L’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale ha iscritto nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici sei nuove aree, tra queste Pantelleria. Lo rende noto il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Eccole tutte:
– la fascia pedemontana olivata fra Assisi e Spoleto;
– la piantata veneta (una pratica agricola di origine etrusca, tipica del centro e nord Italia);
– il paesaggio della Pietra a Secco dell’Isola di Pantelleria;
– il parco regionale Storico agricolo dell’olivo di Venafro;
– il paesaggio policolturale di Trequanda;
– il paesaggio rurale storico di Lamole in Chianti;
Non c’è Paese in Europa – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – che abbia un patrimonio di paesaggi rurali così diffuso in tutte le sue Regioni. Le nuove iscrizioni confermano questa ricchezza unica di identità e di capacità degli agricoltori di formare e conservare i luoghi come veri e propri beni comuni. Dai muretti a secco di Pantelleria agli oliveti secolari tra Assisi e Spoleto o quelli storici di Venafro in Molise fino ai terrazzamenti di Lamole. Sono esempi di come ambiente, storia e tradizioni si intreccino in un elemento unificante che è proprio il paesaggio rurale. Rafforzare la valorizzazione di queste aree è un impegno che confermiamo nell’anno nazionale del cibo italiano”.
Ad oggi, il registro comprende dieci paesaggi e due pratiche agricole, da nord a sud d’Italia.
Benedetto Renda, Presidente del Consorzio Volontario di Tutela dei vini DOC dell’isola di Pantelleria: “Pantelleria e la sua viticoltura di tradizione, insieme alle altre coltivazioni tipiche dell’isola, hanno reso il Paesaggio un giacimento unico e identitario. Con l’inserimento nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Paesaggio della Pietra a secco dell’isola di Pantelleria si compie un altro importante passo avanti nel processo di valorizzazione e promozione dell’agricoltura dell’isola che aveva già avuto lo straordinario riconoscimento UNESCO per la Pratica Agricola della Coltivazione della Vite ad Alberello”.
Continua: “Il tessuto produttivo, ora ha il compito di fare sistema e di aprire nuovi scenari di condivisione e sviluppo che vedano agire insieme singoli agricoltori, piccole aziende e grandi marchi. Il patrimonio storico culturale e naturalistico di Pantelleria, insieme al suo sistema rurale, ai vini passiti, alla coltivazione del cappero e degli ulivi, rappresentano un unicum importante di attrazione per quel turismo enogastronomico e naturalistico che muove, già oggi, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Il nostro compito è quello di intercettarne i flussi e rendere Pantelleria una meta privilegiata e di alto significato culturale. L’iscrizione di Pantelleria nel Registro è il risultato importante raggiunto dalle istituzioni dell’isola e non può essere vissuto come una medaglietta ma deve ancora di più convincerci ad aprire un nuovo scenario. Le politiche di convergenza della UE, e il PSR in particolare, devono trovare sull’isola, in Sicilia e nel resto del paese un’unità di intenti che, come avvenuto per il riconoscimento UNESCO, sia in grado di assicurare risultati significativi e diffusi. Il Consorzio Volontario di Tutela dei vini DOC dell’isola di Pantelleria vuole esserne un attore coerente e totalmente consapevole”.
Comunicato Stampa Ministero: http://www.regioni.it/news/2018/01/18/ministero-delle-politiche-agricole-alimentari-e-forestali-sei-nuove-aree-iscritte-nel-registro-nazionale-dei-paesaggi-rurali-storici-18-01-2018-547547/