Un balzo in avanti! Già patrimonio UNESCO con la coltivazione della vite ad alberello, Pantelleria è adesso Parco Nazionale, peraltro il primo in Sicilia. Il mare, il vento, le innumerevoli varietà arboree mediterranee e, ovviamente, i vigneti con la viticoltura eroica. Sono questi i tasselli, me ce ne sono molti altri, che hanno portato Pantelleria a diventare Parco Nazionale. Gli incendi del mese scorso hanno segnato l’isola accelerando, più che probabilmente, l’iter che ha portato a questo riconoscimento, e che si spera sarà utile a salvaguardarlo in futuro.
Antonio Rallo, che su Pantelleria fa affidamento a 68 ettari sui 500 vitati, commenta: “Una scelta di civiltà e di rispetto dell’identità di Pantelleria, una risposta che afferma la sovranità dello Stato ed il valore supremo della natura, del paesaggio e dell’agricoltura dell’isola”.
Un via libera al progetto, voluto dall’Amministrazione Comunale e da un consistente movimento d’opinione che, dopo anni di tentativi, è arrivato da parte del Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, su proposta del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
(leggi l’appello del Presidente di Assovini Sicilia, Francesco Ferreri)
Pantelleria è, dunque, Parco Nazionale, acquisendo le stesse opportunità di tutela di altri parchi dove è praticata la viticoltura eroica, ad esempio quello delle Cinque Terre, in Liguria.
“Finalmente la Sicilia – aggiunge José Rallo di Donnafugata – con il suo immenso patrimonio naturalistico, ha il suo primo Parco Nazionale e per Pantelleria è una svolta. Grazie all’istituzione del Parco, sarà più facile proteggere e rigenerare il patrimonio boschivo, recuperare ed incentivare la viticultura con la pratica agricola dell’alberello pantesco oggi patrimonio Unesco. E a giovarsene, sarà anche il turismo in generale”.
Del nuovo status se ne gioverà, prima di tutti, proprio l’alberello pantesco: “stiamo completando la mappatura di tutti i vigneti – spiega Salvatore Gino Gabriele, sindaco di Pantelleria – e in questo contesto stiamo costruendo l’itinerario di valorizzazione della pratica agricola dell’alberello. Riteniamo fondamentale il ruolo dei produttori che accompagneranno questo processo. L’obiettivo è valorizzare il contesto produttivo, dando anche una strategia per il futuro di quello che è un unicum”.