Caos sulle etichette del vino. Centinaia di milioni di pezzi già stampati rischiano di andare al macero e milioni di bottiglie di vino già immesse sul mercato potrebbero risultare tra breve “fuorilegge”. L’8 dicembre prossimo, infatti, entreranno in vigore le nuove regole stabilite dalla Commissione Europea sulle indicazioni nutrizionali da fornire sui prodotti e non è chiaro quali debbano essere i dati da indicare nel vino (succo d’uva? Albumina per la chiarifica?).
Le linee guida relative alla nuova etichettatura dei vini circa l’indicazione degli ingredienti cambiano la modalità: sino a questo momento la lista degli ingredienti poteva essere indicata attraverso un QR code con la lettera “i” (di informazione). Dall’8 dicembre prossimo, invece, la Commissione ha imposto l’inserimento – contro la volontà principali Paesi produttori – anche del termine “ingredienti”. Una imposizione che necessariamente impone una nuova etichetta e la relativa ristampa.
Le associazioni di categoria, tra cui Unione italiana vini (UIV), assieme al Comitato europeo delle aziende vitivinicole (Comité Vins – CEEV), ha subito chiesto una modifica urgente delle Linee guida pubblicate che, di fatto, mettono in fuori gioco un’economia europea da 147 miliardi di dollari l’anno.
“C’è un’Europa che a volte si fa matrigna con le sue imprese – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – e purtroppo ciò sta accadendo sempre più spesso con quelle del nostro settore. Le aziende vinicole, assieme a UIV, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra il fatto che, per primo, l’intero comparto abbia già adottato quanto previsto dal Regolamento Ue 2021/2117. Oggi un dietrofront, con la sorpresa di una nuova interpretazione al regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese”.
Di seguito il comunicato stampa del Ceev: “Hundreds of Millions of labels to be destroyed following last minute change in wine labelling rules”: 2023_11_24_press-release_CEEV
Altre news:
23 novembre 2023, Il Sole 24 Ore
Vino: per la Ggue nome dell’azienda in etichetta anche se la pressatura avviena altrove
Un viticoltore può indicare la propria azienda viticola anche se la pressatura avviene nei locali di un altro viticoltore. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, con la sentenza 23 novembre 2023 nella causa C-354/22 , precisando comunque che solo il viticoltore che indica il proprio nome usi il torchio dato in locazione, diriga la pressatura e la controlli strettamente e in permanenza. La decisione (…)
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