AIS Sicilia, intervista a Francesco Baldacchino

 

Oltre cento tra wine lover e appassionati, ottanta aziende siciliane ai banchi d’assaggio, quattro  degustazioni tematiche, ventidue etichette che hanno ottenuto le prestigiose “Quattro Viti”.

AIS Sicilia chiude la presentazione della Guida ai Vini di Sicilia 2023 tenutasi nella città di Agrigento. In questa edizione, che porta la firma del presidente Francesco Baldacchino, sono stati puntati i riflettori sulla sinergia con consorzi, associazioni nel mondo del vino e sul concetto di vino-territorio. Ai microfoni di Wine in Sicily, il presidente ci racconta di questo primo anno del suo mandato alla direzione di AIS Sicilia, degli obiettivi, il ruolo del sommelier e il futuro del vino siciliano.

Di seguito l’intervista di Liliana Rosano. 


 

D. Presidente Baldacchino, la guida AIS 2023 non è solo uno strumento di divulgazione e comunicazione ma anche di conferma della qualità e dell’evoluzione del vino siciliano.
R. Il vino non va giudicato, va comunicato, ed è quello che intendiamo fare con questa guida che altro non è che un valido strumento di divulgazione del mondo vitivinicolo siciliano. Una guida ricca di contenuti e schede ben dettagliate che ci offrono uno spaccato molto veritiero dello stato dell’arte del vino in Sicilia.

D. Quali sono stati i criteri che hanno portato a recensire e inserire in guida ben 152 aziende?
R. I criteri sono gli stessi che vengono utilizzati a livello nazionale e si basano soprattutto sul privilegiare esclusivamente le degustazioni alla cieca, così da non avere nessun condizionamento. Assoluta serietà e obiettività, confronto del gruppo di lavoro per arrivare alla convergenza finale.

D. Uno degli aspetti che avete sottolineato è la crescita della qualità del vino siciliano, insieme al concetto di vino-territorio che l’AIS vuole e sta portando avanti.
R. È un grande motivo di orgoglio vedere come la qualità del vino siciliano sia cresciuta negli ultimi anni e continui ancora a crescere. L’AIS sostiene e supporta il concetto di vino-territorio che consente di indentificare un vino non solo in base al vitigno,  alla filosofia di un produttore ma di legarlo al territorio di origine. Questa  è la direzione verso la quale sta andando il vino siciliano e credo che sia la direzione giusta sia tecnicamente che sotto il profilo della comunicazione. Un vino che è espressione di un vitigno ma soprattutto di un territorio è un vino in grado di raccontare la storia vitivinicola siciliana attraverso i suoi territori.

D. Presidente, quali sono gli obiettivi raggiunti in questo primo anno?
R. Sono frutto di chi mi ha preceduto  e ha fatto un lavoro straordinario che sto continuando insieme a tutta la squadra. Da un lato, porto avanti il lavoro fatto dal mio predecessore, dall’altro, stiamo programmando delle novità che si allineano con la nostra visione. Tra queste, rendere itinerante l’evento di presentazione della guida AIS, l’offerta di nuovi corsi nella formazione dei sommelier,  ampliare l’organico dei relatori-docenti nei nostri corsi.

D. Come è cambiata la formazione e il ruolo del sommelier in questi anni e come vi state adattando ai cambiamenti in questo settore?
R. C’è molta attenzione alla formazione del sommelier e al suo ruolo nel settore enogastronomico, al mondo della somellerie. AIS, sta lavorando all’inserimento di un quarto livello nella nostra offerta didattica e formativa. Una specializzazione vera e propria dove si attenzionano le competenze linguistiche, la comunicazione, l’aspetto gastronomico.

di Liliana Rosano


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