Guardando Mazzallakar, la photogallery. Planeta, Ulmo, 2 agosto

 

Ancora una volta promotrice e produttrice di cultura, testimone della bellezza naturale e di quella creata dall’uomo, la famiglia Planeta ha ospitato venerdì 2 agosto, nella tenuta dell’Ulmo a Sambuca di Sicilia – là dove tutto ebbe inizio coi primi 50 ettari impiantati a metà degli anni Ottanta – una splendida serata, con il cantastorie, anzi, cuntista siciliano, Mimmo Cuticchio a fare da protagonista.

Dopo il ciclo di quattro appuntamenti del Sciaranuova Festival , la rassegna teatrale di Planeta sull’Etna, questa volta le vigne e gli ulivi di famiglia hanno fatto da cornice, assieme alle sponde del Lago Arancio, alle tinte pastello di un tramonto sulle Terre Sicane e alla belle mura antiche del Baglio del ‘500, alla performance dell’immaginifico Mimmo Cuticchio che ha dimostrato una volta di più, citando Mario Vargas Llosa, la capacità di uscire da sé stesso e trasformarsi in un altro, in altri, plasmati con l’argilla dei sogni.

Ha così portato, sul palco allestito di fianco al baglio dell’Ulmo, suo padre Giacomo e sua madre, Giuseppe Celano, puparo, cuntista e maestro di Cuticchio; i bombardamenti della Seconda Guerra, i nonni e gli altri fondamentali componenti della sua famiglia: i pupi siciliani, naturalmente. Un racconto autobiografico che ha lasciato poi spazio a duelli, al mago Atlante, all’ippogrifo, ad Astolfo e al suo viaggio onirico nel Paradiso Terrestre e fin sulla Luna.

Guardando Mazzallakar il titolo di questa serata: la strada che dal baglio dell’Ulmo conduce alla cantina è costeggiata da vigne e ulivi e sembra finire direttamente nelle acque del Lago Arancio, proprio là dove, sulle sue sponde, resiste dal IX secolo un magnifico fortino arabo, oggi minacciato dalle acque del lago, il fortino di Mazzallakkar, appunto.

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