Si è spento a ottantadue anni il conte Lucio Tasca, Conte d’Almerita. Siciliano, visionario, curioso, amante delle sfide, ha contribuito non solo ad un successo aziendale assoluto, ma anche alla conoscenza della viticoltura siciliana nel mondo. La sua era una “creatività generosa” unica, quella che mette l’intuizione assieme a volontà e coraggio. Difficile ostacolarlo, la tenacia e la risolutezza erano alcune tra le sue migliori qualità, il raggiungimento degli obiettivi una questione di tempo.
Nato a Palermo il 9 gennaio 1940, Lucio Tasca diventa presidente dell’azienda di famiglia nel 1998. Ma è già dal 1979 che comprende l’immenso potenziale della Sicilia anche con i vitigni internazionali. Nei primi anni ’90, infatti, il suo Chardonnay e il suo Cabernet Sauvignon saranno tra i vini più celebrati al mondo. Non trascurerà tuttavia la tradizione e i vitigni autoctoni, per i rossi il Nero d’Avola e il Perricone saranno due pilastri fondamentali, mentre l’Insolia e il Sauvignon Tasca per i bianchi.
Ideatore e fondatore di Assovini Sicilia – ne è stato presidente dal 2002 al 2008 – nel 1998 firma l’atto costitutivo dell’associazione, insieme a Diego Planeta e Giacomo Rallo. L’obiettivo, riunire i produttori, da grandi a piccoli, attraverso la condivisione degli stessi valori, e al tempo stesso far crescere tra le istituzioni la consapevolezza dell’importanza del mondo del vino. Sullo sfondo, la promozione, lo sviluppo imprenditoriale e il rafforzamento della competitività della regione all’interno del mercato mondiale. Tra le ultime sue scommesse, la Fondazione SOStain Sicilia per una produzione vinicola siciliana sempre più sostenibile e consapevole, oltre i parametri suggeriti dalle maggiori istituzioni orientate al Green. La sua lungimiranza, il suo entusiasmo e il suo coraggio di cambiare ci mancheranno molto.
