Europa, le mappe vinicole comunitarie

 

Lo scopo delle regolamentazioni riguardanti il prodotto “vino” possono essere riassunte come segue:

  • proteggere gli interessi dei consumatori;
  • proteggere gli interessi dei produttori;
  • tutelare le produzioni e le zone di origine.

Gli organi competenti italiani sono: il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo; l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi; il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS).

Organizzazione Comune di Mercato Vitivinicolo – OCM
L’OCM vino è la misura che concede finanziamenti e contributi per i Produttori Vitivinicoli. In Italia opera con bandi annuali emessi dal Ministero per le Politiche Agricole e da ogni Regione o Provincia Autonoma, con contributi a fondo perduto dal 40% all’80%. Sul portale della Regione Siciliana le news sull’argomento: https://www.regione.sicilia.it
Nel 2013 è entrato in vigore il Regolamento 2013/1308/UE che ha sostituito il precedente n. 479/08. Il Regolamento prosegue il processo di semplificazione della Politica agricola comune e della legislazione europea. Il settore del vino ha una regolamentazione autonoma in quanto non riguarda soltanto le questioni tipiche di tutte le OCM, ma anche questioni specifiche del settore, quali le disposizioni relative alla produzione, alla circolazione e all’immissione in consumo dei prodotti viticoli nonché le pratiche enologiche.
L’OCM vitivinicola disciplina: le uve fresche, diverse da quelle da tavola, i succhi e i mosti di uva, i vini di uve fresche, compresi i vini spumanti, i vini liquorosi, i vini vivaci e i vini frizzanti, gli aceti di vino, il vinello, le fecce di vino, la vinaccia.

I principali obiettivi dell’OCM sono:

  1. Migliorare la competitività dei produttori di vino comunitari;
  2. Rafforzare la notorietà dei vini comunitari di qualità;
  3. Istituire un regime basato su regole chiare, semplici ed efficaci, per giungere all’equilibrio domanda/offerta;
  4. Salvaguardare le tradizioni della produzione vitivinicola comunitaria;
  5. Garantire che tutta la produzione sia realizzata nel rispetto dell’ambiente;
  6. Rafforzare il tessuto sociale di molte zone rurali A

O.C.M. e Classificazione dei Vini
A partire dalla Vendemmia 2009/2010 i vini comunitari vengono classificati nelle seguenti tipologie: Vini a denominazione di origine: Sono i vini che hanno uno stretto legame con il territorio geografico e sono identificati come:

  • D.O.P.: Denominazione di Origine Protetta (in ambito nazionale ancora anche D.o.c.g. e D.o.c.)
  • I.G.P.: Indicazione Geografica Protetta (in ambito nazionale ancora anche I.g.t.)
  • Vini Varietali: vini senza denominazione. Sono i vini che non hanno uno specifico legame con il territorio (sono gli ex vini da tavola).

DOP – Denominazione di Origine Protetta
– Si intende il nome geografico di una zona particolarmente vocata utilizzata per designare un prodotto di qualità;
– Il legame con il territorio deve essere evidente;
– Le uve da cui è ottenuto il vino provengono “esclusivamente” da detta zona geografica;
– I processi di vinificazione avvengono all’interno della zona geografica.

IGP – Indicazione Geografica Protetta
– Nome geografico di una zona viticola utilizzato per designare il prodotto che ne deriva e che possiede qualità, notorietà e caratteristiche attribuibili a tale zona;
– Le uve da cui è ottenuto provengono per l’85% da tale zona geografica;
– I processi di vinificazione avvengono all’interno della zona geografica.

Vini Varietali
Sono vini né Dop né Igp, con l’indicazione di una o più varietà di uve da vino e/o dell’annata, svincolati dal territorio di produzione. L’annata può figurare a condizione che almeno l’85% delle uve siano state vendemmiate nell’anno indicato; I nomi della o delle varietà di uva da vino (o sinonimi) possono figurare a condizione che:
– se da un singolo vitigno, almeno l’85% del prodotto deve provenire dalla varietà indicata (eccetto regolamentazioni superiori della DOC/DOP);
– se da due o più vitigni, il 100% del prodotto deve provenire dalle varietà indicate;

Di seguito le aree vinicole comunitarie A, B, C1, C2, C3A, C3B. Qui la mappa in PDF.

Zona viticola A:
Germania: tutte le superfici vitate eccetto la zona viticola Baden;
Lussemburgo: la superficie vitata lussemburghese;
Belgio, Danimarca, Irlanda, Olanda, Polonia, Svezia e Regno Unito: le loro superfici viticole;
Repubblica Ceca: le superfici vitate della regione Cechy.

Zona viticola B:
Germania: la zona viticola Baden;
Francia: tutti i dipartimenti non citati nei vari punti (a nord della Valle della Loira e Champagne); Alsazia: Bas-Rhin, Haut-Rhin; Lorena: Meurthe et Moselle, Meuse, Moselle, Vosges; Champagne: Aisne, Aube, Marne, Haute Marne, Seine et Marne; Giura: Ain, Doubs, Jura, Haute Saône; Savoia: Savoie, Haute Savoie, Isère ( commune di Chapareillan).
Valle della Loira: Cher, Deux Sèvres, Indre, Indre et Loire, Loir et Cher, Loire Atlantique, Loiret, Maine et Loire, Sarthe, Vendée, Vienne, e l’arrondissement di Cosne sur Loire nel dipartimento Nièvre;
Austria le superfici viticole austriache;
Repubblica Ceca: la regione viticola Moravia e le altre superfici vitate non citate al punto A;
Slovacchia: le superfici vitate delle regioni: Malokarpatskà, Juźnoslovenska, Nitrianska, Stredoslovenskà e le superfici non citate nel punto C;
Slovenia: le superfici vitate delle regioni: Podravje (Stajerska Slovenija, Prekmurje), Posavje (Bizeljsko Sremic, Dolenjska e Bela Krajina, e le superfici vitate nelle regioni non comprese nella zona C.
Romania: la zona viticola di Podişul Transilvaniei.

