Farm Cultural Park di Favara, il benessere dal bello

 

Quello che Andrea Bartoli, notaio di Favara, e sua moglie Florinda hanno fatto in questa piccola città dell’agrigentino ha dello straordinario. Del prodigioso. Da taluni additati come mossi da follia, l’unica “colpa” che si può ascrivere alla coppia è un incondizionato amore per la propria terra e per le proprie figlie, una istruzione e una cultura superiore, delle risorse da investire per inseguire i propri desideri.

Quali? Trasformare un angolo violato, degradato di Favara e darle una veste presentabile. Costruire una realtà nuova, diversa, riconoscibile, migliore per se stessi, per i vicini e per i propri cari. Mollare la presa allontanandosi da un luogo dalla brutta storia, avendone i mezzi e le capacità, è facile. Ma non lo è stato per loro.

Tutto inizia nel 2010 con una tragedia: il crollo di una palazzina fatiscente e due morti. Questi luoghi, oltre il degrado dei manufatti, sono sede di malaffare, dunque destinati alla demolizione o all’abusivismo. Per chi vi abita, tre anziane signore e un giovane con un passato non immacolato, la desolazione. Nello stesso 2010, iniziano i lavori di recupero utili a realizzare un Centro Culturale di nuova generazione nel quale la cultura diventa strumento nobile per la rigenerazione del pensiero. Dopo sette anni, le casette ristrutturate sono tante e i “Sette Cortili” di Favara sono diventati una attrazione turistica. I Sette Cortili sono una piccola Kasba Siciliana. Sette piccole corti collegate tra loro che ospitano una serie di palazzotti, abitazioni e che nascondono alcuni piccoli ma meravigliosi giardini di matrice araba.

In altre parole, quello che Andrea Bartoli e Florinda Saieva hanno realizzato è una “Farm Cultural Park”, un parco o quartiere d’arte, di cultura, di creatività, un laboratorio dove esercitare liberamente genio, inventiva, immaginazione artistica contemporanea. Ce ne sono a Parigi, a Berlino, New York e anche a Favara. Chi arriva alla Farm vive un’esperienza immersiva in una grande istallazione d’arte contemporanea che ospita i maggiori artisti emergenti del panorama mondiale, negozi, atelier di moda, locali dove mangiare qualcosa e condividere una serata. Succede, adesso, che Favara non è più come prima. Turisti, visitatori, arriva gente che conosce artisti celebri e che trova proprio lì. La ragione della visita è l’arte, la cultura, la rigenerazione. Succede che Favara si sta trasformando non solamente nei Sette Cortili, ma che una parte della cittadinanza sta rispondendo alla chiamata artistica con attività non dirette ma parallele. Nuove attività che beneficiano della rinascita della cittadina e dell’interesse artistico che grava attorno ad essa. Persone che intendono trasferirvisi e sviluppare del lavoro in proprio.

Succede, adesso, che alcune istituzioni europee vogliono comprendere il valore sociale, economico e culturale di Farm Cultural Park, quello che tecnicamente viene chiamato SROI – Social Return On Investment. Per documentare cosa sta succedendo, l’architetto John Salvatore Liotta ha presentato a Budapest un video che racconta la Farm e la sua evoluzione nel tempo.

Un video tutto da vedere; e chi ancora non ha visitato la Farm, non perda altro tempo.

Farm Cultural Park
Cortile Bentivegna – Favara (Ag)
Tel. 0922/34534, 3480471865
http://www.farmculturalpark.com
https://www.facebook.com/farmculturalpark

 

Vedi il video: https://youtu.be/53JrNrYkpVY 

Le foto sono state scattate il 4 luglio 2016 durante l’evento la Notte Rosé di cantine Milazzo