A Marsala i Top Wine siciliani di Vinibuoni d’Italia del Touring Club: Sabato 11 Marzo, Enoteca Regionale

 

Marsala ospiterà sabato 11 marzo l’ottava tappa del Gran Tour di Vinibuoni d’Italia. L’evento è stato organizzato da Umberto Gambino, coordinatore della Regione, in collaborazione con l’Enoteca della Strada del vino di Marsala presso la cui sede si svolgerà la presentazione territoriale della guida del Touring Club Italiano.

Umberto Gambino, coordinatore per la regione Sicilia

Umberto Gambino, coordinatore per la regione Sicilia

La presentazione in Sicilia sarà l’occasione per consegnare i diplomi alle aziende che hanno raggiunto la Corona, la Golden Star e la Corona che il pubblico ha attribuito durante le finali di Vinibuoni d’Italia con l’evento “Oggi le corone le decido io”.

Gli eventi di presentazione regionale rappresentano un punto di orgoglio della guida Vinibuoni d’Italia non solo per la promozione dei vini da vitigni autoctoni della Penisola e dei produttori che si sono distinti nel produrre vini di eccellenza, ma anche per conoscere più da vicino la realtà territoriale e raccogliere giudizi, riflessioni e consigli che i produttori propongono per meglio essere rappresentati dalla guida.

Ormai tutta la critica di settore, nazionale e internazionale, è concorde nell’affermare che l’enologia siciliana si presenta con produzioni trendy non solo sul breve periodo ma anche in termini di prospettiva. Ciò spiega il successo dei grandi produttori come delle piccole e medie cantine che, in unione, sono guidate dal desiderio di sperimentare e sfruttare appieno il potenziale che i territori viticoli della regione Sicilia offrono per microclima, terreni e vitigni autoctono tipici. Le caratteristiche distintive locali, la natura del terreno e il clima della Sicilia, si traducono infatti in espressioni molteplici che contribuiscono a creare un prodotto di alta qualita’.

La cultura della vite e del vino in Sicilia, così come quella dell’olio di oliva, sono aspetti sociali, economici ed ambientali di straordinaria rilevanza ed importanza.

locandinaAnche quest’anno dunque, in continuità con la passata edizione, Vinibuoni d’Italia ha voluto incontrare i produttori della Sicilia che si sono distinti raggiungendo i massimi riconoscimenti della guida, ovvero la Corona, la Golden Star e la Corona attribuita dal pubblico durante le finali, rese pubbliche in ossequio alla trasparenza e serietà deontological con cui operano i coordinatori territoriali.

Vinibuoni d’Italia, dedicata ai soli vitigni autoctoni, si conferma strumento di straordinaria importanza per la promozione dei vini di Sicilia, perchè unica nel settore, consente di dare risalto alle specifiche e inimitabili identità territoriali dell’isola.

A moderare il convegno sarà Rosa Rubino, direttore de “Il Vomere”. Interverranno, con Umberto Gambino coordinatore generale della Regione, Francesco Ferreri, Presidente di Assovini Sicilia; Maurizio Lunetta, Direttore Doc Sicilia; Antonio Rallo, Presidente Doc Sicilia e Presidente UIV; Salvatore Lombardo, presidente della Strada del Vino di Marsala.

A conclusione della presentazione verranno messi in degustazione i vini premiati nell’edizione 2017 della guida Vinibuoni d’Italia.

vini Buoni Touring CopertinaProgramma

Sabato 11 Marzo 2017
Enoteca della Strada del Vino di Marsala
Via XI Maggio, 132 – 91025 Marsala

ore 17,30
presentazione della guida e premiazione dei produttori siciliani

A seguire, dalle 19.00 alle 20.30, degustazione vini premiati e aperitivo con ticket di 10 euro

Per info e prenotazioni: 0923.713489

 


 

La Sicilia del vino
di Umberto Gambino

Dire che la Sicilia è un “continente del vino” non significa affatto parlare di un luogo comune bensì di una realtà consolidata dai fatti. Nell’ultimo decennio l’enologia dell’isola ha fatto passi da giganti, non si ferma mai, apre sedi continuo nuove prospettive, visioni più lungimiranti. Non solo in vigna e in cantina, ma anche nel settore della comunicazione e della promozione del “prodotto vino”.

