Fattore Biancavilla, intervista al sindaco Antonio Bonanno

 

Vigneti che si trovano su un’antichissima colata lavica e si spingono fino al 1.100 metri sul livello del male, baciati da una costante esposizione solare. È il versante Sud-Ovest dell’Etna, rappresentato dalla città di Biancavilla, eletta “la terza porta dell’Etna” e punto di riferimento per la viticoltura alle pendici del Vulcano. Un versante che, con il primo Etna Wine Forum, ha voluto rivendicare e riaffermare il suo ruolo nella valorizzazione enologica del territorio attraverso il coinvolgimento dei principali attori del sistema produttivo del centro etneo. Non solo vino, il territorio biancavillese vanta un sistema agricolo e di produzione di eccellenza: dall’arancia rossa dell’Etna al ficodindia. Una vivacità imprenditoriale che si riflette anche nel sistema vitivinicolo: Biancavilla oggi esprime circa il 10% della viticoltura che ricade nella DOC Etna.

Etna Wine Forum ha visto la partecipazione di oltre 2.000 winelover e operatori della ristorazione presenti, 35 aziende. Per gli addetti ai lavori, un workshop dal titolo “Export dei vini dell’Etna Doc, declinazioni dei caratteri territoriali e la loro promozione specifica” con l’intervento di Joanna MiroCEO di Wine Global AspectMatteo Gallello ha guidato una storica degustazione verticale di Etna Bianco di Masseria Setteporte e la Master of Wine Susan Hulme ha raccontato le peculiarità di Biancavilla in una apprezzatissima degustazione con dodici etichette rappresentative del territorio. Un progetto, che sposa pienamente l’intenzione di creare un vero e proprio Osservatorio, in grado di raccogliere dati ed analizzarli scientificamente, come previsto nel Programma della DOC Etna. Biancavilla si candida ad esserne la sede, con spirito di coesione insieme a tutto il territorio dell’Etna. In questa intervista, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che ha voluto e creduto in questo progetto, ci racconta l’importanza di questo versante e perché bisogna fare sistema.

D. La prima edizione di Etna Wine Forum ha confermato che la viticoltura etnea è in grande fermento Si aspettava questo successo da parte di un versante, il Sud-Ovest, fino ad oggi meno attenzionato?
R. È la conferma che il settore aspettava un evento del genere: aziende vinicole e appassionati del vino hanno trovato nella nostra rassegna un punto d’incontro fino a ieri sconosciuto. Le aziende vinicole di Biancavilla, inoltre, si stanno organizzando per affrontare al meglio la sfida che, mi auguro, le porterà ad affrontare i mercati nazionali e internazionali. Siamo la terza porta dell’Etna e punto di riferimento per la viticoltura alle pendici dell’Etna . La  prima edizione del Biancavilla Etna Wine Forum ha voluto affermare l’identità di questo straordinario territorio, dando valore ai tanti produttori che hanno deciso di insistere su questo versante.

D. Perchè è importante per il territorio puntare sulla valorizzazione del versante vitivinicolo del Sud-Ovest?
R. Si tratta del versante più bello. E per favorire il turismo enogastronomico ed esperienziale. Clima e terreno qui hanno qualità impareggiabili rispetto agli altri versanti. Biancavilla, inoltre, è la terza porta di accesso sull’Etna, come dicevo prima.

D. Biancavilla si conferma un centro vivace dal punto di vista imprenditoriale e commerciale. Quella del vino è una scommessa futura? In che modo?
R. Il futuro è già qui. Si tratta di consolidare una realtà che in tutto il versante sud-ovest garantisce alti livelli di qualità ma che ha bisogno di farsi conoscere meglio in ambito internazionale. Il ‘Biancavilla Etna Wine Forum’ è stato il primo passo verso questo ampliamento dei confini.

D. Quali sono le prossime strategie e obiettivi che il comune di Biancavilla metterà in atto per la promozione vitivinicola?
R. Continueremo, sulla scia del successo della nostra iniziativa, a supportare per quanto di nostra competenza il settore e a dare sostegno alle aziende nell’attività di promozione e marketing. Puntiamo a fare di Biancavilla-Vino-Etna un tris di qualità fortemente riconoscibile.

di Liliana Rosano

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