Vinimilo, il “Progetto Ritorno” di Sassotondo e la salvaguardia dei vitigni reliquia dell’università di Catania

 

Anche quest’anno ViniMilo ha posto al centro dell’attenzione l’importanza del recupero di “vitigni reliquia” attraverso approfondimenti di grande interesse. Il 29 agosto, con 100 custodi per 100 vitigni, la Biodiversità Viticola in Italia, G.R.A.S.P.O (Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola) e ONAV Catania hanno introdotto il nuovo libro di G.R.A.S.P.O al centro Servizi di Milo.

Nella stessa location, il giorno successivo, il Comune di Milo, l’Università di Catania, IRVO, il Consorzio Etna DOC, AIS Catania, G.R.A.S.P.O. e Sassotondo hanno presentato Il progetto RITORNO per i vitigni gioiello dell’Etna. All’incontro, moderato dal giornalista Turi Caggeggi, sono intervenuti Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, di G.R.A.S.P.O, con il contributo di Edoardo Ventimiglia dell’azienda Sassotondo; Elisabetta Nicolosi, professoressa associata di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università di Catania; Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi GRASPO; Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio per la Tutela dei Vini Etna DOC; Alfio Cosentino, Sindaco di Milo; Mariagrazia Barbagallo, vice-presidente AIS Sicilia; Paolo Pennisi, AIS Jonico Etnea; Salvatore Sparla,  funzionario di IRVO; Pucci Giuffrida, di Al-Cantàra.

Edoardo Ventimiglia, a capo della cantina toscana Sassotondo, ha legami molto forti con Catania. Suo nonno, il barone Gaetano, nato nella città etnea, diede un grande contribuito alla crescita culturale catanese. Fu pioniere della cinematografia italiana e della città del “Liotru” nel primo decennio dello scorso secolo, nonché cameraman di Alfred Hitchcock e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia. Edoardo ha, inoltre, inaugurato da poco presso Palazzo Scammacca una mostra che racconta varie decadi di storia del cinema legate alla figura del nonno. A quest’ultimo si deve, poi, la fondazione della Pro Patria Catania, squadra di calcio progenitrice del Calcio Catania. La passione di Edoardo per la terra natale del nonno ha radici lontane. Dal 2000 frequenta Vini Milo, legandosi sempre più al contesto e ai vini del vulcano. Lo assistono Alfio Cosentino e Aldo Lorenzoni.

Durante il meeting, Ventimiglia ha raccontato così il suo progetto: “Negli ultimi 15 anni ho visto tanta gente che tornava nei luoghi d’origine, riscoprendo la vocazione al vino delle proprie famiglie. Anch’io, dalla Toscana, ho avvertito questo sentimento di “ritorno” e, sovvenzionato anche da Proposta Vini, ho voluto produrre un vino che segnasse il mio legame con la terra del mio avo. Con la collaborazione dell’enologo Federico Curtaz e della cantina Eredi Di Maio, che ha messo a disposizione le uve di Contrada Caselle (Milo), ho dato vita a un DOC Etna Bianco Superiore (prima annata 2021), etichettato proprio con il termine “Ritorno”. Lo vendo in formato Magnum e il ricavato è destinato, su richiesta della Famiglia Patané (Eredi Di Maio), in favore dell’AIRC, Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro, supportando anche G.R.A.S.P.O e l’Università di Catania nei loro progetti di salvaguardia dei vitigni reliquia”.

Elisabetta Nicolosi, per l’università catanese, ha illustrato il progetto sui vitigni etnei che rischiano di scomparire o che si dovrebbero riscoprire, affermando: “la collaborazione con G.R.A.S.P.O nasce due anni fa per l’interesse comune sulla biodiversità vitivinicola, soprattutto per il territorio etneo. L’Università di Catania lavorava già da diversi anni al progetto sulle varietà reliquia dell’Etna, così abbiamo deciso di portare avanti insieme un programma di microvinificazione vitigni reliquia provenienti da un nostro campo collezione. Abbiamo identificato 11 varietà, tutte diverse, a bacca bianca e a bacca rossa. Alcuni produttori etnei hanno dato la disponibilità a creare dei propri campi sperimentali nelle loro proprietà con alcune varietà a rischio di estinzione che abbiamo fornito loro. Tra essi troviamo: Al-Cantàra, Murgo, Santa Maria La Nave, Cantina di Nessuno, Mecori, Villagrande, Serafica, il direttore del Consorzio per la Tutela dei Vini Etna DOC, Maurizio Lunetta, che su un proprio terreno ha impiantato sei differenti varietà a bacca rossa. Abbiamo programmato la microvinificazione con il supporto di IRVO e crediamo di riuscire a salvaguardare un patrimonio del passato che guarda al futuro.”

Nel corso della serata sonno stati proposti gli assaggi di alcuni vini derivanti da varietà reliquia siciliane e provenienti da altre parti d’Italia.

I vini:

BIANCHI

  • Minnella Bianca
  • Madama Bianca
  • Vispara dell’Etna
  • Virdisi

ROSSI

  • Terribile
  • Zzinneùru
  • Madama Nera
  • Moscatella Nera
  • Tribboti
  • Nerello Mascalese Scammacca 1
  • Nerello Mascalese Scammacca 2
  • Pastena Rosso
  • Leunfurtisi

ROSATI

  • Pastena Rosato

 

GT