SOStain: quando etica e business vanno a braccetto

 

Cosa è sostenibile? Cosa vuol dire produrre in modo sostenibile e perché un’azienda dovrebbe fare una scelta produttiva orientata alla sostenibilità?
La sostenibilità, intesa come un’evoluzione culturale e tecnica, è nata come esigenza: sempre maggiore preoccupazione suscitano i cambiamenti climatici e il progressivo impoverimento del pianeta, tanto da spingere molti settori produttivi a ritenere che la realizzazione di prodotti con minori emissioni e la trasparenza delle prestazioni ambientali possa costruire oggi una concreta opportunità per conseguire un vantaggio competitivo. Una scelta etica quindi ma non solo: sempre maggiore è la consapevolezza dei consumatori, attenti nella scelta di prodotti sostenibili e disposti a pagare un “premium price” per un brand che adotti delle soluzioni rispettose dell’ambiente. Uno dei rari casi in cui business e etica vanno a braccetto.
La sostenibilità è poi un ulteriore passo in avanti rispetto al biologico, questo perché la prima è quantificabile, esistono sistemi metrici che permettono di valutare, monitorare e tracciare il percorso di sostenibilità che ciascuna realtà produttiva decide di intraprendere, in una continua tensione al miglioramento.

Schermata 2016-12-13 alle 16.52.38Ed è qui che si innesta SOStain, un progetto di cui Tasca d’Almerita è stata ideatrice e promotrice e che ha coinvolto altre importanti realtà del vino come Planeta, Cantine Settesoli e l’Azienda Agricola Terre di Noto.

Dunque, la sostenibilità nel settore vitivinicolo nasce in Sicilia da un esigenza di tutela del territorio e dal grande amore per la nostra isola.
Di cosa si tratta?

SOStain è un programma di sostenibilità volontario e proattivo, sviluppato a partire del 2010, che intende essere un contenitore delle iniziative di sostenibilità da promuovere e proporre alle aziende associate. Esse, attraverso un meccanismo di consultazione e confronto, sono portate a ridurre i proprio impatto sull’insieme delle risorse impiegate nel tempo. Si contraddistingue dagli altri programmi, oltre che per la proattività delle aziende aderenti, per la trasparenza nella comunicazione , la multidisciplinarietà dei temi trattati, l’approccio scientifico e metodologico coerente, consistente ed innovativo.

Il supporto scientifico è stato fornito da Opera – centro di Ricerca per la sostenibilità in agricoltura – ce ne parla il Professore Ettore Capri. “Si tratta di una giovane realtà di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che raggruppa ricercatori competenti nell’ambito delle pratiche di sostenibilità in agricoltura, occupandosi di mettere a disposizione degli attori della catena produttiva l’esistente ricerca scientifica e tecnica, supportando e orientando le aziende nel loro percorso verso una sempre maggiore sostenibilità“.

Un progetto in cui il professore e il suo team crede molto; è replicabile in altre realtà, sia italiane che straniere, ed è utilizzabile in svariati settori dell’agricoltura. Una “scatola” di contenuti e competenze, un format versatile ed utile per imprimere un cambio di rotta orientato alla salvaguardia del pianeta.

Una grande opportunità per le attività produttive e per l’ambiente, non per nulla questo percorso è appoggiato dal Ministero dell’Ambiente che attraverso il suo progetto “VIVA” promuove la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano attraverso l’applicazione di quattro indicatori (aria, acqua, vigneto e territorio) utili e necessari nella valutazione del percorso della aziende facente parti dell’alleanza SOStain. Il Ministero, inoltre, finanzia e copre le spese per i corsi che permetteranno di formare i “consulenti per la sostenibilità“.

E’ infatti centrale per la riuscita del programma che la comunità locale si interessi e partecipi in prima persona, formando i suoi esperti che, in quanto conoscitori del territorio posso comprendere meglio le esigenze delle aziende e valorizzare l’immagine della Sicilia del vino.

Il primo di questi corsi (totalmente Sold-Out) si è tenuto la scorsa settimana presso la tenuta Sallier de la Tour, condotta dalla stessa azienda Tasca d’Almerita, destinato agli operatori del settore, agronomi ed enologi.

Alcuni commenti:

Beppe Valenti, tecnico agronomo della società Agriconsulenze di Catania: “è importante formarsi per non restare indietro, ottenere poi le certificazioni di sostenibilità è importante per le aziende che seguiamo sotto un aspetto di competitività sopratutto nei mercati esteri“.

Joao Barroso, in Sicilia dal Portogallo per partecipare ai seminari, lo ritiene il “corso di maggiore qualità tecnico-scientifica nell’ambito della sostenibilità del settore vitivinicolo“, tante le idee da “imbarcare” nel volo di ritorno a casa.

Un nuovo approccio alla viticoltura, insomma; più tecnologico, più attento all’ecosistema e che in più permette di ridurre i costi aziendali, regalando un’immagine pulita e green alle realtà coinvolte.
Un percorso verso un domani più verde, dove ciascun attore è consapevole e mette il suo bagaglio di conoscenze al servizio dell’ambiente e della comunità per un futuro, e un vino, più sostenibile.

Download: Report 2015 di Tasca d’Almerita

Info
Sostain: www.sostain.it
Viva Sustainable Wine: www.viticolturasostenibile.org

 


 

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