Le bollicine dell’Etna, la nuova frontiera dei produttori ai piedi del Vulcano

 

Intervista con Francesco Chittari, ideatore e fondatore della nuova associazione per gli “Spumanti dell’Etna”.

Raccontare e promuovere il territorio attraverso una regia unica, mettere a disposizione dei produttori strumenti di comunicazione e marketing all’insegna della sinergia,valorizzare la collaborazione tra il settore vitivinicolo e altri settori economici.Sono solo alcuni degli obiettivi dell’associazione per gli Spumanti dell’Etna, nata dal progetto di Francesco Chittari e annunciata ufficialmente durante l’ultima edizione 2021 di Spumanti dell’Etna, l’evento dedicato ai vini spumanti Metodo Classico prodotti alle pendici del vulcano più alto d’Europa.

Con oltre 160.000 bottiglie, gli spumanti prodotti sulle pendici dell’Etna, stanno vivendo un momento di gloria. Splendide e rosee le previsioni future, sempre in crescita. Il disciplinare di produzione Etna DOP consente la produzione della tipologia Spumantenelle versioni vinificato in bianco” e “rosato”, da uve di nerello mascalese, anche se è in via di approvazione l’introduzione delle uve di Carricante. In questa intervista con Francesco Chittari, ideatore e organizzatore di Spumanti dell’Etna e fondatore dell’agenzia di comunicazione Scirocco, oltre che docente della Fondazione Italiana Sommelier, parliamo del futuro degli spumanti dell’Etna  e della neonata associazione.

Franceso, gli spumanti dell’Etna non sono semplicemente un trend ma una nuova ed interessante espressione di un territorio ricco e complesso come quello del vulcano attivo più alto d’Europa. Quale sarà il futuro di questi spumanti?
Non un trend ma un vero e proprio marchio di fabbrica che certifica un territorio. Mi auguro che gli spumanti dell’Etna vengano trattati come argomento a sé rispetto ai rossi e ai bianchi e che se ne parli come di un prodotto fortemente legato e rappresentativo di un territorio, come succede con l’Alta Langa e l’Oltrepò pavese. Siamo una zona vitivinicola relativamente giovane e abbiamo ancora molta strada da fare ma con un potenziale unico.

Qual è il quid e l’unicum che fanno la differenza quando si parla di spumanti dell’Etna?
Che sono prodotti da vitigni autoctoni, quindi piena espressione del territorio senza forzature di mercato. Un unicumè che parliamo di bollicine di montagna, che nascono in clima mediterraneo e in suolo vulcanico. La scelta stilistica dei produttori, va e deve andare sempre nel segno dell’eccellenza e della qualità, insieme al forte legame con il territorio, se vogliamo essere riconosciuti come zona a vocazione di produzione degli spumanti.

Il disciplinare di produzione Etna DOP, attualmente, consente la produzione della tipologia “Spumante” nelle versioni “vinificato in bianco” e “rosato”. La nuova modifica prevede l’introduzione delle uve Carricante nella produzione degli Spumanti dell’Etna. La vostra associazione, come si pone rispetto al disciplinare e al lavoro del Consorzio Etna Doc?
Ritengo che lo spumante debba avere un disciplinare a sé,  soprattutto se la strada del Consorzio Etna è quella della DOCG e  perché lo spumante necessità di una produzione e promozione diversa rispetto agli altri vini. La specificità è l’elemento necessario, insieme alla preziosa e fondamentale sinergia con il Consorzio Etna Doc e i produttori. Il nostro modello di riferimento è una rete di produttori non in competizione con il Consorzio, semmai in uno spirito di costante confronto e collaborazione con quest’ultimo.

Master Etna FIS SiciliaAttualmente, sono trenta le aziende che producono spumante ai piedi dell’Etna. Un numero in crescita e anche sottostimato, se si considera che molti producono per autoconsumo. Quali sono le vostre prossime azioni come associazione?
Inviteremo tutti produttori che fanno spumanti sull’Etna, condividendo un piano di promozione, marketing, entrambi pensati come azioni collettive e di sinergia. Ci sono delle aziende vitivinicole che stanno investendo tantissimo nella produzione di questa tipologia di vino. Inoltre, gli spumanti saranno parte del nuovo Bibenda Executive Wine Master Etna,  creato insieme alla Fondazione Italiana Sommelier e al presidente Paolo Di Caro,  e che diventerà il primo percorso formativo esclusivamente dedicato al vulcano. Gli Spumanti dell’Etna diventano ufficialmente ambasciatori del territorio per promuovere la storia e il coraggio dei loro  viticoltori.

Liliana Rosano

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