Zona viticola C1:
Francia: le zone viticoli dei seguenti dipartimenti:Allier, Alpes de Haute Provence, Hautes Alpes, Alpes Marittimes, Ariège, Aveyron, Cantal, Charante, Charante Marittime, Corrèze, Côte d’Or, Dordogne, Haute Garonne, Gers, Gironde, Isère (escluso il comune di Chapareillan, zona B), Landes, Loire, Haute Loire, Lot, Lot et Garonne, Lozère, Nièvre, (eccetto l’arrondissement di Cosne sur Loire zona B), Puy de Dôme, Pyrénées Atlantiques, Hautes Pyrénées, Rhône, Saône et Loire, Tarn, Tarn et Garonne, Haute Vienne, Yonne, arrondissement di Valence e Die del dipartimento Drôme (eccetto i cantoni di Dieulefit, Loriol, Marsanne e Montélimar); nell’arrondissement di Tournon e nei cantoni di Antraigues, Burzet, Coucouron, Montpezat sous Bauzon, Privas, Saint Etienne de Lugdarés, Saint Pierreville, Valgorge e Voulte sur Rhône nel dipartimento Ardèche;
Italia: le superfici vitate della regione Valle d’Aosta, delle province autonome di Trento e Bolzano e delle province di Sondrio e Belluno;
Spagna: le superfici vitate delle province di La Coruña, Asturias, Cantabria, Guipύzcoa e Vizcaya;
Portogallo: le superfici vitate della regione Norte che corrisponde alla zona viticola Vinho Verde, nonché i concelhos di Bonbarral, Lourinhã, Mafra e Torres Vedras (eccetto delle freguesias di Carvoeira e Dois Portos) nella regione Extremadura;
Ungheria: tutte le superfici vitate;
Slovacchia: le superfici vitate nella regione Tokajaská;
Romania: le superfici vitate non comprese nelle zone B e C2;

Zona viticola C2:
Francia: le zone viticole dei dipartimenti: Aude, Bouches du Rhône, Gard, Hèrault, Pyrénées Orientales (esclusi i cantoni di Olette e Arles sur Tech), Vaucluse, Var (a settentrione dei comuni di Evenos, Le Beausset, Solliès Toucas, Cuers, Puget ville, Collobrières, La Garde Freinet, Plan de la Tour e Sainte Maxime), Drôme (solo nei cantoni di Dieulefit, Loriol, Marsanne e Montélimar), Ardèche (non comprese nel punto C1); 
Italia: le superfici vitate delle regioni Piemonte, Lombardia (eccetto la provincia di Sondrio), Veneto (eccetto la provincia di Belluno), Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana (comprese le isole dell’arcipelago toscano),Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Campania (comprese le isole dell’arcipelago Ponziano, Capri ed Ischia);
Spagna: le superfici vitate delle province Lugo, Orense, Pontevedra,Avila (eccetto i comune della comarca viticola Cebreros), Burgos, León, Palencia, Salamanca, Segovia, Soria, Valladolid, Zamora, La Rioja, Alava, Navarra, Huesca, Barcelona, Girona, Lleida, Zaragoza (solo la parte a nord del fiume Ebro), Tarragona (solo nei comuni della DO Penedés e nella comarca viticola Conca de Barberá);
Slovenia: le superfici vitate delle regioni Brda o Goriška Brda, Vipavska dolina o Vipava, Kras e Slovenska Istra;
Bulgaria: le superfici vitate delle regioni Dunavska Ravnina, Chernomorski Rayon, Rozova Dolina;
Romania: le superfici vitate delle regioni Dealurile Buzăului, Dealu Mare, Severinului e Plaurile Drăncei, Colinele Dobrogei, Terasele Dunări e la regione meridionale compresi i terreni sabbiosi;

Zona viticola C3A:
Grecia: le superfici vitate dei nomos Florina, Imathia, Kilkis, Grevena, Larissa, Joannina, Leicada, Achaia, Messinia, Arcadia, Corinthia, Heraclion, Chania, Rethymno, Samos, Lassithi e l’isola di Thira (Santorini);
Cipro: le superfici vitate situate oltre i 600 m. S.l.m.;
Bulgaria: le superfici vitate non citate nella zona C2;

Zona viticola C3B:
Francia: le superfici vitate nei dipartimenti della Corsica, nella zona del dipartimento del Var tra il mare e i confini settentrionali dei comuni di Evenos, Le Beausset, Solliès Toucas, Cuers, Puget Ville, Collobrières, La Garde Freinet, Plan de la Tour e Sainte Maxime;
Italia: le superfici vitate delle regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (comprese le isole appartenenti alle dette regioni);
Grecia: le superfici vitate non comprese nella zona viticola C3A;
Spagna: le superfici vitate non comprese nelle zone viticole C1 e C2;
Portogallo: le superfici vitate non comprese nella zona viticola C1;
Cipro: le superfici vitate situate al di sotto dei 600 m. s.l.m.;
Malta: tutte le superfici vitate;

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