Assovini Sicilia, premesse positive per il 2021

 

Qualche mese fa, più precisamente il 29 luglio 2020, Laurent Bernard de La Gatinais prendeva in mano le redini di Assovini Sicilia. Non è semplice gestire una delle associazioni di viticoltori più influenti del panorama enologico italiano, con oltre 90 aziende tra le più importanti dell’Isola, nel mare tempestoso del Covid19, tra blocchi, chiusure e DPCM a raffica. Una situazione tra il tragico e l’alienante. Ristorazione, ospitalità, turismo sono stati colpiti forse mai come prima d’ora, e tenervi testa in un mondo oramai globalizzato si dimostra una pratica difficile.
Il gruppo delle aziende di Assovini Sicilia ha, tuttavia, risposto in maniera ordinata, sfruttando tutte le sinergie che il mondo del vino consente. Nel palpabile disagio sta emergendo una gestione consapevole, costruttiva e di crescente collaborazione. Al Presidente abbiamo voluto fare qualche domanda:

D. Presidente, come si affronta una pandemia paralizzante?
R. Ci sono dei momenti della vita che non si possono affrontare da sobri e questo è uno di questi. Suggerisco un buon bicchiere di vino prima di prendere qualsiasi decisione. In Sicilia, poi, il vino è eccellente!  Per fortuna non esiste il Manuale della gestione della Pandemia perché altrimenti significherebbe che si tratta di un evento frequente. Le aziende lo stanno affrontando con determinazione, voglia di riscatto, di rivincita, pur confrontandosi con notevoli problemi, dalle consistenti perdite di fatturato alla conseguente riduzione della liquidità.

D. Gli ultimi 6 mesi del 2020 come sono andati, o meglio, i suoi primi 6 mesi da Presidente?
R. Assovini Sicilia è una realtà articolata, capirne il funzionamento è stato il primo passo. Conoscere le persone è stata la prima mossa, i feedback arrivano e sono buoni. Abbiamo presentato il progetto “OCM Paesi Terzi” per il massimo del valore consentito, avevamo timori ma le aziende hanno risposto, grande segno di voglia di “fare”, segno che la Sicilia c’è… Le misure per l’internazionalizzazione delle imprese presso i paesi extra-europei saranno di grande beneficio nei prossimi mesi per cavalcare un ritorno ad una certa normalità, almeno dal punto di vista lavorativo, nei vari mercati. Ricordiamoci che anche il Regno Unito, storicamente un mercato molto importante, uscirà formalmente dal 1° gennaio dall’Unione Europea, diventerà un mercato sul quale poter investire con queste misure europee.

D. Come stanno reagendo le aziende vinicole?
R. In maniera lodevole. A fronte di una preoccupante riduzione dei fatturati , avverto comunque una considerevole “voglia di fare”, di vendere e di reagire a questa situazione. Il problema è su quali scenari combattere, le maggiori fiere prima sono state posticipate, poi sono saltate, questo per un paio di volte. Il Prowein di Düsseldorf ha direttamente rinviato al 2022; il Vinitaly ha posticipato al 20 giugno 2021, e ancora ci sono poche certezze. La ristorazione ed il settore turistico alberghiero è praticamente congelato. Eppure le programmazioni non si sono mai fermate e noi stiamo pensando a tutto quello che è possibile mettere in campo come Assovini.  L’importante è non lasciarsi abbattere e fare quadrato, soprattutto di idee, capire su quali cami di battaglia possiamo combattere ed affinare le armi necessarie.

D. Quali sono le previsioni attuali e cosa si può fare nel 2021?
R. Per fare una previsione sul 2021 ci vorrebbe Mago Merlino! C’è grande attesa e speranza sui vaccini, ma realisticamente per coprire la popolazione europea non bastano certo sei mesi, dovremo continuare con le misure anti contagio ancora per un bel po’, mi sembra che il sistema “colorato” che ha adottato l’Italia più o meno funzioni. Dobbiamo in ogni modo cercare di riprendere a lavorare, in ogni settore, un lock down di tutto il paese non credo che ce lo possiamo permettere.  Segnali positivi si intravedono timidamente, dall’andamento delle borse che dal mese di novembre hanno registrato risultati crescite incoraggianti, alle prenotazioni per l’estate 2021 che iniziano ad arrivare in questi giorni. Ci sono delle cose che stiamo studiando. Ad esempio, per Sicilia en Primeur, il grande evento siciliano del vino, stiamo valutando alcune possibilità, probabilmente riusciremo a organizzare degli appuntamenti con la stampa durante l’estate. Adesso gli spostamenti sono limitati, ma è probabile che per l’estate prossima la situazione possa cambiare e le misure di sicurezza e la tracciabilità migliorati rispetto a quelli attuali. Siamo in ascolto. Il CDA di Assovini Sicilia è aperto a tutti nuovi progetti o proposte e sul come adattarsi alle nuove condizioni, da chiunque vengano.

D. Ci sono degli aiuti?
R. Le Amministrazioni ci sono vicine, mi riferisco all’assessore Edy Bandiera, al direttore generale Dario Cartabellotta, ai funzionari, Pietro Miosi, e a tanti altri. ll clima di collaborazione è buono e il dialogo costruttivo. Proprio l’assessore Bandiera ha dato in questi giorni notizia che è stato superato l’obiettivo di spesa fissato per gli agricoltori siciliani dall’Unione Europea in un miliardo e 200 milioni di euro per il PSR 2014-2020, segno che le istituzioni non si sono mai fermate. Certo, mi farebbe piacere avere condizioni più normali e incontrare le aziende direttamente, intendo anche le nostre associate. Questo mi manca. Avrei voluto sentire personalmente ogni singola motivazione. Ma tutte queste zone multicolore non facilitano. Io sono comunque convinto che le strategie migliori possano essere elaborate da basso, non solo dai vertici, e in gruppo. Per capirci, parafrasando una frase di qualcuno più importante di me: “Non chiederti cosa può fare Assovini per te, chiediti cosa puoi fare tu per Assovini”.

D. Massima apertura quindi
R. Certo, facciamo quadrato, anche di idee. Le nostre referenti per la Sicilia Orientale e Occidentale sono Mariangela Cambria e Giovanna Caruso, ma anche gli altri componenti del CDA sono disponibili per ogni supporto, Lilly Ferro, Josè Rallo, Alberto Tasca, Federico Lombardo di Monte Jato, Michele Faro e Achille Alessi.

D. Gli Auguri per il 2021?
R. Ci toccherà mettere rimedio a questo 2020 così sfortunato e non ci tireremo indietro ripercorrendo il solco che la Sicilia ha seminato negli ultimi decenni. Ai soci ed amici di Assovini Sicilia, alle famiglie che vi lavorano, alle Istituzioni e a tutti coloro che operano all’interno del “Sistema Vino” e dell’agricoltura siciliana i più fervidi Auguri per l’Anno Nuovo e che sia ricco di Lavoro! Restiamo uniti e rimbocchiamoci le maniche!

www.assovinisicilia.it

di Francesco Pensovecchio