Il Biancavilla Etna Wine Forum, dal 15 al 17 ottobre, è stato caratterizzato da vari eventi e focus, tra cui alcuni incentrati sulla divulgazione del patrimonio vinicolo del versante sud-ovest e il cui centro è imperniato sul comune di Biancavilla.
Di grande appeal è stata la Masterclass, dal titolo “Biancavilla ed oltre, degustazione” con la MW Susan Hulme affiancata da Benedetto Alessandro della cantina Alessandro di Camporeale. La Hulme ha subito posto l’accento sull’elevato livello qualitativo dei vini della zona, tanto da volere proporre in assaggio 15 vini (9 rossi, 1 orange e 5 bianchi) per un confronto di livello.
DEGUSTAZIONE
DOP Etna Rosso, Idda 2020 – Gaja
Nerello Mascalese in prevalenza; Nerello Cappuccio, piccola percentuale
L’altitudine della vigna è di 700-800 metri s.l.m.. La MW britannica ha sottolineato come Gaja stia migliorando la qualità dei suoi vini etnei. Idda è una realtà che sull’Etna esiste dal 2016 grazie alla collaborazione con Graci da parte della famiglia Gaja. In questo caso Gaja ha creato un vino dallo stile moderno con due anni di affinamento in legno e cemento. Il tannino è morbido ed il frutto rosso è ben interpretato. Al naso si avverte, amarena, ciliegia e mora, con accenni terrosi. La bocca è fresca, persistente, minerale. Il finale è lungo e speziato.
DOC Etna Rosso, Nerello Mascalese 2020 – Masseria Sette Porte
Nerello Mascalese, 100%
Masseria Sette Porte rappresenta un punto di riferimento per la zona, incarnando la narrazione delle peculiarità della zona di Biancavilla. Con questo Nerello Mascalese l’azienda, collocata tra i 650 ed i 800 metri s.l.m., sviluppa un vino in cui il legame con il terroir si coglie immediatamente e si percepisce un buon uso del legno. Il vino matura, infatti, per un anno in legno e affina in bottiglia per 8 -10 mesi. Al naso esprime frutta rossa, di bosco, con una buona mineralità. In bocca svela una maggiore struttura e potenza rispetto al precedente in assaggio, con un’austerità ed una lunghezza date dal tannino proprio dei terreni vulcanici.
DOC Sicilia Rosso, Cantonè 2020 – Le Due Tenute
Nerello Mascalese, 80%; Nerello Cappuccio, 20%
L’azienda Le Due Tenute ha portato al forum un vino che già offre i caratteri dell’areale di appartenenza pur essendo solo alla sua prima annata. Il vino si mostra all’olfatto più floreale ed aromatico rispetto ai precedenti, con spezie intriganti. In bocca, invece, è più tenue con un tannino piacevole e ben levigato.
Vigna degli Architetti 2020 – Grottafumata
Grenache, 100%
I primi appezzamenti vitati di Grottafumata sono collocati nella contrada omonima, ad ovest di Randazzo, a 300 metri s.l.m., mentre i successivi si trovano in Contrada Monte Gorna, Carpene e Monte Ilice, a 700 metri s.l.m., con interessanti ulteriori progetti. Con questo vino l’azienda mette in luce la possibilità di utilizzo di vitigni che possono trovare ottimo compimento sull’Etna. Il Grenache è coltivato in questi luoghi da oltre 200 anni. Esso è un vitigno che necessita di ossidazione così come il Nerello Cappuccio e diversamente dal Mascalese. Al naso emergono note di fragola e pepe bianco ed il legno non prevale. Al palato è scorrevole, gentile, con una struttura leggera ed intrigante.
DOC Etna Rosso, Laeneo 2020 – Tenuta di Fessina
Nerello Cappuccio, 100%
Tenuta di Fessina è un’azienda che deve la sua grande personalità alla compianta Silvia Maestrelli. Il Cappuccio è geneticamente simile al Carignano: ci sono sinonimie tra i due vitigni. Aroma e gusto richiamano il ferro e l’ematico, caratteristiche non apprezzate da tutti i palati. Oltre questo, si percepiscono prugna, amarena, incenso, pepe e carrubo. In bocca è sapido e vellutato.
Le Cùcchie Oro 2018 – Podere dell’Etna Segreta
Barbera, 35%; Petit Verdot, 35%; Grignolino e Nerello (alcune annate nascono dalla combinazione tra Barbera, Cabernet Sauvignon e Nero D’avola)
Podere dell’Etna Segreta, i cui vigneti insistono sui territori di Biancavilla, Etna, versante Sud-Ovest, contrada Torrette-Baronessa, ad altezze tra i 700 e 800 metri s.l.m., è il frutto dell’innamoramento di Mario e la moglie Cocò per il vulcano, condiviso anche dal figlio Rosario a cui è dedicato l’olio EVO “maggiore”, nonché dalle figlie Emma e Francesca. Queste ultime sono, appunto, le “cùcchie”, parola che nel vernacolo del luogo significa gemelle. L’uso del Petit Verdot e del Grignolino definiscono uno stile unico dei vini di questa cantina, con il primo vitigno che regala vini duri. Tuttavia, se usato come in questo caso con la giusta modalità, dona longevità, eleganza e struttura. Il secondo vitigno emana invece una dolcezza particolare, quasi “bizzarra”. Al naso esprime frutta rossa, ciliegia e spezie. In bocca prevale la dolcezza del Grignolino, che si unisce nella complessità, struttura e longevità donate dal Petit Verdot.
