Tracciare un punto attraverso le coordinate spazio-tempo: l’edizione nr. 41 di ViniMilo è partita con due degustazioni opposte e complementari, la cui lettura integrata ci consente come negli assi cartesiani di individuare esattamente una “posizione etnea”.
“L’Etna tra i territori dei Grandi Bianchi”, una serata dedicata alla comparazione e al confronto tra vini di tipologie affini provenienti da diverse aree geografiche, e “Etna 10 anni fa”, una degustazione che viaggia nel tempo.
L’Etna tra i territori dei Grandi Bianchi
L’esplorazione tra territori si è svolta in 3 tappe con batterie da 5 assaggi per volta, per un totale di 15 etichette. Non è un caso che a volere l’appuntamento sia stata l’azienda Benanti, azienda etnea che ha sempre dimostrato una certa vocazione internazionale. Il primo panel ha inquadrato tra tante analogie una sequenza di differenze che staccano il Carricante dell’Est e in particolare quello definito “Superiore” ricadente nel Comune di Milo, da quello del Nord del vulcano con una rotazione composta da: Benanti – Etna Bianco Contrada Cavaliere 2019 (Carricante), Benanti – Etna Bianco Superiore Contrada Rinazzo 2019 (Carricante), Graci – Etna Bianco Arcurìa 2019 (Carricante), Pietradolce – Etna Bianco Archineri 2019 (Carricante), Federico Curtaz & Eredi Di Maio – Etna Bianco Superiore Kudos 2018 (Carricante).
Largo ad altri vitigni e areali del mondo con il secondo panel che ha visto in sequenza: Domaine des Roches Neuves – Saumur AOC L’Insolite 2020 (Chenin Blanc), Testalonga – El Bandito Cortez 2020 (Chenin Blanc), Rudi Pichler – Wachau Ried Achleithen Smaragd 2017 (Riesling), Claudio Mariotto – Colli Tortonesi DOC Pitasso 2018 (Timorasso), Antoine Jobard – Saint-Aubin 1er Cru AOC Sur le Sentier du Clou 2017 (Chardonnay).
Ultimo passaggio di rientro sull’Etna con la successione di: Barone di Villagrande – Etna Bianco Superiore Contrada Villagrande 2018 (Carricante), Tenuta di Fessina – Etna Bianco Il Musmeci Contrada Caselle 2017 (Carricante), Benanti – Etna Bianco Superiore Pietra Marina 2016 (Carricante), I Vigneri di Salvo Foti – Etna Bianco Superiore Palmento Caselle 2016 (Carricante), Tenute di Nuna – Etna Bianco Nuna 2015 (Carricante).
Più che un palco, più che una sfida fra etichette, è la performance che colpisce: il Carricante fedele alla sua tipicità acquisisce anche il terroir e lo restituisce in modo puntuale e percettibile, accade nel Bianco Superiore Contrada Rinazzo di Benanti che spicca per finezza e sottigliezza della trama così come nel Tenuta di Nuna che di fatto ha tutta l’eleganza del Superiore ma ricadendo nella frazione di Sant’Alfio non può fregiarsi della menzione.
Il raffronto con gli internazionali è utile: il sorso appagante del Riesling o la poliedricità dello Chenin Blanc non sono mete da raggiungere ma dati di fatto da acquisire che rendono distinguibili i vini alla stessa stregua della mineralità citrica del Carricante.
Etna 10 anni fa
Tante osservazioni da comporre ad incastro con “Etna 10 anni fa”, indagine cronologica nata da un’idea di Salvo Foti e che è forse il più imperdibile incontro del ricco programma di ViniMilo. Ruotate le lancette di 10 anni si torna indietro alla vendemmia 2011 con una degustazione di 12 etichette tutte a marchio Etna Doc, un dato non scontato che è stato osservato e sottolineato dal direttore del Consorzio Etna DOC Maurizio Lunetta presente per i consueti saluti istituzionali. La selezione, degustata alla cieca, è stata un percorso di 4 bianchi e 8 rossi, un crescendo costruito con due intrusi e una grande sorpresa finale.
Formidabili i bianchi, apparsi subito in condizioni ottimali e ancora con un potenziale di crescita: in particolare l’attacco con Millemetri il Cru di Feudo Cavaliere proveniente dal Sud Ovest del vulcano.
Più avanti procedendo con i rossi ci si è imbattuti in espressioni leggermente più stanche ma non meno affascinanti. Tra i Nerelli è Rovittello di Benanti a farsi notare per complessità e sottigliezza tannica, Masseria Setteporte di Piero Portale confuta la teoria bianchista del Sud Ovest e sovverte le regole con un vino di notevole spessore gustativo che rivendica ancora vitalità. Due gli intrusi inseriti nella line-up storica: un Grillo dell’Ovest siciliano e un Barolo.
Finale “clandestino” con un ultimo assaggio che ha bluffato sull’età apparendo di gran lunga più giovane: in pochi ricorderanno l’etichetta prodotta per qualche tempo sul versante Nord dell’Etna dal frontman dei Simply Red, Mick Hucknall, che veniva curata da Salvo Foti. Si chiamava “Il Cantante” e con la vendemmia 2001 ha dato una lezione d’autore, Foti sostiene che tanto di buono sta nell’annata ma alla fine il vino è un fatto umano, prodotto da persone.
ViniMilo – la prospettiva del Sindaco Alfio Cosentino
La manifestazione proseguirà fino al 12 Settembre con un programma significativo che rappresenta bene il patrimonio enogastronomico milese ed etneo.
Alfio Cosentino, Sindaco di Milo: “Essere giunti alla 41esima edizione di ViniMilo è motivo di orgoglio per la comunità di Milo, un impegno che abbiamo portato avanti con motivazione e resistenza siamo riusciti a convertire l’abbraccio della piazza in tanti piccoli momenti di fruizione, in qualche modo più raccolti e necessariamente dimensionati alla situazione attuale ma allo stesso tempo di grande piacevolezza e valore culturale. Da due anni il Covid ci priva delle partecipazione dei grandi flussi ma i numeri e le presenze che richiama ViniMilo sono sempre interessanti e contro ogni previsione, il prossimo passaggio al quale stiamo già lavorando sarà rimettere in connessione gli esercizi commerciali locali con i visitatori“.
ViniMilo
31 agosto – 12 settembre
Il programma completo su www.vinimilo.it