Etna, una cantina per Tasca d’Almerita

 

Tasca d’Almerita. Etna. I vigneti sul versante nord (Bocca d’Orzo e Sciaranuova) e vini  – peraltro dal carattere molto definito – c’erano già. Quasi 15 ettari di cui 2 in fase di reimpianto, con la varietà bianca Carricante. Poi Piano Dario con il recupero di 99 terrazzamenti per ospitare 5 ettari di nuovi vigneti a Nerello Mascalese, e un po’ di Cappuccio. All’azienda però mancava uno spazio per vinificare sul luogo. Ma il problema è stato risolto:

 


 

IL COMUNICATO

Il progetto Tascante guarda al futuro

Il progetto Tascante guarda al futuro

Tasca d’Almerita amplia i suoi vigneti insieme ad un altro antico palmento e una cantina per la vinificazione

Come probabilmente è già accaduto ad altri produttori – alcuni dei quali non siciliani – la Montagna, con suoi vigneti a terrazza circondati da bosco, muretti a secco, buon cibo e una sicilianità antica, ci ha letteralmente conquistati. La nuova avventura come produttori sul vulcano nasce quasi 10 anni fa,  un mix tra amore, fortuna e ostinazione.

Così trazzera dopo trazzera, ci siamo imbattuti prima in contrada Sciaranova, nel Comune di Randazzo, la vigna più antica, chiusa da un un vecchio cancello a protezione del casolare. Quasi 15 ettari di cui 2 in fase di reimpianto, con la varietà bianca, il Carricante.

Salendo verso Randazzo siamo arrivati al bivio di “Quota mille”, attraversiamo una sciara recente, in contrada Piano Dario (che noi chiamiamo da sempre con il vecchio nome, Boccadorzo. Qui il suolo è dato dalle diverse eruzioni del vulcano, la cui superficie è stata modellata nei secoli ad opera dell’uomo, e come in questo caso ti trovi a percorrere una strada in mezzo ad una colata di lava. La luce è stupenda, ma ci sono voluti un paio di anni di lavoro, di maestranze locali e tutta l’esperienza degli anziani di Regaleali prima di ripristinare i 99 terrazzamenti e preparali al nuovo impianto di 5 ettari di Nerello Mascalese, e un po’ di Cappuccio. Tutte le lavorazioni sono manuali. La raccolta avviene a mano in cassette che poi vengono caricate sui camion refrigerati per il trasporto a Regaleali.  Abbiamo impiegato alcuni anni per avere chiaro l’obiettivo del vino che volevamo ottenere, ci sono voluti diversi assaggi di vini del territorio e vari confronti con colleghi produttori o amici appassionati.

Mancava un piccolo, fondamentale, tassello, che oggi siamo lieti di aver messo e di poter ufficializzare: la nostra cantina! Siamo in contrada Marchesa, a Passopisciaro, nel territorio del comune di Castiglione di Sicilia.  Abbiamo rilevato una cantina di circa 900 metri quadri, su tre piani con cinque ettari di vigneto a Nerello Mascalese ma anche un po’ di Chardonnay e un uliveto di un ettaro e mezzo con 188 piante di olivo (ed un ciliegio gigante della varietà di Maletto, tipica della zona).  Un passo molto importante perché finalmente potremo vinificare in una nostra struttura, affineremo i vini i un antico palmento. Con l’inserimento di nuovi vinificatori a regime potremo sostenere la produzione di 300.000 bottiglie. Qualche piccolo ritocco e saremo subito operativi già da questa vendemmia che potrà essere finalmente Doc Etna.

 

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