Pellworm, l’isola che c’è (e che vuole continuare ad esserci)

 
Quella che vedete in foto è Sophie Backsen, ha 22 anni, è una studentessa di agraria e in questi giorni è salita alla ribalta per aver vinto una causa giudiziaria contro lo Stato tedesco.
Il motivo? Sophie vive a Pellworm, una piccola isola tedesca che si trova nel Mare del Nord, a due metri sopra il livello del mare. Qui, assieme ai genitori, gestisce una fattoria che da oltre 300 anni appartiene alla sua famiglia. L’isola, e di conseguenza la secolare attività familiare, rischia di essere sommerse in breve tempo dai flutti causati dallo scioglimento della calotta artica.
Davanti al Tribunale Costituzionale Federale di Karlsruhe, supportata da diverse associazioni ambientaliste fra cui Greenpeace, Sophie porta al centro della diatriba una legge tedesca del 2019 secondo la quale “entro il 2030 le emissioni di Co2 saranno ridotte del 55%”.
I giudici – inaspettatamente – le danno ragione ritenendo tale legge “insufficiente e lenta nel raggiungimento di un futuro più eco sostenibile, e dunque gravoso, oltre che lesivo, di ogni libertà per le generazioni future“.

di Marina Carrera



I numeri di Pellworm

La piccola isola di Pellworm, circa 6 miglia a largo della costa tedesca del Mar del Nord, estesa 37.44 Km², produce tre volte la richiesta elettrica dei suoi 1.200 abitanti: 8 pale eoliche, che coprono il 70% del fabbisogno locale, una centrale solare e impianti a cogenerazione per il restante 30%.


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