Il vino è uno dei maggiori segni ci civiltà su questa terra, un marker di una cultura che riesce ad avere visioni e sogni a partire dal paesaggio tutto intorno. Il Nero d’Avola in Sicilia è buono da bere e bello da pensare, perché ben radicato, nella terra e nelle menti, al contempo, e capace di stupire ancora, come un uomo che, col passare del tempo e delle età, ha più storie da raccontare.
Diamo voce ad alcuni vini della degustazione dei Nero D’Avola con denominazione Doc Sicilia.
Il Metodo Classico Pas Dosé 2017 di Principi di Butera racconta il Nero d’Avola nella sua veste meno conosicuta. In un terroir di Butera è ricco di calcare si sostanzia un vino dalla spiccata acidità e mineralità. Dopo la fermentazione in acciaio e l’affinamento per 8 mesi sulle fecce fini, il tiraggio e lo stoccaggio per 24 mesi in cantina, si procede con remuage manuale. Ne esce una bollicina persistente, bella a tutto pasto, che ispira per le delicate fragranze di agrumi e vaniglia e la buona mineralità al sorso.
Resiliance 2020 di Colomba Bianca ha origine nella Val di Mazara. Dopo la fermentazione in acciaio a contatto con le bucce per due settimane, una parte della massa prosegue con l’affinamento in barrique per 6 mesi, per poi essere riunito con la restante parte e continuare la crescita in acciaio. Tannini corposi, sentori di more e tabacco, in bocca caldo e pieno.
Il Nero d’Avola 2020 di Fina nasce nella zona di Marsala. La fermentazione e l’affinamento in solo acciaio dà corpo a un vino in cui il frutto si percepisce forte e chiaro. Profumi di ciliegia e mora, si apre in bocca equilibrato.
Ramisella 2020 è l’interpretazione “naturale” di Gorghi Tondi. Le uve maturano in un suolo a tendenza argillosa, vendemmiate nella prima decade di settembre. Il mosto fermentato in acciaio subisce malolattica ,una macerazione di 15 giorni e l’affinamento in acciaio per 15 giorni. Vino diretto, ricco e speziato al naso, in bocca abbastanza minerale e persistente.
Sherazade 2020 di Donnafugata è un vino emotivo. Nasce nella tenuta di Contessa Entellina, vendemmiato nella prima decade di settembre, fermentato in acciaio a contatto con le bucce per 8 giorni. Molto fruttato, speziato e balsamico, al sorso è fresco e morbido, con tannini vellutati.
Il Nero d’Avola 2020 di Feudo Disisa è una bella espressione del paesaggio da cui prende vita: Monreale. L’affinamento in barrique di rovere francesce e acciaio e poi il riposo in bottiglia per 3 mesi lo rendono garbato e austero. Ciliegie e fragole al naso, sorso pieno e interessante.
Alto Reale 2020 di Rapitalà è espressione felici delle colline di Alcamo. Le lunghe macerazioni sulle bucce estraggono un tannino di struttura ma non troppo invadente. Maturato in acciaio e legno, diventa complesso, con una bella acidità all’assaggio.
Nero d’Avola 2020 di Colosi proviene da uve cresciute tra Caltanissetta e Mazara. Affinato in solo acciaio, dopo la fermentazione e la macerazione, è armonico al naso, mentre all’assaggio ha una dolcezza garbata che lo rende piacevole e vellutato. Un vino che si esprimerà nel tempo.
Nero d’Avola 2020 di Gaglio Vignaioli è un prodotto del territorio di Patti, Messina. Dopo la macerazione, la malolattica e l’affinamento in bottiglia per 2 mesi, il vino assume note fruttate e calde, mentre al palato si dimostra bilanciato e fresco.
Disueri 2020 Tenuta San Giacomo di Cusumano è figlio del terroir dell’area di Caltanissetta. Macerazione sulle bucce per due giorni, malolattica in acciaio e affinamento sulle fecce fini per 5 mesi. Sentori fruttati e grande aromaticità, in bocca piacevole e delicato, con una buina sapidità.
Naturalmente Bio Nero d’Avola 2019 di Caruso & Minini è un rosso gentile e divertente. Nasce nelle zone di Marsala, subisce fermentazione e macerazione in acciaio, affinamento, invece in parte in barrique per due mesi, in parte in acciaio. Avvicinato al naso ricorda frutti rossi e ciliegia, mentre all’assaggio si rivela abbastanza morbido, con tannini equilibrati, saporoso.
Gabal 2019 di Fazio è espressione del territorio della Provincia di Trapani. La vigna collinare dà sostanza a un vino particolarmente aromatico. Dopo la macerazione, l’affinamento in acciaio e poi in bottiglia per 3 mesi possiamo godere, se avvicinato al naso, delle sue note di frutta rossa, ciliegia e mirtillo, mentre assaggiandolo si presenta abbastanza equilibrato e morbido.
Nené 2019 di Fondo Antico rende omaggio al racconto “Il Mare Colore Del Vino” di Sciascia. Prende vita da un terreno argilloso con presenza di calcare, in cantina, invece, subisce una macerazione sulle bucce di 10 giorni e un affinamento in acciaio e poi in bottiglia. Abbastanza fruttato al naso è invece fresco e diretto in bocca, con una piacevole acidità.
Donnatà 2019 di Alessandro di Camporeale è un rosso vigoroso, felice espressione del suo territorio di nascita. Il terreno ricco di potassio e calcare delle colline di Camporeale. Il mostro subisce una macerazione di 12 giorni sulle bucce, e un affinamento di 8 mesi, parte in acciaio, parte in tonneau di rovere francese, per poi affinare 10 mesi in bottiglia a temperatura controllata. Spezie, bacche rosse, erbe mediterranee escono fuori quando lo si avvicina al naso; struttura, corpo ed eleganza nel sorso.
CLC
(continua)