L’innovazione secondo le Donne del Vino di Sicilia

 

Non diteci che non si può fare”. È questo il mantra delle Donne del Vino di Sicilia che guardano a un futuro sempre più roseo anche grazie alle nuove tecnologie, alla ricerca, alla formazione e all’innovazione. Questi temi sono stati al centro del convegno intitolato Donne, Vino e Innovazione, tenutosi il 1° marzo, a Catania, presso lo spazio co-working Isola.

Il rapporto tra donne e innovazione costituisce il tema 2025 dell’Associazione Nazionale Donne del Vino e il meeting ha rappresentato un’anteprima nazionale in cui questo argomento è stato sviscerato in virtù degli interventi di esperti, ricercatori e professionisti del settore vitivinicolo.

La finalità è quella di dare vita ad un dibattito sul ruolo e sul contributo delle donne nel mondo del vino, settore in cui l’impatto della tecnologia e dell’innovazione è sempre più significativo. Nel corso del convegno, moderato dalla giornalista Valeria Lopis, hanno offerto il loro contributo: la delegata regionale Donne del Vino di Sicilia Roberta Urso; la presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Catania e consulente per alcune aziende enoiche etnee Aurora Ursino; la docente di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Economia e Impresa, Unict Agata Matarazzo; la docente per il SSD “AGR 03 -Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree” presso il Di3A dell’Università di Catania Elisabetta Nicolosi; il responsabile robotics della Strano S.P.A Francesco Reda.

La professoressa Elisabetta Nicolosi, che fornisce da anni il suo contributo nell’attività di ricerca nel settore del vino, ha sostenuto come proprio la ricerca debba essere applicativa, ossia trasferita alle aziende e come debba muovere anche dai giovani. E proprio l’università, secondo la docente, deve migliorare costantemente le funzioni principali della sua mission, ossia, formazione, ricerca e terza missione. Proprio quest’ultima, costituita dal complesso di attività con le quali le Università interagiscono in modo diretto con la società, avrà un nuovo tassello con il nuovo anno accademico. Infatti, Nicolosi ha annunciato l’inizio del nuovo corso di Laurea triennale in Viticoltura, Enologia ed Enomarketing all’Università di Catania. La professoressa, che si spende anche in un significativo progetto sui cosiddetti “vitigni reliquia”, ossia quelli a rischio estinzione, il cui rilancio “innovativo” può avere anche un importante impatto ambientale positivo, ha commentato: “La scelta di avviare questo nuovo percorso di formazione scaturisce dalla richiesta di specifiche professionalità altamente qualificate che il territorio, nell’ultimo decennio, attraverso imprenditori, professionisti”.

La professoressa Agata Matarazzo ha spiegato l’importanza della sostenibilità ambientale ed etica applicate al mondo del vino, sostenendo, inoltre, che occorre avvicinare i giovani al mercato del lavoro creando manager di livello internazionale. La stessa docente ha poi aggiunto: “La Blockchain è considerata una delle principali innovazioni tecnologiche dell’agricoltura 4.0 nel settore vitivinicolo, in quanto garantisce maggiore sicurezza, valorizzazione del singolo prodotto, trasparenza e tracciabilità dell’intera filiera produttiva. Un metodo anticontraffazione convincente e uno degli strumenti chiave per garantire e promuovere l’originalità di tutte le filiere alimentari”.

Aurora Ursino ha parlato dell’innovazione in agricoltura come strumento per fronteggiare le sfide della sostenibilità e della sicurezza alimentare ed esaltare le eccellenze dei territori siciliani. A tal fine ha anche evidenziato l’importanza dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con i suoi 17 obiettivi che occorre raggiungere in modo completo per salvaguardare l’ambiente e chi lo popola. Dopo aver ricordato la funzione multidisciplinare dell’agronomo, che si occupa, ad esempio, anche di seguire gli investimenti e della parte estimativa del valore dei terreni, ha dichiarato: “Tecnologie come l’agricoltura di precisione, la genetica avanzata e l’automazione sono strumenti essenziali per migliorare la produttività e ridurre l’impatto ambientale. Attraverso il PNRR e il Piano Strategico Nazionale, possiamo incentivare l’adozione di queste tecnologie, ma è cruciale investire anche nella formazione e nella cooperazione tra agricoltori, startup e istituzioni per garantire il successo di questa transizione”.

La combinazione tra vino e nuove tecnologie è stata il fulcro dell’intervento di Francesco Reda, che ha spiegato la crescente rilevanza della robotica, della meccanizzazione e dell’intelligenza artificiale in agricoltura. Lo stesso ingegnere di origine calabrese ha asserito come la sensoristica avanzata consenta di assumere dati utilizzabili per i cicli produttivi e come l’intelligenza artificiale debba essere percepita come uno strumento “amico” proficuo per trovarsi pronti ai cambiamenti climatici. Reda ha aggiunto: “Queste tecnologie non solo aumentano l’efficienza e la produttività, ma contribuiscono anche a una gestione sostenibile delle risorse. L’adozione di soluzioni innovative consente agli agricoltori di affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico e la crescente domanda alimentare. Investire in queste tecnologie è fondamentale per garantire un futuro prospero per il settore agricolo.”

Valeria Lopis ha posto in evidenza come l’innovazione e il dibattito tra intelligenza umana e artificiale riguardino anche la comunicazione del vino. La giornalista ha asserito che: “L’occasione è stata utile per focalizzarci su una nuova narrazione del vino in cui le donne sono sempre più protagoniste sia come imprenditrici che come consumatrici. Linguaggi accessibili e di autenticità ci impongono di cambiare registro, orientandoci ad una condivisione di valori e ideali con i consumatori, come quello imprescindibile della sostenibilità che la filiera del vino difende e promuove.”

Roberta Urso ha concluso affermando che: “Il tema dell’innovazione ha, come auspicavamo, incuriosito molto il seguito delle Donne del Vino di Sicilia, mettendo insieme appassionati, tecnici, ricercatori, studenti, che hanno partecipato all’evento numerosi e con grande interesse ed entusiasmo. Il talk ha permesso di comunicare in maniera dinamica e con parole semplici temi quali quello della tecnologia Blockchain applicata al settore enologico, dell’intelligenza artificiale e come potrà influenzare la comunicazione del vino, l’innovazione in agricoltura e le aspettative rispetto al cambiamento climatico. Un’occasione quindi per portare avanti due dei valori fondanti della nostra associazione cui teniamo particolarmente: la divulgazione e la formazione, con l’intento di porre evidenza su come il mondo del vino sta cambiando e come affidare le sfide future”.

Sono intervenute anche: Rosa Ciancitto, dell’azienda vinicola Cantoneri; Giusy Calcagno, dell’azienda vinicola Calcagno; Giusy Messina, giornalista; Mariagrazia Barbagallo, sommelier vice-presidente AIS Sicilia; Tiziana Gandolfo, della cantina Primaterra; Margherita Platania, della cantina Feudo Cavaliere; Claudia Cosentino, cultural manager di Isola.  Dopo il convegno, “Le donne del vino” hanno incontrato ospiti e partecipanti in un brindisi conviviale presso l’Atelier- Museo di Marella Ferrera dove durante la visita della mostra “A tavola con i Florio” è stato possibile degustare i vini “innovativi” delle associate produttrici.

di Gianmaria Tesei