Grégoire Desforges è ufficialmente il nuovo presidente di Baglio di Pianetto. Già portavoce dal 2024 della cantina, Desforges acquisisce le quote di maggioranza dell’azienda, ampliando il progetto di rinnovamento già inaugurato nell’anno precedente puntando su prodotto, identità del brand e strategie aziendali mirate.
Nato a Parigi nel 1989 e – come ama definirsi – “cittadino del mondo”, ha deciso di trasferirsi stabilmente in Sicilia, a Santa Cristina Gela, culla delle vigne della cantina e suo locus amoenus. Un ritorno alle origini che porta con sé la leadership dinamica di un giovane appassionato, deciso a portare avanti il sogno vitivinicolo avviato nel 1997 da Paolo e Florence Marzotto, suoi nonni materni, con uno sguardo attento alle nuove tecnologie e alle esigenze degli appassionati di oggi.
Grégoire Desforges raccoglie un’eredità significativa per varie ragioni, innanzitutto in termini di sostenibilità. La viticultura di Baglio di Pianetto è biologica certificata dal 2011 e la cantina è a sviluppo verticale dalla sua creazione, mentre nel 2023 è stata redatta la prima certificazione ESG (valutazione delle performance di impatto Environmental, Social e Governance di una azienda, ndr). L’impegno per un minore impatto arriva oggi con la scelta – identitaria e strategica – di concentrarsi su vigneti in altura, fino a 900 metri s.l.m..
La conduzione tecnica dell’azienda, affidata a Graziana Grassini, enologa, ricercatrice e studiosa delle nuove tecnologie nella conduzione dei vigneti e nella lavorazione delle uve, ha un approccio moderno decisivo nel preservare le caratteristiche organolettiche dei vini e dell’ambiente e contrastare le problematiche del cambiamento climatico. L’area di coltivazione di tutte le vigne è stata concentrata esclusivamente nel comprensorio di Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi. Il portfolio di prodotti e il packaging verranno conseguentemente rimodulati.
La sfida-obiettivo per Dante Bonacina, AD dell’azienda, è l’eccellenza produttiva e distributiva, con un miglioramento delle marginalità. Ogni operazione – dal vigneto alla cantina – è riconsiderata per minimizzare l’impatto ambientale, promuovere la biodiversità, ottimizzare risorse e costi di produzione attraverso investimenti mirati ed economie di scala, che saranno fonte e risultato di un assortimento vini più ristretto e curato. Il Piano Industriale avrà necessariamente un orizzonte temporale ampio, in virtù della complessa ristrutturazione del patrimonio viticolo e delle aree aziendali. Affiancato dalla madre Dominique Marzotto, oggi vicepresidente, la nuova guida è ambiziosa e consapevole di raccogliere una sfida. L’acquisizione delle quote di maggioranza è stata una scelta che va verso la valorizzazione delle risorse, umane e ambientali. Grande l’interesse per la promozione del territorio, così come dell’ospitalità, strettamente legata alla visione del vino come consumo esperienziale.