Sant’Elia 2013 – Castello di Solicchiata
Pinot Nero, 100%
Castello di Solicchiata è una cantina che ha una storia legata ad una delle famiglie del vino etneo più importanti, i Baroni Spitaleri di Muglia. Le vigne si trovano a Solicchiata sul versante nord, 800-900 metri s.l.m. Già a partire dal 1855 si trovavano a dimora Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero. La produzione è stata tra le più premiate a livello internazionale, tanto i primi Pinot Nero d’Italia quanto gli “Champagne dell’Etna”. Da inizio ottobre l’azienda Planeta ha preso in esclusiva la distribuzione e la produzione del Castello Solicchiata. Notevole il bouquet, con aromi di frutta rossa e tabacco. Lo stile è austero e tradizionale. Al palato è fresco, setosi i tannini.
DOC Etna Rosso, Millemetri 2014 – Feudo Cavaliere
Nerello Mascalese, 100%
La cantina Feudo Cavaliere è di proprietà di Margherita Platania, dei Platania D’Antoni. La tenuta è nei possedimenti familiari dal 1880. L’azienda si trova a Santa Maria di Licodia, sul versante Sud, ad un’altitudine di 950 Metri s.l.m. Il 2014 è stata, diversamente dal resto d’Italia, una buona annata. Al naso si colgono note floreali e pietra focaia. Al palato è fresco, di piena struttura, con il finale caldo.
DOC Etna Rosso, Contrada Monte Gorna “Vecchie Viti” 2015 – Cantine Nicosia
Nerello Mascalese, 100%
L’attività dei Nicosia inizia nel 1898 quando Francesco Nicosia, bisnonno dell’attuale proprietario, realizzò una bottega di vino a Trecastagni. L’azienda è oggi condotta da Francesco e Graziano Nicosia. Alcune tra le vigne più importanti si trovano sul versante sud-est, tra 700 e 750 metri s.l.m. ed un piccolo cono vulcanico spento conferisce il nome alla contrada e al vino. Ottimale l’esposizione che qui prende il sole fresco del primo mattino. Al naso è delicatamente fruttato, con note di liquirizia e spezie. Al palato è equilibrato, elegante, con buona persistenza e struttura.
Osée 2020 – Terra Fusa
Carricante, 95%; Catarratto, 5%
Terra Fusa è una cantina creata da Dino Distefano e Sophie Sassard che, conosciutisi a Londra, hanno maturato una passione concretizzatasi nell’acquisizione di un vecchio vigneto. Poi la decisione di dare all’azienda il nome di “Terrafusa” ispirandosi al suolo vulcanico ed alla personalità eclettica, imprevedibile, creativa del vulcano e dei suoi abitanti. Le vigne si trovano ad un’altitudine di 870 metri s.l.m.. Il vino è un “orange”. La macerazione sulle bucce dura tre mesi e avviene in anfore di terracotta. Seguono 4 mesi in acciaio. Al naso rilevano scorze di agrumi, menta e rosmarino. In bocca è ruvido, spigoloso, di intensa personalità.
Doc Etna Bianco, Gagà 2021 – Tenuta Foti Randazzese
Carricante, 100%
Già attiva con la produzione di frutta e nocciole presso il comune messinese d Tortorici, Tenuta Foti Randazzese è una realtà nata dal desiderio di lanciare un’attività vitivinicola a Nicolosi. Nuccio ed Agata, con i loro figli Giacomo e Fabrizio, si impegnano in un territorio unico. I vigneti, da uve autoctone, sono posti sui coni piroclastici di Monpileri e dei Monti Rossi, sul versante sud dell’Etna a circa 800 mt. s.l.m.. L’età supera gli 85 anni. Al naso si stagliano aromi di frutta gialla, gelsomino e ginestra. Al palato è fresco, lungo, sapido, minerale. Buona rispondenza naso-bocca.
DOP Sicilia Bianco, Iddu 2021 – Gaja
Carricante, 100%
Per l’introduzione si veda il primo vino della degustazione. Il naso è elegante con note di frutta, fiori bianchi ed erbe. Al palato è verticale e sapido.
DOC Etna bianco, Contrada Cavaliere 2020 – Benanti
Carricante, 100%
Benanti è dal 1890 un caposaldo della vitivinicoltura etnea. È il Cavaliere Giuseppe Benanti a rivedere la produzione nel 1988 con criteri imprenditoriali e moderni. I primi comuni interessati sono stati Castiglione di Sicilia (Etna Nord) e Milo (Etna Est). Questo vino nasce da una vigna in Contrada Cavaliere, a 950 metri s.l.m. sul versante sud-ovest ed il territorio è quello di Santa Maria di Licodia. Al naso affiorano fiori di zagara e mela matura. Al palato, è sapido e lungo. Il finale è con fragranti ricordi di mandorla.
DOC Etna Bianco, A’Puddara 2020 – Tenuta di Fessina
Carricante, 100%
Dedicato alle Pleiadi, conosciute anche come le Sette sorelle o la Chioccetta, “A’Puddara” è il termine dialettale usato da pescatori e agricoltori per “gallinella”, chioccia. Dopo la fermentazione, il vino affina in botte per 9 mesi. Al naso si estendononote agrumate ed erbe aromatiche. Al palato è verticale, sapido, lungo. Dopo poco tornano piacevoli le note agrumate.
DOC Etna Bianco, Millemetri 2016 – Feudo Cavaliere
Carricante, 100%
Millemetri, duro, minerale e dalla viva tensione acida, nel bicchiere vira progressivamente verso note più gentili come fiori di campo e miele. Al palato spicca per sapidità. Lungo e persistente, veste con eleganza il suo versante.
di Gianmaria Tesei