Nell’incantevole cortile della cantina storica di Marsala, a ricevere gli ospiti di Donnafugata è la Natura stessa: un maestoso ulivo secolare, palme e agrumi fanno da cornice ad un luogo in cui racconti di vigne e passione prendono anima e corpo grazie alla sensibilità della famiglia Rallo.
Il nome di cantina prende spunto dal celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che descrive l’episodio in cui la regina Maria Carolina Asburgo-Lorena, consorte di Ferdinando IV di Borbone, lascia Napoli per fuggire dalle truppe francesi trovando rifugio nelle vigne del Belìce. Da questa vicenda storico-letteraria prendono vita anche il logo e le etichette dell’illustratore Stefano Vitale che, dal 1992, collabora con la cantina: un’artista capace di racchiudere in ogni grafica la personalità dei vini, evocandone colori e profumi, indissolubilmente legati all’essenza della Sicilia e di Donnafugata.
Sono cinque le tenute nelle quali il territorio è il fil rouge della personalità dei vini: Contessa Entellina, Vittoria, Marsala, Etna, Pantelleria.
Fiore all’occhiello il baglio e le barricaie di Marsala, culla di affinamento dei vini di punta. Costruite nel 1851, sono il cuore pulsante delle attività aziendali: la cantina sotterranea, scavata nella roccia di tufo, più precisamente 7 metri sottoterra, riduce al minimo il consumo energetico necessario al mantenimento dei parametri di temperatura, 15°C e una umidità dell’85%, condizioni ottimali per l’affinamento in legno. Ѐ nelle tenute di Contessa Entellina, nell’Isola vulcanica di Pantelleria, a Vittoria e sull’Etna, che la coltivazione dei vigneti viene concretizzata valorizzando le potenzialità dei diversi contesti, che spaziano da promontori collinari fino ad appezzamenti a picco sul mare. Oltre 460 ettari in tutta la Sicilia, dislocati in 35 contrade diverse: 10 varietà autoctone, a tutela e valorizzazione della biodiversità vitivinicola grazie a tre campi sperimentali con varietà indigene quasi del tutto scomparse.
Questo, tuttavia, non si ferma localmente, ma racconta la Sicilia in Italia e nel mondo. Donnafugata oggi simboleggia molto più del vino, una realtà produttiva che mira a raggiungere la perfezione attraverso i dettagli, una sfida accettata con creatività e spirito d’innovazione dalla famiglia, da Giacomo Rallo (scomparso nel 2016), dalla moglie Gabriella, e dai figli Josè e Antonio.
Tour & Tasting
Per gli ospiti in visita in cantina, le degustazioni diventano viaggi con veri e propri divertissement sensoriali. Ad esempio, il nostro itinerario attraverso le tenute ha previsto 4 assaggi: Sul Vulcano, Contesa dei Venti, Fragore e Ben Ryè, quattro tappe dall’Etna a Pantelleria passando da Ragusa.
Tra chiacchiere e profumi si parte dalla grande montagna, una delle ultime sfide di Donnafugata. La cantina si trova presso Randazzo ed è già attrezzata per le visite. Dopo una passeggiata tra i vigneti, si passa alla barriccaia con vista sull’Etna e si conclude con degustazioni professionali in un ambiente accogliente. Il primo vino in assaggio ha un nome evocativo Sul Vulcano ed è un Doc Etna rosato, vendemmia 2022, ottenuto da uve di nerello mascalese vinificate e affinate in acciaio. Il colore è rosa brillante. Naso delicato con un bouquet floreale e fruttato. Sentori di glicine, fragoline di bosco, pesca e pompelmo. Al palato è agile e dal gusto pieno.
A seguire, Contesa dei Venti, un Doc Vittoria del 2021. Le uve sono nero d’Avola in purezza, della zona di Acate, lavorante interamente in acciaio. L’affinamento, tra vasca e bottiglia, dura circa complessivamente 18 mesi. Il colore è rosso rubino, il bouquet aromatico e ampio. Al naso sentori fruttati, di ciliegia e lampone, che si fondono a note speziate, pepe nero e bacche di ginepro. Al palato il tannino è morbido e la sensazione avvolgente, buona la persistenza.
