Lettera aperta di Pino Cuttaia, presidente de Le Soste di Ulisse

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Pino Cuttaia, chef e patron del Ristorante La Madia di Licata, nonché attuale presidente della associazione Le Soste di Ulisse. Raggiuntolo telefonicamente, gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua personale situazione.

Lo abbiamo trovato con le mani nella terra e la testa nelle campagne,  impegnato a preparare delle “conserve”, perché dice, “la terra non si ferma mai. Può rallentare, e così dovremmo fare noi, ma mai fermarci”.  La chiacchiera tocca numerosi argomenti, la pulizia dell’ambiente, la sostenibilità, il benessere personale, dalla paura al clima di fiducia che, secondo lui, è necessario ristabilire con urgenza, il prima possibile. La fragilità del sistema, in particolare della Sicilia, lo preoccupa, ma l’occasione è buona per prepararsi, per studiare. In solitudine dentro l’Uovo di Seppia, la sua dispensa-negozio con laboratorio, la vive usando ogni angolo come fucina creativa, uno sfogo indispensabile. In tutto questo, mentre pulisce con cura gli asparagi selvatici, cercando di buttare via il meno possibile, il suo pensiero va alla Sicilia e ai suoi colleghi ristoratori con i quali si raffronta ogni giorno.


 

Cari amici,
come presidente dell’Associazione Le Soste di Ulisse sento il dovere di far arrivare a tutti voi un segno tangibile della mia vicinanza, in un momento così delicato ed “eccezionale” per le nostre vite, lavorative e personali.
Lo sforzo a cui siamo chiamati è fonte di grande responsabilità verso tutte le persone che ci stanno intorno, dalle famiglie ai collaboratori, dai clienti ai fornitori, agli amici. Ѐ per il bene generale, un bene collettivo, che stiamo facendo questo sacrificio, uniti al resto del Paese e stretti in modo particolare alla nostra isola, quella Sicilia che Ulisse – come ricorda il nome della nostra Associazione – attraversò per fermarvisi, costretto dalla bonaccia e spinto dalla fame. Ecco, oggi la nostra sosta è reale ma non deve essere per noi solo una battuta d’arresto. In essa si cela infatti una grande opportunità. Perché ci regala un tempo che altrimenti non avremmo vissuto, quello di una quotidianità diversa e piena con i nostri cari; un tempo che non possiamo misurare a livello economico ma che è incommensurabile a livello personale, un tempo da far germogliare perché il futuro ne possa godere i frutti.
Lo so che è difficile, ma so che sapremo ripartire, perché in noi alberga la saggezza di questa bellissima terra che è la Sicilia. L’isola ci accompagnerà nella risalita, il sole e le nostre lunghe estati ci aiuteranno a riprendere le occasioni oscurate da questa inusuale quarantena.
E la nostra professionalità sarà la chiave per donare al turismo che arriverà la pienezza del nuovo presente.
Oggi è tempo di guardare alla natura per impararne il messaggio antico: fermarsi non significa perdersi, ma ritrovare forza per rinascere. Ed è alla terra, quella che non si ferma mai anche quando si riposa, a cui dobbiamo ispirarci per ripartire. Perché ci invita a guardare attorno a noi con occhi nuovi e a valorizzare materie prime ed ingredienti rendendo concreta quella sostenibilità che tanto ci sta a cuore. E promuovendo, davvero, le nostre tradizioni, portandole in tavola e nei nostri laboratori del gusto.
Certi che il vero lusso risieda nella nobiltà delle stagioni che sapremo valorizzare nei nostri piatti.
Siate forti, e siate fieri del nostro Paese e della nostra Sicilia,
Ripartiremo più forti di adesso, e soprattutto lo faremo assieme.

Pino Cuttaia
Agrigento, 16 Marzo 2020

 

(foto di Stefano Butturini ©)

 

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