Più di trecento le etichette controllate in un anno a tutela della qualità dei vini a marchio Doc Sicilia e contro la pirateria agro-alimentare. Trenta i casi segnalati di sospette violazioni delle regole di etichettatura e commercializzazione di vini che avevano riferimenti impropri alla Sicilia come area di produzione e imbottigliamento.
E’ questo il bilancio di un anno di attività degli agenti vigilatori del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia che hanno scandagliato supermercati, enoteche, ristoranti, siti di e-commerce a tutela della denominazione, delle aziende produttrici e in definitiva dei consumatori.
Le verifiche, che hanno interessato anche etichette di vini di altre denominazioni di origine che utilizzano il termine “Sicilia”, sono state effettuate in 80 punti vendita di diverse regioni italiane, in Germania e Svizzera e nei principali siti di e-commerce.
I casi di presunte irregolarità sono stati trasmessi agli uffici della Repressione frodi (Icqrf), a cui spetta il compito, una volta valutata la irregolarità delle rigide regole della Doc Sicilia, di applicare le eventuali sanzioni.
Tra le irregolarità segnalate dal Consorzio la più comune riguarda l’uso improprio del termine “Sicilia”, che è riservato ai vini Doc Sicilia e alle Doc siciliane i cui disciplinari di produzione lo prevedano. Gli agenti vigilatori hanno riscontrato irregolarità sui siti di e-commerce italiani ed esteri, soprattutto sulla non corrispondenza tra il messaggio pubblicitario del vino in bacheca nel sito e l’etichetta del vino oggetto di vendita.
“Il progetto di vigilanza” racconta Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, “si basa su un piano di lavoro che concordiamo annualmente con gli uffici della repressione frodi del ministero delle Politiche agricole. Nel 2016 – continua Lunetta – sono stati effettuati controlli privilegiando la Sicilia, il sud e il nord Italia, la Germania e i siti di e-commerce. Nel 2017 il Consorzio ha già approvato un piano di vigilanza che punterà ancora più sull’estero e sui siti di e-commerce”
L’attività di controllo in Italia e all’estero è stata effettuata dagli agenti vigilatori del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, iscritti all’Albo nazionale degli agenti vigilatori e autorizzati come pubblici ufficiali dal ministero delle Politiche agricole.
“Oltre alla promozione e alla tutela dei vini a marchio Doc Sicilia” dice Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, “il nostro compito è garantire ai consumatori vini di qualità, prodotti rispettando le regole del nostro disciplinare. La Doc Sicilia cresce anno dopo anno, e con essa anche la tentazione di utilizzare in maniera impropria la denominazione di una regione sulla quale il Consorzio di Tutela sta puntando per far crescere l’intero settore vitivinicolo siciliano.”