I tre borghi siciliani di Sambuca di Sicilia, Savoca e Petralia Soprana saranno protagonisti di un progetto pilota di promozione del turismo a sostegno delle aree rurali realizzato dalla piattaforma Airbnb e da Anci in collaborazione con il Mibact.
L’iniziativa, che rientra nel progetto “Borghi italiani“, è stata presentata oggi a Palermo, dal fondatore di Airbnb Joe Gebbia, dal sottosegretario ai Beni Culturali, Dorina Bianchi, e da Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italia.
Con loro sono intervenuti anche Francesco Rutelli, presidente del Partito democratico europeo ed advisor di Airbnb, e il sindaco Leoluca Orlando.
Il progetto Borghi italiani, lanciato per promuovere il turismo sostenibile nei piccoli centri abitati rispetto alle tradizionali destinazioni turistiche, è patrocinato dall’Anci e sviluppato in collaborazione con il Mibact e conta oltre 40 borghi in tutta Italia. Tre di loro (Sambuca di Sicilia, Lavenone in Lombardia, Civitacampomarano in Molise) vedranno altrettanti spazi pubblici recuperati grazie alla collaborazione tra la piattaforma e la comunità locale, sull’esempio di quanto fatto a Civita di Bagnoregio, dove una dimora storica di proprietà comunale, danneggiata da un terremoto, è stata recuperata, facendola diventare il primo spazio pubblico presente sulla piattaforma. Nel caso di Sambuca, borgo più bello d’Italia nel 2016, i locali interessati saranno quelli del museo archeologico.
Venti destinazioni saranno poi raccontate in un portale internazionale dedicato “Di borgo in borgo” già on line dove ci sarà una guida storica e una lista degli appartamenti prenotabili. A questi si aggiungeranno altri 20 borghi che saranno al centro di un piano di comunicazione attraverso i canali dei social media di Airbnb in tutto il mondo.
Il fondatore di Airbnb, Joe Gebbia, 36anni, ha confessato alla platea le proprie origini siciliane: il bisnonno era di Mezzojuso, piccolo comune del palermitano che visiterà nel pomeriggio con il sindaco di Palermo per un itinerario privato nei luoghi del cuore. “Con la tecnologia possiamo dare nuovo slancio – ha detto riferendosi ai comuni interessati dal progetto – a queste piccole realtà e all’economia locale”. La piattaforma di home sharing, lanciata nel 2008, ha colto un bisogno di ospitalità che si è affiancato a quello presentato dalle strutture ricettive tradizionali. Un nuovo modo di viaggiare che privilegia l’essere ospiti delle comunità locali. “L’anno dei borghi ha fatto registrare il 70% di visitatori in più nei piccoli centri e nelle zone rurali – ha detto il sottosegretario Dorina Bianchi – questo modello di ospitalità diffusa si adatta al patrimonio custodito degli splendidi borghi italiani e delocalizza i flussi turistici dalle grandi città contrastando il fenomeno dello spopolamento”.