Aria di festa a Vittoria. La cittadina che lega al Cerasuolo il suo successo celebra il suo vino, prima e unica DOCG siciliana, con una festosa rassegna che racconta un prodotto unico e sempre più apprezzato dal mercato, soprattutto estero. Dopo un tasting tecnico guidato da Valerio Capriotti, ex sommelier del Duomo di Ragusa, dove giornalisti ed esperti del settore si sono potuti confrontare sulle annate e le etichette più interessanti, ci si è divertiti e lasciati divertire da questi vini unici che esprimono un territorio ricco di sfaccettature. Così il Cerasuolo Night Party! Un evento di successo, una sintesi tra una serata divertente con gli amici e dall’atmosfera giovane e frizzante, musica e buona cucina; una spalla perfetta per questo grande vino.
Ma come vedono i produttori il loro vino? Ecco i loro commenti in pillole:
Laura D’Angelo di Feudo Santa Tresa ci racconta come il Cerasuolo rappresenti il popolo di Vittoria, debitore di questo vino fresco, fruttato che definisce “Una ciliegia nel Bicchiere“. Non a caso questo vino deve il suo nome allan “cerasa”, la ciliegia in dialetto siciliano.
Piero Gugliotta di Valle dell’Acate ci parla di “un rosso vellutato, che ha mantenuto le percentuali del vecchio disciplinare 70% Nero d’Avola e 30% Frappato“.
Joanna Drubrawska di COS lo definisce “un vino nobile, che ha reso un servigio alla cittadina di Vittoria regalandole benessere e prosperità. La città in un bicchiere”.
Veronica Roccasalva dice del Cerasuolo Terra Alte di Arianna Occhipinti: “è un vino profondo, sfaccettato che intriga con freschezza”.
Pigi Cosenza di Poggio di Bortolone definisce il suo Para Para: “un vino complesso che esprime il terroir unico di questa azienda, il terreno alluvionale rende in frappato fenologicamente diverso ed unico”.
Barbara Maggio di Maggio Vini descrive il suo Cerasuolo come “lungo in bocca, meno violaceo all’occhio rispetto ai cugini, un vino equilibrato“.
Achille Alessi di Terre di Giurfo: “un vino amabile, con una spalla forte che riscalda“.
Dario Piluso, di Aziende Agricole Planeta, descrive il premiatissimo del Cerasuolo Dorilli “un rosso carnoso, sa di cioccolata e carruba, vincitore del tre bicchieri”; lo confronta con il più fresco Rosso che ricorda “la rosa canina e la ciliegia”.
Marco Calcaterra di Avide ci racconta il ‘Barocco’ “un vino profondo con una bella spalla acida e delle etichette ogni anno diverse che celebrano l’arte e la storia, da collezionisti!“.
Veronica Bonfissuto di Feudo del Pisciotto spiega come “il nero d’Avola e frappato sono ammostati assieme per creare un legame unico, un equilibrio elegante“.
Luigi Lo Certo di Nanfro: “un vino limpido e fresco, prodotto in un’azienda a conduzione familiare“.
Guglielmo e Marita Manenti: “un vino profumato. Non vogliamo far lavorare troppo il nostro enologo, Salvo Foti”, dice con un sorriso Marita, “il nostro è un vino fatto in vigna”.
Da Gulfi, invece, proprio l’enologo Salvo Foti in compagnia di Mario Castagna e Laura Picone punta l’accento sulla nota fruttata del Cerasuolo “un tripudio di frutta, tutto da mordere“.
Il Cerasuolo Night Party ha dunque permesso ai winelovers di immergersi nei profumi e nelle suggestioni di un vino in crescita, per quote di mercato e qualità. Tanto entusiasmo, coesione tra i produttori, idee innovative che incentivano l’enoturismo. Come, ad esempio, la Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria, un progetto fortemente promosso da Arianna Occhipinti, una strada che permette di viaggiare e scoprire il territorio del ragusano a 360 gradi.
Il Cerasuolo Night Party è un esempio virtuoso che può essere un buon esempio: facile, replicabile, a servizio di appassionati e turisti che amano il buon vino.
Cheers!