A chiudere la rassegna letteraria di Inycon “dialoghi di vino” è il giornalista Antonio Caprarica. Corrispondente Rai nel Regno Unito per tredicianni, ha fatto della smokey London la sua casa. E si è davvero mimetizzato bene tra le nebbie della City quest’uomo fascinoso! Tra un tè delle cinque e una partita a cricket, è diventato un superbo conoscitore della famiglia reale britannica. Oggi, veste con convinzione – forse segno del lungo distacco dalla patria – un’improbabile cravatta rosa acceso (sooooo english!) e ci racconta con voce profonda ed un accento british che mai farebbe sospettare natali leccesi, il suo primo incontro con Elisabetta La Lunga, assoluta protagonista del suo ultimo lavoro “L’intramontabile Elisabetta”.
Racconta: “…si soffermò a guardarmi più a lungo del normale, la cosa chiaramente mi lusingò, siamo vanesi noi uomini! Solo dopo appresi come la Regina disapprovi le barbe lunghe, io non mi radevo da tempo!” Con questo sense of humor Caprarica ci svela amori, intrighi e segreti di Elisabetta II, la regina più longeva della storia britannica, forse non amatissima, ma simbolo indiscusso della Nazione. “La democrazia inglese si identifica con l’istituzione monarchica. Seppur la regina giochi un ruolo persino inferiore a quello del nostro Presidente della Repubblica, essa detiene un potere di immagine e influenza che nessuno capo di stato elettivo può vantare”.
E di fatti nel dopo Brexit in molti tra i sostenitori dell’Europa unita hanno puntato il dito contro la sovrana, le poche parole lasciate cadere qua e là avrebbero avuto un certo peso nell’orientare gli indecisi. Il quotidiano The Sun si è spinto oltre attribuendo alla Regina un sentimento di dislike verso l’UE, una considerazione che è costata cara alla testata: 100.000 sterline di risarcimento chieste ed ottenute dalla sovrana.
Elisabetta è insomma, ora come allora, “sorvegliata speciale” della stampa mondiale, un’icona dei media. Già nel lontano 1953 la cerimonia di incoronazione trasmessa in diretta televisiva dalla BBC registrò ascolti da record, provocando un autentico boom nella vendita di televisori.
Ma chi è davvero questa donna minuta e conservatrice? Che moglie e che madre è stata? Che suocera per la nuora Diana? Queste le domande alle quali il giornalista cerca di dare risposta e lo fa condendo il tutto con un pizzico di gossip che si sa, fa bene alle vendite! La biografia ripercorre, tra il serio e il faceto, le tappe di una vita fuori dall’ordinario, quella di una Regina da record, simbolo di monarchia radicata e potente perché, come disse Faruq I d’Egitto: “All’inizio del prossimo secolo ci saranno solo cinque re sulla terra: i quattro delle carte da gioco e quella d’Inghilterra”.
In queste ore, tra scenari economici catastrofici, le minacce indipendentiste di Scozia e Irlanda del Nord non invidiamo di certo la Regina. Le difficoltà di questo divorzio saranno tante e non prevedibili le conseguenze di quella che Caprarica ha definito come “una deriva nazionalistica voluta dalla Middle-England razzista e xenofoba”.
Quali saranno le vere ragioni dell’uscita del Regno Unito? Risponde: “Quello della sfiducia nel sistema Europa, del deficit di rappresentanza è un alibi. Certamente si può e si deve fare ancora molto per armonizzare, creare equilibrio tra i diversi Stati membri, ma la risposta alla domanda va cercata nei 300000 migranti che ogni anno si riversano nel territorio britannico. La Paura è la vera ragione”.
Antonio Caprarica
Leccese, classe 1951, ha iniziato la sua carriera televisiva in Rai nel 1989 come corrispondente nei paesi mediorientali. E’ stato l’inviato di guerra in Afghanistan, capo dell’ufficio di corrispondenza nella Russia post sovietica e del Regno Unito sino al 2006. Dopo una breve parentesi parigina, è stato nominato direttore del Giornale Radio Rai (GRR) e di Rai Radio Uno, incarichi che ha mantenuto sino ad agosto 2009. Nel settembre 2010 ritorna nella sede di corrispondenza britannica della Rai. Dal 2014 collabora da libero professionista.