Al-Cantàra, punta sull’ecosostenibilità con il nuovo sistema di fitodepurazione

 

Presentato presso AI Cantàra winery (Randazzo, Catania) il nuovo sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda, nell’ambito del progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014/22.

Produce sull’Etna in territorio di Randazzo, lungo il versante nord del vulcano l’azienda vinicola già incoronata al Vinitaly2023 come “Cantina dell’anno”, Al-Cantàra, del produttore Pucci Giuffrida, che ha creduto da subito nel progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna, raggiungendo un nuovo primato nel campo dell’eco-sostenibilità.

Le aziende vitivinicole generano elevati quantitativi di reflui (circa 4 litri per ogni litro di vino prodotto) e di scarti solidi (oltre 3 kg per ogni litro di vino prodotto), e per loro la normativa vigente sullo scarico dei reflui enologici costituisce un forte vincolo alla realizzazione di moderni impianti di vinificazione.

Elevati costi di realizzazione e gestione dei sistemi depurativi convenzionali costituiscono un fattore limitante della filiera produttiva soprattutto per le piccole e medie cantine. Il sistema di trattamento è costituito, nella quasi totalità delle cantine del territorio siciliano ed in particolare di quello etneo, da una sedimentazione primaria (fossa Imhoff) con successivo smaltimento nel suolo, spesso insufficiente al raggiungimento dei limiti normativi.

L’avvertita necessità di integrarla con sistemi di trattamento che siano sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale, sta portando all’adozione di soluzioni basate sulla natura, quale la fitodepurazione.

Ciò che avviene, per la prima volta da Al-Cantàra dove l’innovativo trattamento delle acque reflue enologiche apporta un grande vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e di riduzione dell’impronta idrica della filiera vitivinicola, con rilevanti benefici di tipo economico e non solo di immagine.

 

Il convegno è stato organizzato dal Di3A – Unict e dal CSEI Catania – Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria, con il patrocinio del Parco Fluviale dell’Alcantara, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Catania e dall’AIAPP Sicilia, presentando il sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda AI Cantàra winery (Randazzo, Catania) nell’ambito del progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014/22. Tra gli interventi : il Prof. Mario D’Amico, Direttore Di3A-Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, Università degli Studi di Catania, del Dott. Giovanni Sutera, Ispettore IPA Catania, Dott.ssa Valentina Tamburino, Direttrice Parco Fiuviale dell’Alcantara,  Dott.ssa Aurora Ursino, Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Catania, dell’arch. Antonella Bondi, presidente AIAPP – Associazione Italiana Architettura del Paesaggio – Sez. Sicilia, del Dott. Francesco Cambria, Presidente Consorzio Tutela Vini – ETNA DOC, della Dott.ssa Gina Russo, Presidente Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, del prof.Salvatore Barbagallo, presidente CSEI Catania.

Le Relazioni sono state coordinate dalla Prof.ssa Elisabetta Nicolosi ,DI3A – Università degli Studi di Catania

“Le soluzioni basate sulla natura per la gestione delle acque reflue delle aziende vitivinicole” del Prof. Giuseppe Cirelli, Di3a – Università degli Studi di Catania

“II sistema di fitodepurazione dell’Azienda AI-Cantàra” dott. Vincenzo Scavera

Di3A – Università degli Studi di Catania, dott. Annibale Sicurella, LaborArch

Conclusioni affidate al Dott. Pucci Giuffrida, Azienda Al-Cantàra

 

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