L’anima cisalpina del Dodici Fontane di Elia Russo. A Linguaglossa, Etna

 

Due visite, due piacevoli esperienze. Il ristorante Dodici Fontane dell’hotel Villa Neri di Linguaglossa, nonostante le difficili stagioni lasciate alle spalle, trova una congiuntura felicissima. Elia Russo, chef executive della struttura, riesce a sorprendere con piatti audaci e creativi da un lato, dall’altro con esecuzioni tecniche finissime. Tanto più che in un paio di passaggi abbiamo pensato di trovarci tra Cremona e Mantova, un’altra volta tra Sorrento e Amalfi. Ma incominciamo dall’inizio.

Presso il comune di Linguaglossa, Villa Neri è un boutique hotel 5 stelle lusso con ristorante gourmet – come accennato il Dodici Fontane – a ridosso del Parco dell’Etna. Rigogliosa la vegetazione, uliveti e vigne fanno parte della cornice: propria la produzione di oli extravergine di oliva e vini Etna DOC. Verdi e lussureggianti prati all’inglese sono il gradevole colpo d’occhio per chi arriva. L’edificio principale è costruito secondo criteri di bioarchitettura, con materiali naturali siciliani quali il coccio pesto per gli intonaci dell’azzurro, abbinato alla pietra bianca del ragusano, il rosso fuoco e nero lava per le corti, la pietra arenaria di Taormina per le pavimentazioni esterne e il marmo bianco per quelle interne. L’ospitalità si compone di 24 camere, tutte ampie e arredate con gusto e oggetti d’arte: per gli enofili, sono 9 le “suite enoteca” con vasca idromassaggio, loggia o terrazzo, e dispongono di cantinetta privata con una selezione di vini, bianchi e rossi prodotti dall’azienda o da altre aziende etnee. Gli amanti del Wellness possono usufruire di una grande piscina e della Petra Spa, un’area benessere attrezzata con sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio, docce emozionali, fontana di ghiaccio, sala relax con letti ad acqua riscaldati e anche un angolo tisaneria. Tutto, ovviamente, in uso esclusivo e da prenotare per le necessarie sanificazioni.

funghi porcini e triglie per questa arancina

Se gli elementi caratteristici del lusso ci sono già tutti – spazio, servizi tailor-made e benessere – non è da meno la ristorazione. Trenta i coperti in sala, i colori sono tenui, il design contemporaneo con arredi minimali e luci led (forse un po’ troppo soffuse e fredde). I tavoli all’aperto godono della vista sulle “dodici fontane” o, da altro angolo, sulla grande piscina e i giardini.

Elia Russo propone due menù degustazione a partire da 80 euro, “Ieri” e “Oggi”, il primo prende spunto dai vecchi cavalli di battaglia, il secondo dalle novità e le sperimentazioni in corso. Materie prime etnee ed estro vanno a braccetto, nessun confine tra terra e mare. Il benvenuto di cucina è al plurale, un’esperienza che sorprende e che riesce nel suo intento. Apertura all’ostrica, una concassé di melone affianca il mollusco, insieme ad una mayo di mare, gel al limone e salicornia. Notevole lo scampo leggermente affumicato su gelato di mela verde, basilico, zeste di limone e caviale. Deliziosa l’arancina ai funghi porcini e triglia, così come il bottoncino di vitello farcito con foie gras, riduzione al vino e cioccolato modicano. Da intenditori la lingua salmistrata in lenta cottura, limone, crema di fave e cenere.

zuzzu

lo “Zuzzu”

Merita una menzione speciale lo “zuzzu”, un antipasto che troverebbe reazioni entusiastiche anche Copenaghen: si tratta infatti di un cubo di spalla di maialino, chips, erbette, miele, zenzero e confettura di mele. Così come era accaduto per il gelato dello scampo, vi è un dinamico gioco di equilibri tra temperatura freddo-tiepida, dolce, piccante e la velata sapidità, davvero raro da trovare. Golosissimo il primo, lo spaghettone Vicidomini “aglio e olio” con guazzetto di mandorle pizzute di Avola e acqua di pomodoro: fresco, profumato, perfettamente “al dente”, se ne vorrebbe subito un altro piatto una volta afferrato l’ultimo spago.

Appagante la pancia di maialino cotto al forno con salsa barbecue, verdure di campagna e roast di patate. In chiusura, una golosa variazione di Cassata, oppure la più audace tartelletta di frolla al timo, composta al rabarbaro, ribes nero sottaceto e quenelle di ricotta mantecata al miele e pepe di Sichuan. Oltre solo i petits fours. La carta vini, curata da Antonio Catania, è di respiro nazionale con chicche d’Oltralpe. I suoi pairing, tuttavia, si esprimono grandiosamente con le referenze etnee e siciliane in generale, dall’Isola di Salina a Marsala, sino a Pachino. Il servizio è garantito dal bravo maître Kamlesh Rughoodoyal, anche nel non facile compito di preparare un fresco cocktail al tavolo.

12 Fontane dell’Hotel Villa Neri
Contrada Arrigo
95015 Linguaglossa (Ct)
Tel. 0958133002 – 3939026408
reservations@hotelvillanerietna.com
https://www.nerietna.com
https://www.facebook.com/villaneriresort
Aperto: solo cena
Ferie: da metà novembre a metà marzo
Posteggio privato: si