OCM vino alla deriva? Domande, ricorsi, graduatorie e malumori

 

L’OCM vino, una delle misure più importanti per le cantine vinicole (quelle che il vino prodotto non se lo bevono da sole ma che vendono all’estero) naviga ancora nel mare della vaghezza.

Il 29 dicembre, con decreto 97046, è uscito un nuovo bando per assegnare  13 milioni di euro (sui 30 a disposizione per la quota nazionale, rispetto ai 100 totali assegnati all’Italia, 70 in mano alle Regioni) rimasti utilizzati. La scadenza per presentare le nuove domande è fissata al 30 gennaio 2017, e i criteri di premialità sono grosso modo gli stessi del primo bando: novità dei mercati obiettivo, novità dei soggetti beneficiari e così via.

Ricordiamo, purtroppo, che il fine anno non era stato felicissimo. Per i progetti finanziabili con fondi OCM, il Ministero delle Politiche Agricole aveva emanato due graduatorie, con la seconda che invalidava la prima. Naturali i malumori di chi era stato incluso nella prima ed escluso nella seconda.

Così, i ricorsi presentati al Tar del Lazio non si sono fatti mancare e la discussione è fissata a fine marzo. Oltre questo, manco a dirlo, ci sono le richieste di chiarimenti sull’interpretazione di alcuni aspetti della normativa che regola l’Ocm vino da parte delle Regioni. Su quest’ultimo aspetto era fissato ieri a Roma un incontro tra Ministero e Regioni. Ma, a quanto si apprende da fonti di agenzia, non sarebbe andato a buon fine e tutto è rimandato alla Conferenza Unificata Stato-Regioni in programma il 19 gennaio.

Ma perché cercarsele…?

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