Catania, impazza la festa, è Sant’Agata. Più attuale che mai

 

Una festa della cristianità dalle dimensioni inimmaginabili. Pare infatti che questa, per numeri, sia la la terza al mondo per partecipazione popolare. La prima sarebbe la Settimana Santa di Siviglia, in Spagna; la seconda il Corpus Domini di Cuzco, in Perù.

Siamo in Sicilia e sui Santi non si scherza. Saranno circa un milione le persone che parteciperanno alle celebrazioni. Tutto è in fermento per la festa in onore della Patrona, vergine e martire catanesela cui storia, dall’irresistibile fascino, riesce a commuovere anche gli animi più duri.

Agata resistette alle perversità di una società corrotta, agli abusi di potere, mantenendo integre moralità e dignità, al costo di penosi martiri e della propria vita. I suoi miracoli sono legati alle temibili eruzioni dell’Etna, ai terremoti, alle epidemie vissute a Catania.

Si narra che le terrificanti colate laviche del 1169, successive al terremoto, nel giorno della vigilia dei festeggiamenti della Santa, giunte fino al mare, furono miracolosamente arrestate  quando il velo della giovane santa fu portato dai fedeli in processione, sconfiggendo così la lava del terribile vulcano. Catania fu salvata e da allora ogni anno, da più di tre secoli, il 3 febbraio, cominciano i rituali della festa: le splendide e barocche via Etnea e salita di San Giuliano, con le luminarie, e la città tutta, si affollano di visitatori giunti da ogni parte del mondo. Sono tre giorni di solennità, dal 3 al 5 febbraio, quando Sant’Agata, nel suo argenteo fercolo, ‘a vara, va tra la sua gente, tra i quartieri popolari e aristocratici.

Il 3 febbraio comincia con la lunga e solenne processione del mezzogiorno, per l’Offerta della ceraDalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace alla Basilica Cattedrale, la processione “taglia” due ali di folla incredibilmente numerosa.

Chiudono le undici candelore, espressione delle corporazioni cittadine dei mestieri, e le due carrozze del Senato catanese: una berlina settecentesca, seguita da una vettura più piccola, ospita gli amministratori comunali, il “Senato” di una volta, formato dal “patrizio” (il sindaco) e dai “giurati” (gli assessori). La sera,  A sira ‘u tri, il grandioso spettacolo dei fuochi artificiali in piazza Duomo.

Il 4 febbraio, all’alba, dopo la Messa dell’Aurora, il mezzobusto della Santa esce dalla camera blindata della Cattedrale e volge il suo sguardo alla navata destra e poi alla centrale.

Questo è il culmine dell’attesa: la commozione è forte, tra urla e canti, comincia la processione del giro esterno alle antiche mura della città, con a capo il busto e le reliquie trainate dal fercolo, a “vara”, uno scrigno d’argento.

Dapprima si sposta verso la chiesa di Sant’Agata alla Fornace, dove avvenne il martirio, poi a Sant’Agata al Carcere, dove un ulivo piantato proprio lì davanti, ricorda come la vergine, fuggendo dagli uomini di Quinziano, riuscì a sfamarsi con i suoi frutti. E’ usanza trainare il carro a gran velocità su per la salita dei Cappuccini, e i cittadini, col tradizionale costume votivo bianco, ‘u saccu, indossano un copricapo nero, e agitando un fazzoletto – anch’esso bianco – tra le dita della mano destra, invocano a viva voce “Tutti devoti tutti, cittadini, viva Sant’Agata!”. E ancora i fuochi.

Il 5 febbraio è il “clou” della festa, il giorno più atteso dai catanesi.

Nel pomeriggio il fercolo lascia piazza Duomo per compiere il giro interno della città; il suo incedere è lentissimo, imbocca subito via Etnea, incontrando piazza Università. Quindi, ancora piazza Stesicoro e, più in là, Villa Bellini. Il fercolo giunge in tarda notte in piazza Cavour, piazza Borgo per i catanesi.

Dopo magnifici e prolungati fuochi pirotecnici, la “vara” scende sino all’incrocio “quattro canti” con la salita di San Giuliano. Qui una gara appassionante di resistenza delle candelore precede la corsa del cordone tirato da migliaia di “cittadini” in corsa (se va bene, andrà bene anche l’annata dei raccolti), che si ferma all’incrocio con via Crociferi. Qui il suggestivo canto delle suore di clausura benedettine rende omaggio al passaggio della Santa.

Poi è quasi tutta una corsa per rientrare in chiesa, ma già la luce del giorno si è fatta molto chiara. E’ un momento emozionante, le urla cessano: sui volti dei cittadini la felicità per aver passato giorni intensi con la loro Patrona e tanta stanchezza. Tuttavia, con l’ultimo filo di voce, illuminati dagli ultimi fuochi d’artificio, gridano ancora: “Cittadini, viva Sant’Agata!”.


