Vendemmia 2022 in Sicilia. Cosa è ragionevole aspettarsi

 

Cosa è ragionevole aspettarsi dalla vendemmia 2022 in Sicilia? Di tutto e di più, anche perché fare delle previsioni, per quanto legittimo, è (da sempre) un azzardo. Tanto per iniziare, si consideri che quella siciliana è la raccolta più grande, più lunga e forse più alta d’Europa. Alcune vigne si trovano, infatti, sull’Etna a oltre 1.300 metri sul livello del mare.

Dai primi giorni di agosto all’inizio di novembre – tanto dura sull’Isola – possono intervenire innumerevoli variabili. Così, vale senz’altro la pena di dividere il report per zona e per periodo, considerando le profonde  differenze climatiche di zona, di esposizione, di altitudine e, ove limitrofo, di influenza del mare.

Iniziamo i tre mesi di gioiosa trepidazione con il comunicato di Assovini Sicilia, una associazione che conta oltre 90 aziende disseminate in tutta la Sicilia e che ben la rappresenta. Particolare attenzione verrà data alle valutazioni sui cambiamenti climatici, un tema attuale particolarmente “caldo”.

Situazione al 3 agosto 2022

Le province più “calde” della Sicilia sono quelle a occidente, Trapani, Palermo e, in parte, Agrigento. Qui le uve raggiungono la maturità più velocemente. Nei primi giorni di agosto, tra Palermo e Trapani, lo stato di salute dell’uva sulla pianta è eccellente, ideale per sanità del frutto. Ottimo stato vegeto-produttivo, le viti non presentano stress idrico. E’ appena iniziata la raccolta della base spumante, si proseguirà con le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc. A fine mese sarà il momento dei vitigni autoctoni. Grazie ad un inverno mite e nessuna gelata in primavera, l’andamento meteo è stato regolare, le temperature registrate sono in linea con il 2020 e il 2021.  La carenza d’acqua e la scarsa umidità, tra l’altro, hanno inibito la diffusione delle malattie della vite.
Le stime di produzione sono in linea con il 2021: non sarà un’annata molto produttiva, ma sicuramente più di quanto accaduto nel biennio 2019/2020, che si è rivelato sotto la media.

Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia:

I dati delle ultime due vendemmie, con una qualità sempre più alta, e le previsioni della vendemmia 2022 confermano che la Sicilia ha una buona resistenza ai cambiamenti climatici. Questo grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, ai suoi microclimi, ai suoi terroir e alle sue varietà indigene. Assovini Sicilia vuole essere portavoce e pioniera nel guidare, con nuovi modelli, il futuro della vitivinicoltura siciliana e sviluppare nuove conoscenze e know-how in grado di affrontare le sfide in legate al climate change. Se la siccità sta mettendo in ginocchio il Nord, la Sicilia si dimostra più resiliente e preparata.

Aurora Ursino, agronoma siciliana, eletta miglioro agronomo italiano 2021:

l’agricoltura siciliana deve da sempre fronteggiare il problema dell’approvvigionamento idrico e, probabilmente per questo motivo, riusciamo meglio di altre regioni a fronteggiare la siccità del periodo estivo. Mi sento di poter affermare con certezza che i produttori siciliani stanno virando verso un’agricoltura sempre più sostenibile, puntando non più alle quantità ma alla qualità delle uve. Adottare tecniche agronomiche sostenibili, nonché potature adeguate, forme di allevamento e portinnesti idonei all’ambiente pedoclimatico dell’areale, è l’unico strumento possibile per poter fronteggiare in modo adeguato la siccità e l’effetto dei cambiamenti climatici.

Vi aggiorneremo nelle prossime settimane con dei report sulla Sicilia sud-orientale e l’Etna.

FP

 

fonte: Assovini Sicilia

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