Dodici “perché si va al Merano Wine Festival”: la voce alle cantine. La foto gallery

 

Come prevedibile, la grande presenza delle cantine siciliane al Merano Wine Festival non è passata inosservata. Lo abbiamo detto sin da subito (leggi l’articolo qui): il Festival è pensato per creare una cornice elitaria unica in Italia nella quale presentare il prodotto vino, conseguentemente d’Europa e del mondo. E la Sicilia, lo possiamo dire, c’era tutta. La formula dell’evento è vincente: punta prima di tutto sulla qualità – prima selezionata da esperti – e sull’alto livello dei vini presentanti. Un lungo successo, non a caso il 2016 è il venticinquesimo anniversario della manifestazione.

La ricerca è meticolosa: i “Wine Hunters”, guidati personalmente da Helmut Kocher, patron della manifestazione, scovano in giro per l’Europa le bottiglie più interessanti e le annate più riuscite. Perché al MeranoWineFest non si decide di partecipare ma si viene scelti.

Dal lontano 1992 ad oggi la manifestazione si è trasformata, adeguandosi ad un mondo in cui è nuovo il modo in cui si comunica e si fa trade. Con un occhio particolare ai giovani, il segmento “under 30”, e ai vini biologici e biodinamici.

Ma qual’è il segreto del successo del Festival? La bella città di Merano e lo scenario alpino circostante? Il Kurhaus nel tipico ed elegante stile liberty? La vicinanza di Austria e Germania?

Per essere sicuri abbiamo chiesto ad alcuni ai produttori presenti le ragioni della partecipazione:

Andrea Vesco di Cantine Rallo:Il Merano Wine Festival è tra i pochi, se non l’unico, evento elitario italiano dedicato al vino che riesce a viaggiare per il mondo. Conferisce vera importanza alle cantine partecipanti”.

Francesco Ferreri di Valle dell’Acate: “Tra tutte le manifestazione del vino, Merano ha un fascino davvero particolare, è un riferimento nazionale e internazionale. Qui si incontra una giusta quota di giornalisti accreditati, buyer, consumatori esperti, i big influencer del vino. D’altra parte le cantine subiscono una forte selezione di qualità, anche sulle singole etichette. Si propone il meglio“.

Benedetta Poretti di Duca di Salaparuta: “è un Festival fortemente orientato al trade, pochi giornalisti, tanti operatori del settore”.

Irene Milazzo di Feudo Principi di Butera: “Un pubblico di esperti, di grandi conoscitori del vino”.

Federico Mammoli di Firriato: “il pubblico è selezionato e spesso molto competente, è bello confrontarsi”.

Matteo Catania di Gulfi: “E’ una vetrina importante incastonata in un contesto di qualità”.

Alessia Bevilacqua di Terrazze dell’Etna: “è importante esserci; essere selezionati e partecipare da visibilità e prestigio all’azienda”.

Giulio Iannini di Fazio: “è un festival che regala una grande risonanza estera”.

Dimitri Lisciandrello di Tasca d’Almerita: “è bello poter raccontare il nostro territorio, parlare di Sicilia”.

Demetrio Rizzo e Giovanni Di Martino di Pellegrino: “abbiamo rinunciato al Vinitaly preferendo manifestazioni come il Merano Wine Festival; è una scelta che privilegia la qualità del pubblico che vi partecipa”.

Matteo Gobino di Donnafugata: “diversamente del Vinitaly, è interessante poter presentare vini d’annata, quindi nella forma migliore per essere bevuti”.

Giuseppe Campisi di Abbazia di Santa Anastasia: “il grande merito di Kocher è consistito nel promuovere fortemente l’enologia in biologico, un’idea vecchia ma nuova”.

Sul fronte del pubblico, oltre le immancabili e meritate lodi, abbiamo intercettato solo una piccola lamentela. Ivano di Modena: “trovo la sezione Bio & Dynamica non super, mi aspettavo qualcosa di più, non comprendo alcune scelte. Mentre Vino Italia e la selezione Gran Cru di Bordeux valgono il viaggio”.

Soddisfatti tutti i produttori siciliani intervistati, con manifestazione di entusiasmo per il notevole e incessante flusso di pubblico. L’organizzazione è collaudata, un orologio, se non fosse per qualche cartone smarrito e un prezzo non accessibile a tutti non ci sarebbe davvero nulla da dire. Si consideri però la mole della manifestazione.

Guardano il Kurhaus e le Terme le vette innevate dell’Alto Adige. Una bellissima ciliegina sulla torta…

 

 

 

 

 

 

 

 

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