Anfiteatro Sicilia, le Supplici di Eschilo a Taormina

 

Anfiteatro Sicilia e’ un progetto sperimentale che tende alla valorizzazione degli attrattori turistico culturali della Sicilia, attraverso la cooperazione istituzionale e il coinvolgimento di alcuni luoghi simbolo del patrimonio artistico e archeologico dell’isola.

Quest’anno l’accordo fra l’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e l’Assessorato Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha consentito di programmare piu’ di 50 eventi – prodotti dalle fondazioni e dagli enti teatrali pubblici regionali – presso i teatri antichi di Taormina, Morgantina, Catania, Tindari e la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.

Un cartellone prestigioso con nomi straordinari della lirica, della prosa, del dramma antico, della musica classica, dell’opera, dell’operetta, della musica contemporanea e del jazz, impreziosito dalla partecipazione di artisti siciliani di prim’ordine, anfiteatro sicilia e’ finanziato dall’accordo di programma quadro (apq) Sensi Sontemporanei per il tramite dell’Ufficio per il Cinema e l’audiovisivo della Regione Siciliana in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte.

Taormina

Il Teatro Antico di Taormina è un palcoscenico naturale sull’Etna e sul Mar Jonio. Costruito nel II secolo d. C. in età romana. Per dimensioni è il secondo della Sicilia dopo quello di Siracusa.

Prossimo evento

Il 16 agosto, alle 21:30, sul palco del Teatro Antico di Taormina, va in scena Le Supplici interpretato da Moni Ovadia e Mario Incudine. Si tratta di uno spettacolo a cura di Taormina Arte che fa parte del cartellone Anfiteatro Sicilia. Si tratta di una versione “sicilianizzata” della tragedia di Eschilo, nella traduzione di Guido Paduano, un’opera corale e colorata che interpreta lo spirito dei popoli del Mediterraneo. Un’opera musicale dal “sapore” pop, cantata in siciliano e greco moderno, ricca di contenuti politici (il no alla violenza sulle donne e l’antica accoglienza dei popoli del Mediterraneo davanti a tutto, con un chiaro riferimento alle tragedie del mare). Fu rappresentata per la prima volta al teatro di Dioniso in Atene, probabilmente nel 463 a.C. Moni Ovadia e Mario Incudine l’hanno  riadattata ai giorni nostri trasformandola in un’opera che rompe col passato, abbandonando i colori tetri per lasciare spazio a un lavoro colorato e allegro pur nella serietà degli argomenti trattati.

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