Se pensiamo al cibo nel cinema sicuramente le scene da “Goodfellas” (“Quei Bravi Ragazzi”) di Martin Scorsese – basato sul romanzo “Il delitto paga bene” di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulla storia del pentito Henry Hill – restano impresse nella memoria. Il personaggio di Henry Hill, interpretato da Ray Liotta, a un certo punto descrive la bella vita dei boss in carcere: stanno insieme in uno stanzone, dove possono cucinare il ben di Dio che arriva loro illegalmente da fuori, persino le aragoste.
La descrizione della preparazione della salsa è particolarmente ricca, comincia con Paul Sorvino (che nel film è il boss Paul Cicero) che affetta dell’aglio con una lametta da barba. La macchina da presa si sofferma sul particolare delle sue dita e fa vedere bene come si fa. Dice Hill “la affettava così sottile che si scioglieva nella padella con pochissimo olio: è un ottimo sistema”. E mentre Vinnie (l’altro boss, interpretato da Luciano Charles Scorsese, padre del regista) cucina: “sentite che odore: ci sono tre qualità di carne, vitello, manzo e maiale”. Continua Hill/Liotta. “secondo me ci metteva fin troppa cipolla” e la conversazione tra i boss continua così “ci metti sempre troppa cipolla nel sugo!” “Non ne ho messa troppa Paul! Tre cipollette piccole! Tutto qui…”, “Tre cipolle? E quanti barattoli di pomodoro?”. “Ce ne ho messi due da un chilo…”. “E allora non ci vogliono tre cipolle!”. E Hill/Liotta porta poi altri cibi: pane, salumi, formaggi e, cosa immancabile, del vino rosso e del bianco. E inoltre la scena in cui Robert De Niro, Ray Liotta e Joe Pesci (nel film Tommy De Vito) vanno a casa della mamma di quest’ultimo per pulirsi dal sangue di un omicidio e, sorpresi dalla mamma, sono piacevolmente costretti a cenare con le prelibatezze cucinate da lei, che nella realtà era Catherine Scorsese, la mamma di Martin. E per fare questa scena Catherine aveva veramente cucinato. Probabilmente la perizia culinaria di Scorsese deriva dai buoni insegnamenti di Catherine, che anni prima aveva pubblicato “Italianamerican”, libro di sue memorie e di ricette di cucina siciliana (in seguito edito in Italia insieme al documentario omonimo di Martin). Mi piace molto la descrizione fatta per introdurre il libro: Catherine Scorsese è stata interprete di memorabili cameo in alcuni film del figlio, piccoli personaggi sempre legati a un’idea vivida (e perversamente ironica) del cibo e della tavola familiare.
di Salvo Cuccia