Una pizza unica, frutto di ricerca, di storia, di materie prime eccezionali e di esperti cucinieri, con l’intento di realizzare un prodotto al sapore irripetibile, espressivo di autentica sicilianità.
L’estro di Dario Genova, pizza-chef di Ozio Gastronomico di Palermo, è stato rivelato durante “La Pizza, la Birra e l’Extravergine” del 16 maggio scorso un incontro-degustazione organizzato da Slow Food Palermo.
L’evento ha messo in luce lo “Sfincione Fenicio”, uno sfincione bianco che combina ingredienti eccezionali come la ricotta di Gangi, la cipolla di Giarratana stufata, la bottarga di tonno di Ustica, la mollica bianca, le zeste di limone, e l’olio extravergine di oliva da cultivar Nocellara del Belice, Cerasuola e Biancolilla di Miceli & Sensat (Roccamena, Pa). Non da meno gli impasti ottenute da farine siciliane, integrali di tipo 2 (grano tenero) a basso indice glicemico.
Sul fronte bevande, l’abbinamento è stato curato birrificio artigianale palermitano Brassicula condotto da Peppe Genchi e Marco Parrivecchio che per le sue etichette utilizza alcuni prodotti dei Presìdi Slow Food dell’Isola come l’albicocca di Scillato, il mandarino di Ciaculli, la manna delle Madonie e il miele di ape nera sicula.
Che dire sullo sfinicione fenicio? Prodotto ultra-tipico della gastronomia palermitana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF), considerato uno dei più simbolici cibi da strada del capoluogo siciliano, ha dimostrato di essere la base perfetta per le morbidezze della ricotta madonita di Ganci e della cipolla di Giarratana stufata, ravvivate dalla pungenza sapida e marina della bottarga di tonno di Ustica unita all’aromaticità delle zeste di limone. Il tocco finale, verde e avvolgente, lo hanno dato gli oli biologici di Miceli & Sensat. Due etichette proposte, la nocellara del Belice di “U’Ciuri”, e il blend di Nocellara del Belice, Cerasuola e Biancolilla del “Verde”. Entrambi mettono in evidenza fragranze di foglia di pomodoro, la banana verde, la mandorla verde e sedano, con note balsamiche di menta e pepe verde. Nel primo, più netta l’erba fresca tagliata. Al gusto sono piacevolmente intensi, con un amaro che ricorda la cicoria e il piccante della rucola o del pepe verde.
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