Con Fragore, un Doc Etna Rosso, si torna sul versante nord del vulcano. È un Cru, anzi, un vino “di contrada”, più precisamente di Montelaguardia. La vigna si trova a 730 m s.l.m. sopra eruzioni vulcaniche dei primi del ‘600, la tessitura sabbiosa. La vendemmia è la 2020. La fermentazione avviene in acciaio, l’affinamento prosegue per 14 mesi in rovere francese (barrique di secondo e terzo passaggio) e 20 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato. Il colore è rosso rubino. Al naso sentori di frutti di bosco, mora e ribes, noce moscata, tabacco e pietra focaia. Al palato è complesso, minerale, con una trama tannica elegante. Sorprende la freschezza della beva e la lunga persistenza.
L’ultimo è il Ben Ryè, un Passito di Pantelleria del 2021 dal colore ambrato. Ѐ un moscato siciliano da uve 100% zibibbo. Colpisce subito per la fragranza e l’eccezionale bouquet aromatico. Al naso è letteralmente travolgente, si percepiscono innumerevoli note fruttate e floreali, tra cui albicocca, zagara, datteri, arancia candita e miele, precedute da intensi riconoscimenti di frutta tropicale. Al palato mette armonicamente in luce il gioco tra dolcezza e fresca acidità. Un vino da meditazione che trova risposte nella pasticceria secca e nei dolci della tradizione a base di ricotta.
Come accennato, la sede di Marsala non distragga dalla curiosità di visitare le altre quattro tenute, tutte contraddistinte dalla cura del territorio e da progetti di salvaguardia dell’ambiente (tra questi SOStain, un programma di vitivinicoltura promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia il cui obiettivo è certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale).
Contessa Entellina, sita in Contrada Duchessa nel cuore della Sicilia Occidentale, è avvolta da un clima mediterraneo seducente. Qui si produce un vino iconico, il Mille e una notte, un blend di Nero d’Avola al 90%, Petit Verdot e Syrah affinato in barrique, la cui longevità è stimata in 25 anni; o l’Angheli, la cui vendemmia è notturna per avvantaggiarsi dell’abbassamento delle temperature e per evitare fermentazioni indesiderate.
Più estrema Pantelleria, isola vulcanica tra la Sicilia e l’Africa. Qui la vite è coltivata ad alberello pantesco, un allevamento basso, a circa 50 cm dal suolo, per proteggere dal vento e dal sale. Dal 2014 questo tipo di allevamento è patrimonio immateriale UNESCO. Suggestivi i terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra lavica. I suoli sabbiosi di natura vulcanica danno origine a vini intensi e minerali, come il già citato il Ben Ryè. Particolarmente emozionante la visita al Giardino Pantesco Donnafugata in contrada Khamma, un bene donato e custodito dal FAI Fondo Ambiente Italiano.
La tenuta dell’Etna, presso Randazzo, si trova a 800 metri di altitudine. La montagna è caratterizzata da un clima continentale sulla quale insistono 35 ettari di vigna in 7 diverse contrade, cui si aggiungono 3 ettari di uliveto. Ogni sciara, avvenuta in epoche storiche diverse, determina condizioni diverse e vini dalla personalità unica. Qui è possibile fare degustazioni, rilassarsi per il brunch e fare acquisti allo shop, così come nelle altre tenute.
Infine, l’altopiano ibleo, tra il mare e il comune di Vittoria, in uno scenario naturalistico contraddistinto da rocce colore del miele, viti, ulivi e alberi di agrume. Questa zona vanta una prestigiosa denominazione, quella della Docg Cerasuolo di Vittoria nota per la produzione di vini rossi morbidi e dall’animo floreale. La cantina è moderna, un esempio di architettura sostenibile. Le degustazioni avvengono in ambienti dal design contemporaneo, per chi vuole con qualche speciale variazione sul tema, come il Brunch Ibleo, una degustazione informale di vini e street food, o il Wine & Yoga, una lezione di yoga di 45 minuti con tanto d materassino fornito dallo staff, cui segue una visita guidata in vigna e in cantina e una degustazione di tre piccole produzioni di pregio.
Note importanti: le visite e le degustazioni sono disponibili solo su prenotazione online o telefonica (richieste senza prenotazione possono essere soddisfatte solo sulla disponibilità residua). I bimbi possono accompagnare i genitori, ma occorre indicarlo al momento prenotazione. Per gli animali, gli amici a quattro zampe di piccola taglia sono i benvenuti, se all’interno dell’apposito trasportino. In altri casi contattare la cantina.
Info e prenotazioni: https://visit.donnafugata.it