Cantine Scudero, presso San Giovanni Montebello – Giarre (CT), ha fatto da cornice alla prima edizione di Marletta’s Wine, una festa-evento che ha sviscerato le identità di venti produttori etnei e calatini. Ospite e relatore dell’evento, l’agronomo-enologo Andrea Marletta.
Il viaggio ha messo in luce diversità territoriali ed espressive di alcuni piccoli produttori, in cooperazione con AIS, Associazione Italiana Sommelier, e con il sostegno della Pro Loco San Giovanni Montebello APS.
L’evento ha vissuto di vari momenti, tra cui i banchi di assaggio dei vini, il food a cura di Salumi del Re di Salvo e Giuseppe Re e le musiche del Dj-set Cinasky.
Due masterclass condotte rispettivamente da Andrea Marletta e Maria Grazia Barbagallo, vicepresidente AIS Sicilia, e per la seconda dallo stesso Marletta e da Camillo Privitera, consigliere regionale AIS.
La prima degustazione guidata e intitolata Dal Calatino all’Etna: tutta questione di suolo ha avuto per protagonisti vitigni e vini che hanno veicolato, attraverso terroir e suoli differenti, sensazioni organolettiche variegate e particolari. Nota: il cosiddetto “Calatino” corrisponde a un’area a sud della città di Catania, il cui comune di riferimento è Caltagirone, storicamente ricadente nella Val di Noto.
I vini: Murgentia Bianco 2022 di Valle delle Ferle (50% frappato e 50% nero d’Avola, da “viti maritate”, vinificate assieme); Fa Musica dal vino Bianco 2021 di Feudo Arcuria (100% Nerello Mascalese); Sedicidieci 2021 di Cantine Scudero (50% Catarratto e 50% Sauvignon Blanc); Grillo 2022 di Vini Cannavò (grillo 100%); Uve d’agosto bianco2020 di Tenuta Incarrozza (70-65% Grillo e30-35% Petit Manseng, a seconda delle annate); Nerello Cappuccio Rosato 2021 di Tenuta Stagliata (100% Nerello Cappuccio); I Monaci 2022 di Tenuta Giarretta (100% Frappato); Nerello Cappuccio Rosso 2020 di Tenuta Stagliata (100% Nerello Cappuccio); Nerello Cappuccio 2020 di Feudo Vagliasindi (100% Nerello Cappuccio con fermentazione in legno), DOCG Cerasuolo di Vittoria 2019 di Valle delle Ferle (50% frappato e 50% nero d’Avola).
La seconda masterclass, dal titolo Etna un viaggio tra le vigne più antiche d’Europa. Rapporto tra riconoscibilità dei vini vulcanici e le età della vite, ha beneficiato della partecipazione della professoressa Elisabetta Nicolosi del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Sottolineata l’importanza dei vitigni reliquia, spiegando più progetti – anche in collaborazione con GRASPO, IRVO e il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc – miranti al rilancio di antichi vitigni e vigneti, taluni prefillosera. Indubbio il merito di questi di esprimere il territorio in maniera unica, spesso dimostrando una migliore resistenza a eventi meteorologici o ad elementi patogeni.
I quindici vini protagonisti della seconda sessione di assaggi guidata sono stati: DOC Etna Spumante, Livrato 2019 di Fischetti (100% Nerello Mascalese, 30 mesi sui lieviti, magnum); DOC Etna Spumante, Apum 2017 di Cantine di Nessuno (100% Nerello Mascalese, 48 Mesi sui lieviti); DOC Etna Bianco 2022 di Sciare dell’Alba (80% Carricante, 20% Catarratto); DOC Etna Bianco 2020 di Beneventano della Corte (carricante con catarratto e minnella); DOC Etna Bianco Superiore, Milus 2020 (80% Carricante, 20% vino da uve a bacca bianche autoctone); DOC Etna Rosato 2022 di Feudo Cinque Querce (100% Nerello Mascalese); DOC Etna Rosato, Fuliara 2022 di Vigneto Nero (100% Nerello Mascalese); DOC Etna Rosato, Monastra 2021 di Palmento La Rosa (100% Mascalese); DOC Etna Rosso, Don Giovannino 2020 di Feudo Failla (100% Nerello Mascalese); DOC Etna Rosso, Etna Barrus 2019 di Azienda Agricola Contino (90% Nerello Mascalese e 10% Nerello Cappuccio); DOC Etna Rosso, Nero & Nero 2020 di Azienda Agricola Contino (90% Nerello Mascalese e 10% Nerello Cappuccio); DOC Etna Rosso 2019 di Vini Cannavò (Nerello Mascalese e una piccola percentuale di Nerello Cappuccio); DOC Etna Rosso 2016 di Primaterra (90% Nerello Mascalese e 10% Nerello Cappuccio); DOC Etna Rosso, Muscamento 2015 di Fischetti (80% Nerello Mascalese e 20% Nerello Cappuccio); DOC Etna Rosso “Old Vine” Contrada Arcuria 2020 di Feudo Arcuria (100% Nerello Mascalese).
“Prima di tutto sono un agronomo, poi un enologo – commenta Marletta – quello che mi interessa maggiormente è preservare le uve, la cui gestione va misurata in rapporto alle caratteristiche di una specifica annata. La diversità è un elemento che ha una grande importanza. La realizzazione di vini differenti, provenienti da uve della stessa vigna e declinate nelle diverse annate, sprona a non seguire il mercato, ma il territorio”. Continua: “La nostra terra è ricca di biodiversità, in tanti hanno voglia di cambiare e sperimentare. L’idea di mettere questi dati a confronto è nata in quei momenti in cui, dopo il lavoro, ci siamo concessi po’ di relax per scambiare chiacchiere tra produttori e amici. Il focus della manifestazione è il vino: la degustazione, gestita dai sommelier della delegazione di AIS Catania e di AIS Jonico-Etnea, è un modo per far conoscere quelle realtà che lavorano in questo angolo di Sicilia”.
di Gianmaria Tesei