Numeri confortanti per il Consorzio di Tutela Doc Sicilia, probabilmente dovuti anche grazie ai numeri (sempre molto positivi) di Grillo e Nero d’Avola. L’imbottigliato 2020 è di 90.594.310 di bottiglie contro contro le 95.640.634 del 2019, dunque un calo del (solo) 5%.
L’attività sui mercati, nonostante la pandemia da Covid-19, non si è mai arrestata, persino in Cina, dove nel 2020 in collaborazione con ICE Pechino si sono tenute 6 masterclass di approfondimento nelle città di Shenyang, Chongqing e Pechino.
Una quarta tappa con altre due masterclass sarà a Tianjin entro il mese di marzo. Con Ice Pechino sono state anche sviluppate la strategia e le attività di comunicazione digital, con creazione di un profilo istituzionale sul canale social più importante in Cina, WeChat.
Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela:
“Le iniziative prese dal Consorzio per contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia sono state efficaci. Anche se resta la sofferenza per le drammatiche conseguenze che l’intera umanità sta patendo a causa del Covid-19, il bilancio di quest’anno che si è appena concluso non può che spingere la Doc Sicilia a continuare lungo il percorso intrapreso finora. Le scelte strategiche che ci hanno permesso di arrivare agli straordinari risultati confermano che il cda è riuscito a tutelare gli interessi della filiera della denominazione. La Doc Sicilia ha potenziato le proprie attività di promozione privilegiando in primo luogo quei Paesi dove i consumi sono rimasti stabili come gli Usa, il Canada, la Germania, e dove sono previsti margini di crescita. Poi ha puntato ad altri mercati, come quello della Cina, dove i segnali sono incoraggianti“.
Filippo Paladino, vicepresidente del Consorzio:
“A fronte delle chiusure in momenti differenziati di tanti mercati internazionali, il che ha provocato un crollo notevole dell’export di diverse realtà produttive, i vini della Doc Sicilia sono andati quasi in controtendenza aumentando in alcuni casi le quantità di prodotto esportato. Questi dati evidenziano la solidità del settore vinicolo siciliano, una filiera chiave per l’economia dell’isola. A seguito di un’azione di monitoraggio e di ascolto dei canali digitali nel mondo, abbiamo avuto la conferma che il vino siciliano desta molta attenzione all’estero“.
Giuseppe Bursi, vicepresidente del Consorzio:
“I dati produttivi dei vini Doc Sicilia, in un contesto di crisi determinato dalla pandemia, confermano il trend positivo della denominazione. È il segno tangibile del grande impegno e del lavoro portato avanti dalla Doc Sicilia in termini di comunicazione e promozione, che ci fanno ben sperare per il futuro. Il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di aziende nel progetto costituirà lo step successivo per veicolare maggiormente nel mondo il brand Sicilia e per garantire un ritorno economico tangibile a tutti i viticoltori siciliani“.