Vendemmia 2023, il bilancio del Consorzio di Tutela DOC segna -40%

 

Si concludono i cento giorni della vendemmia siciliana e il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia tira un primo importante bilancio sui vini che in etichetta recheranno il millesimo 2023.

Al di là delle difficoltà annunciate nelle settimane passate, le valutazioni sono nel complesso positive. Pur confermando il dato previsionale di un calo produttivo del 40%, dovuto agli eccessi climatici di fine primavera e inizio estate e all’attacco senza precedenti della peronospora, i viticoltori siciliani confidano in un’ottima qualità dei vini. Una menzione speciale sembrano meritarla le uve a bacca nera, dato che gli acini, restando di piccole dimensioni, garantiscono maggiore intensità e concentrazione aromatica.

La vendemmia più lunga d’Italia
La raccolta delle uve è iniziata sull’Isola a fine luglio, in particolare lungo la costa occidentale. Nelle settimane successive, la vendemmia si è spostata gradualmente verso sud-est, per poi concludersi a ottobre inoltrato sui rilievi più alti e sull’Etna. L’andamento è stato regolare, favorito anche da un inizio autunno positivo dal punto di vista climatico. A un autunno piovoso e un inverno con minori precipitazioni, è seguita una fredda primavera, con alcuni eventi piovosi anche estremi e quindi un’estate molto secca e arida. Per fronteggiare le difficoltà di questa vendemmia 2023, si sono rivelate fondamentali le riserve idriche accumulate durante le precipitazioni primaverili. I produttori della DOC Sicilia con vigneti coltivati a biologico, dopo un’annata agraria così caratterizzata, sono naturalmente coloro che hanno più risentito delle difficoltà.

Il commento di Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Doc Sicilia:

Ci aspettiamo un’elevata qualità delle uve resa possibile anche grazie alla gestione attenta e oculata dei vigneti da parte dei viticoltori siciliani durante quest’annata così complessa dal punto di vista climatico. Sicuramente i nostri viticoltori si sono trovati a fare i conti con un’annata sfidante dove abbiamo dovuto affrontare molte delle variabili che la natura può manifestare, ma l’esperienza e la perizia dei produttori della Doc Sicilia ha permesso ancora una volta di portare a casa un risultato di assoluta qualità. L’attacco della peronospora si è maggiormente concentrato sui grappoli, così che si è rilevata una minore produzione ma una migliore maturazione delle uve, proprio grazie alla quantità delle foglie.

Scritto da