E dopo tre mesi di vendemmia, tutto è finalmente concluso. Ogni grappolo amorevolmente allevato dai viticoltori siciliani è stato “accolto” in cantina, lavorato e trasformato in quel prodotto che allieterà per i prossimi mesi, anzi, anni le tavole degli italiani e degli appassionati di tutto il globo. Tante le insidie e i cambiamenti che, nel corso delle quattro stagioni possono minacciare gli esiti del raccolto. Non stavolta.
La vendemmia 2022, infatti, si colloca anche stavolta nel solco qualitativo degli ultimi millesimi e l’unica variabile scomoda appare essere (ancora una volta) la “quantità”, che può oscillare anche significativamente. Ma sulla qualità, non ci sono margini di dibattito: la Sicilia offre degli standard talmente alti e costanti da sembrare persino noiosa… Ma questo è uno dei privilegi per chi si trova in un isola al centro del Mediterraneo.
Di seguito una breve premessa e alcune impressioni raccolte direttamente dai titolari delle cantine.
FP
Report vendemmiale 2022
La vendemmia più lunga d’Italia – cento giorni di raccolta – è giunta al termine. Iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna.
Le premesse per ricordare in Sicilia l’annata 2022 come un’“annata eccellente” ci sono tutte:
- uve sane dal punto di vista fitosanitario
- perfetto equilibrio acido-zuccherino,
- ottime sensazioni organolettiche,
- alta qualità dei mosti,
- bianchi freschi ed equilibrati
- rossi con potenziale di piena struttura e complessità.
La congiuntura climatica in Sicilia si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per circa il 5-10%.
I commenti.
Emiliano Falsini, enologo:
Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni climatiche diverse e varietà molto diverse. Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo, mentre il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari, ci aspettiamo grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio
Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Doc Sicilia (azienda Donnafugata):
La vendemmia 2022 si attesta con un 10% di produzione in meno rispetto al 2021, un dato che dunque fa registrare un andamento leggermente migliore rispetto alle previsioni. Confermate dai vini della nuova annata, invece, le aspettative sull’alto livello qualitativo delle uve.
Andrea Vesco, di azienda agricola Rallo, con vigne Marsala, Alcamo e Pantelleria:
Quella che si è appena conclusa è stata una vendemmia soddisfacente dal punto di vista della qualità, lascia presagire un prodotto eccellente.
Antonio Paolo Froio, direttore dell’azienda Principi di Butera, Caltanissetta:
L’annata si presenta di qualità elevata con bianchi equilibrati e rossi che daranno vita a strutture e complessità importanti
Marco Parisi, enologo di Feudi del Pisciotto, in Val di Noto:
Uve sane e di indiscusso valore qualitativo, con un +5% per tutte le varietà coltivate in azienda
Achille Alessi dell’azienda Terre di Giurfo, nonché Presidente del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria e Vittoria Doc:
Qualitativamente credo si possa dire che questo 2022 ci darà grandi soddisfazioni. È un’annata che promette bene, le uve erano veramente perfette con un piccolo aumento sulla quantità per alcuni vitigni.
Ottime le premesse anche sull’Etna. Sul versante nord, a Castiglione di Sicilia, Francesco Cambria dell’azienda Cottanera (anche Presidente del Consorzio di Tutela dei vini Etna Doc), e Nicola Gumina, enologo di Palmento Costanzo, argomentano:
La quantità delle uve prodotte è superiore alla precedente annata, la qualità eccelsa; le uve sono perfettamente sane da un profilo sanitario, a piena maturazione aromatica e organolettica.
Massimo Lentsch di Tenute di Castellaro:
A Lipari, nelle isole Eolie, dopo un inizio meteorologico incerto, la vendemmia si è chiusa con grandi risultati. Sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo sarà una vendemmia di vini importanti che sapranno di sole di mare e di vento come le nostre splendide Isole Eolie.
Laurent Bernard de La Gatinais, presidente di Tenuta Rapitalà e Presidente della associazione viticoltori Assovini Sicilia:
I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane. La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo, in massima parte autoctono, e con grande biodiversità, e agli straordinari microclimi presenti nei diversi areali.
nella foto © di Benedetto Tarantino: vendemmia sul Lago Arancio