Il programma della festa (riferimento Catania Today):

Venerdì 03 Febbraio 

Ore 7,30 e 10 – Nella Basilica Cattedrale SS. Messe Ore 12 – Processione per l’offerta della cera dalla Chiesa di S. Agata alla Fornace alla Basilica Cattedrale. Parteciperanno S. E. mons. Arcivescovo, i Capitoli delle Basiliche Cattedrale e Collegiata, il Clero, gli alunni del Seminario Arcivescovile, il Prefetto, il Sindaco con la giunta, il Presidente del Consiglio Comunale con i Consiglieri, il Magnifico Rettore, gli Ordini Equestri Pontifici, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, le Autorità militari nonché i Gonfaloni della Città, della Città metropolitana e dell’Ateneo seguiti dalle storiche berline del Senato e dai Cerei. Riflessioni dettate dai coniugi Lazzaro e Litrico. In Cattedrale solenne “Te Deum”, composto e diretto dal M° mons. Nunzio Schilirò, eseguito dalla “Cappella Musicale del Duomo”, all’organo il M° can. Giuseppe Maieli.

Sabato 4 Febbraio 

Ore 5 – Nella Basilica Cattedrale recita del Rosario ed esposizione delle Sacre Reliquie Ore 6 – “Messa dell’Aurora” celebrata da S. E. mons. Arcivescovo. Al termine l’Arcivescovo benedirà le Corone del Rosario per la preghiera guidata dagli “Amici del Rosario” Ore 7 – In piazza Duomo riflessioni di mons. Barbaro Scionti, delegato arcivescovile della Basilica Cattedrale, che insieme ai “devoti” darà inizio alla processione delle Sacre Reliquie di S. Agata da Porta Uzeda. Davanti all’Icona della Madonna della Lettera S. E. mons. Arcivescovo offrirà alla Santa Patrona il tradizionale cero. Davanti alla cappella del SS. Salvatore in via Dusmet, omaggio dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto. La processione proseguirà per le vie Calì, piazza Cutelli, via Vittorio Emanuele, piazza dei Martiri, dove renderanno omaggio i disabili, via VI Aprile, della Libertà, piazza Iolanda. In detta piazza riflessioni del rev.do can. Antonino La Manna, canonico della cattedrale e parroco in San Pietro ad Adrano La processione continua per le vie Umberto, Grotte Bianche, piazza Carlo Alberto; dinanzi al Santuario della SS. Annunziata al Carmine omaggio dei Padri Carmelitani, riflessioni del P. Francesco Collodoro O.C., vicario foraneo; quiindi prosegue verso piazza Stesicoro dove S.E. mons. Arcivescovo si rivolgerà ai fedeli per il tradizionale messaggio alla Città. La comunità cristiana catanese, nei luoghi tradizionalmente riconosciuti del martirio di S. Agata, rinnova solennemente le promesse battesimali. Lungo la salita dei Cappuccini e piazza S. Domenico le Sacre Reliquie raggiungeranno la Chiesa di S. Agata la Vetere. Celebrazione dei Primi Vespri della solennità di S. Agata, presiede mons. Carmelo Smedila, vicario foraneo, partecipano i Presbiteri e Diaconi del primo Vicariato. La processione prosegue per le vie Plebiscito, Vittorio Emanuele, piazza Risorgimento, via Aurora, Palermo, piazza Palestro, via Garibaldi, Plebiscito, Dusmet e rientro in Duomo da Porta Uzeda.

Domenica 5 Febbraio

Solennità di S. Agata Ore 7,30 e 08,30 – SS. Messe nella Chiesa di S. Agata alla Badia Ore 10 – Le Autorità con i Gonfaloni della Città, della Provincia e dell’Università da Palazzo degli Elefanti si recheranno in Cattedrale Ore 10,15 – Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale  Sua Eccellenza Mons. Arcivescovo, gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi di Sicilia, i Canonici, il Clero e il Seminario muoveranno in corteo liturgico dal Palazzo Arcivescovile fino alla Basilica Cattedrale per il Solenne Pontificale. Il servizio liturgico sarà curato dagli alunni del Seminario Arcivescovile; la Cappella Musicale del Duomo, diretta dal M° Mons. Nunzio Schilirò, all’organo il M° Can. Giuseppe Maieli Ore 16 – S. Messa presieduta da S. E. R. mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo metropolita di Messina.
Ore 17 – Processione delle Sacre Reliquie per via Etnea; Sua Eminenza il Cardinale e l’Arcivescovo seguiranno la processione, guidando alcuni momenti di preghiera, fino a piazza Stesicoro; dinanzi alla Basilica Collegiata omaggio floreale del Capitolo e dei soci del Circolo Cittadino S. Agata; la processione prosegue per via Caronda, piazza Cavour; in detta piazza omaggio floreale dell’Associazione S. Agata al Borgo. Indi si prosegue per via Etnea, Sangiuliano, Crociferi; dinanzi alla Chiesa di S. Benedetto omaggio floreale delle Monache, si prosegue per piazza S. Francesco d’Assisi, via della Lettera, Garibaldi, piazza Duomo. Al rientro in Cattedrale, celebrazione di benedizione e di ringraziamento. Dal 06 all’11 febbraio in Duomo SS. Messe all’Altare di S. Agata alle ore 07,30; 10,00; 18,00. La S. Messa vespertina sarà animata dalle parrocchie: San Giuseppe e Santa Lucia in Ognina (06); Beato Dusmet a Misterbianco (07); San Pio X (08); Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio a San Giorgio (09); Santa Maria del Carmelo a Canalicchio (10).

Fonti e riferimenti testuali:
www.visitsicily.info

Per informazioni
Il sito ufficiale: www.festadisantagata.it

Programma
Vedi su CataniaTodayw: www.cataniatoday.it/eventi/sant-agata-3-4-5-febbraio-2017-catania.html

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