La nostra bella Trinacria non è unica e univoca nella viticoltura. Tutt’altro. Sta accentuando diversità e pluralità di espressioni. Partiamo dall’evidenza più clamorosa: i vini dell’Etna. Oggi sono ricercatissimi in Italia e in ogni parte del mondo, fino a 20 anni fa erano pressoché sconosciuti e i vigneti poco curati, se non sul punto di essere abbandonati. C’è la coda invece, di “forestieri” per acquistare anche un solo ettaro di terreno vitato. Tutte le più grosse e note realtà enologiche siciliane hanno investito sul vulcano, munendosi di proprie cantine autonome in loco, proprio per poter produrre Etna Doc. I nomi? Planeta, Tasca d’Almerita, Firriato, Duca di Salaparuta, Cusumano e, ultima arrivata, Donnafugata. Gli etnei non si fermano e puntano a valorizzare specifiche zone di territorio, indicando l’esatta contrada di provenienza delle uve. E c’è pure in cantiere il progetto di varare una nuova Doc per i terreni oltre gli 800 metri di altitudine.

Etna Doc è un autentico brand nel brand dei vini siciliani. Vince e convince sui mercati esteri e interni che continuano a chiedere sempre più rossi da Nerello Mascalese (in purezza o con Nerello Cappuccio) e bianchi da Carricante (con o senza Catarratto). Il rischio è perdere di vista l’autenticità del territorio o di snaturarne la storia autentica solo in omaggio al Dio denaro.

L’altro territorio emergente è quello del Cerasuolo di Vittoria (Nero d’Avola e Frappato). Unica DOCG della Sicilia, continua la sua lenta, ma continua affermazione nell’export grazie alla proposta di un rosso più leggero, bevibile, profumato e accattivante, particolarmente gradito al pubblico femminile.

Nonostante il boom degli etnei, il Nero d’Avola non si è ritirato in buon ordine. Il principe dei vitigni siciliani è sempre il più prodotto e imbottigliato sull’isola con interpretazioni di ottimo livello, differenti secondo il territorio che ne dà origine: più potente a Sud-Est, profumato al centro, fresco negli aromi ad Ovest. Rosso del Conte, Duca Enrico e Don Antonio sono fra le etichette più nobili e apprezzate dagli appassionati.

Fra i vini bianchi si assiste ormai da anni allo “sdoganamento” del Grillo, un vitigno che fino a poco tempo fa era solo uno di quelli componenti il Marsala. Oggi invece quasi tutti i viticoltori siciliani lo producono in purezza, riscontrando diversità di resa ed espressione secondo i territori in cui si coltiva.

Altre chicche ineguagliabili della multiforme Sicilia del vino sono i vini delle piccole isole: come non dimenticare l’eccellente Passito di Pantelleria, la deliziosa Malvasia delle Lipari o vitigni recentemente recuperati da Firriato (retaggio di una viticoltura dimenticata) nell’isola di Favignana.

Non mancano le note dolenti, come la mancata valorizzazione del Marsala Doc, storico vino della nostra terra, per il quale si invoca un disciplinare più al passo con i tempi, svincolato da errate interpretazioni del passato, visto che il potenziale c’è, eccome.

La viticoltura isolana è anche un eccellente laboratorio di vitigni autoctoni, quali la Vitrarola, la Lucignola o la Catanese Nera, per ora coltivati in via sperimentale, ma presto – c’è da giurarci – pronti a finire sulle nostre tavole.

Di tutto questo e di altro si parlerà a Marsala, nel corso della presentazione regionale della guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club, cui seguirà la premiazione dei produttori che meglio hanno saputo interpretare l’autenticità dei vitigni autoctoni dell’isola.

 

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