte dei secoli. Ma non è solo vinificazione: la tradizionale coltivazione della vite ad alberello è da novembre 2014 patrimonio immateriale Unesco. Questo particolare sistema, introdotto dai fenici e qui perfezionato, è capace di produrre uva in condizioni estreme di vento e siccità.

La decisione assembleare di aprire alla Doc Sicilia comporta la possibilità (ma non l’obbligatorietà) dell’uso del nome “Sicilia” in aggiunta alla denominazione “Pantelleria”, con due obiettivi principali:

  1. Maggior Tutela: incrementare i controlli e diminuire i relativi costi avvalendosi dei servizi di vigilanza in uso al Consorzio Doc Sicilia. Infatti, quest’ultima beneficia di efficaci sistemi di controllo in seguito al riconoscimento “erga omnes”. Grazie alla sinergia con la Doc maggiore, la vigilanza comporterà minori costi. Altre denominazioni hanno già adottato questa opportunità, come le Doc Vittoria, Menfi, Contea Sclafani, Contessa Entellina, Noto, Eloro e persino la DOCG Cerasuolo di Vittoria.
  2. Migliore attività di Promozione: la doc pantesca potrebbe usufruire dei vantaggi dei piani di promozione organizzati dalla Doc Sicilia. Le campagne pubblicitarie, le campagne social, gli incoming di giornalisti, eventi e fiere potrebbero essere attivate nel già ricco calendario nazionale e internazionale della Doc Sicilia. Oltre ciò, il brand “Sicilia” è più conosciuto nel mondo, anche solo per fatti squisitamente turistici. Associarvi il nome della piccola isola potrebbe apportare benefici in termini di riconoscibilità e posizionamento dei prodotti.

Per info:
Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini a Doc dell’Isola di Pantelleria
https://consorziodipantelleria.it

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